Essendo apparse, da qualche giorno su queste pagine, una serie di prese di posizione di alcuni gruppi politici savonesi riguardo alla realizzazione del porto turistico della Margonara, ed essendo stati chiamati direttamente in causa i Verdi dalle dichiarazioni del Dott. Delfino, candidato sindaco del Polo, vorremmo contribuire al dibattito cercando di spiegare i motivi che hanno portato il nostro partito ad assumere una posizione di ferma contrarietà alla realizzazione del porto.
E’ un fatto noto a tutti che la costa Ligure sia la più cementificata d’Italia e che in particolare illitorale della provincia di Savona sia ormai un unico insediamento urbanistico senza più soluzione di continuità tra i vari centri abitati al punto che persino nel Piano provinciale della costa si considera di fondamentale importanza preservare le pochissime zone libere rimaste. La pressione costruttiva e in particolare le speculazioni edilizie relative alle seconde case per i villeggianti, esplose in questi ultimi anni, hanno snaturato profondamente il nostro territorio, che avrebbe dovuto essere invece fortemente tutelato essendo il vero motore della nostra economia turistica, tanto che località ancora relativamente vergini come la zona della Madonnetta sono ormai così rare che andrebbero trattate alla stregua di reliquie.
Secondo i dati della Regione in Liguria esistono 96000 posti barca, cioè un terzo di tutti quelli italiani, il che significa, conti alla mano, una imbarcazione ogni 14 metri di costa da Ventimiglia a La Spezia, cioè più di sette volte la media nazionale e molti altri sono già in costruzione.
Ciononostante , qualora emergesse la reale necessità di ulteriori ormeggi a Savona, questi potrebbero essere benissimo realizzati al posto della stazione delle funivie Miramare, che verrà presto demolita, portando a termine la realizzazione di un porto turistico nel cuore della città a completamento della attuale darsena senza creare il minimo impatto ambientale.
I Verdi non vogliono entrare nel merito di valutazioni di tipo estetico sul progetto del grattacielo, semplicemente sono contrari ad una ulteriore colata di migliaia di metri cubi di cemento in mare e sulla costa, alla ennesima speculazione edilizia che usa la scusa del porto per costruire centinaia di alloggi di lusso con vista mare, il vero business dietro a tutta l’operazione che, come ammettono candidamente gli imprenditori interessati, altrimenti non sarebbe fattibile. Grandi perplessità suscita anche l’aspetto delle infrastrutture del porto e delle centinaia di appartamenti ad esso strettamente collegati che verrebbero ad innestarsi in un tratto di Aurelia, tra Albissola e Savona, già al collasso della viabilità e per la quale non sono all’orizzonte soluzioni alternative.
Per quanto riguarda poi la tutela delle madrepore e della posidonia non sono i Verdi i soli a considerare una priorità la sopravvivenza dell’ecosistema marino ma anche la comunità internazionale, l’Unione europea e il Governo italiano i quali hanno emanato in merito direttive severe e specifiche.
Infine prima di affermare, come ha fatto il Dott. Delfino che il porto turistico produrrebbe 5000 posti di lavoro bisognerebbe osservare le realtà già esistenti perché è noto a tutti che, terminata la costruzione, strutture di questo genere , anche considerando l’indotto, generano una bassissima densità lavorativa con una previsione ottimistica di venti o trenta posti di lavoro.
Per finire, quello che i Verdi chiedono a gran voce è di sottoporre questo progetto al giudizio popolare attraverso una consultazione dei cittadini per mezzo di un referendum locale, come avviene in altri paesi europei per opere di tali proporzioni, ritenendo fondamentale aumentare il grado di partecipazione democratica a scelte che condizionano così pesantemente il futuro delle popolazioni.
Cosa aggiungere ad una posizione così chiara da parte dei Verdi?
Più chiari di così!
BASTA CEMENTO!!!!!!
Il sistema elettorale attuale mette a disposizione di chi governa una maggioranza che viene al momento intesa come una autorizzazione a far cio’ che si vuole fino alle prossime elezioni.
Ogni tanto si legge una definizione dei pubblici amministratori: eletti dal popolo per assumere le decisioni nell’interesse della comunità con saggezza, saldezza morale ed onestà intellettuale.
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Inutile dire che questa e’ una interpretazione molto personale, senza polemizzare sugli interventi della magistratura che spesso mettono in discussione tale definizione, mi soffermo esclusivamente sulla tendenza attuale che tende ad escludere la “elezione” di questi nostri amministratori (saranno anche le persone migliori ma di certo sono scelti dalle segreterie dei partiti e non dal popolo).
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In situazione simile dalle persone dotate di queste importanti caratteristiche personali ci si aspetta una tendenza ad ottenere in casi straordinari la conferma delle proprie legittime opinioni da quel popolo che risulta cosi’ scarsamente rappresentato.
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E’ probabilmente solo da questa disponibilita’ che si riconoscono le persone veramente dotate di “saggezza, saldezza morale ed onestà intellettuale”
ed aggiungerei “indipendenza dalle prese di posizione dei vari partiti”.
Qualcuno dovrebbe andare a dare un’ occhiata alla collina di Albissola Marina, per rendersi conto di come viene trattato il Nostro territorio.
Qualcuno dovrebbe andare a dare un’ occhiata alla collina di Albissola Marina, per rendersi conto di come viene trattato il Nostro territorio.
Anche se non democratici come a La Spezia a Savona è sufficiente che uno solo degli abitanti di Savona chieda alla sua Circoscrizione la trattazione del problema perché il Consiglio si attivi sulla base del Regolamento Comunale.
QUINDI BASTA ATTIVARSI
PUNTO E BASTA
STATUTO COMUNALE
COMUNE DI La Spezia
Estratto
REGOLAMENTO PER L’ISTITUZIONE DEL REFERENDUM CONSULTIVO
Art. 1
Il Comune della Spezia istituisce il Referendum Consultivo cittadino. Tale strumento di consultazione popolare si configura anche quale novità nel modo di operare delle Circoscrizioni.
Il nuovo istituto si inquadra fra le iniziative denominate “difesa dei diritti del cittadino”, ed è volto a favorire la più ampia partecipazione alle scelte inerenti l’amministrazione della città , il suo sviluppo sociale, economico e culturale, anche
per incentivare un più esteso collegamento dei cittadini con le forme organizzate della partecipazione popolare.
Art. 2
Il Referendum Consultivo può essere richiesto su atti e provvedimenti formalmente adottati dagli organi istituzionali del Comune.
Il Referendum Consultivo può altresì essere richiesto su argomenti inerenti a problemi della città , di competenza del Consiglio Comunale, con le esclusioni previste al successivo art. 4.
Art. 3
La richiesta di indire Referendum Consultivo può essere avanzata da: · Almeno 100 cittadini elettori del Comune della Spezia, mediante domanda sottoscritta da tutti i richiedenti, le cui firme devono essere autenticate nei modi di legge;
· Almeno un Consiglio di Circoscrizione, a maggioranza assoluta
Il Referendum Consultivo può essere inoltre direttamente indetto dal Consiglio Comunale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri in carica.
Anche le Circoscrizioni possono proporre al Consiglio Comunale l’indizione diretta del Referendum consultivo purché la proposta venga deliberata dalla maggioranza qualificata di almeno tre Circoscrizioni su cinque.
Art. 4
Non possono essere sottoposti al Referendum Consultivo:
a) provvedimenti inerenti ad elezioni, nomine, designazioni, revoche e decadenze;
b) provvedimenti concernenti il personale comunale;
c) regolamenti interni per il Funzionamento del Consiglio Comunale e dei Consigli Circoscrizionali;
d) provvedimenti inerenti assunzione di mutui, emissioni di prestiti ed applicazione dei tributi;
e) atti cui il Comune è obbligato per legge o regolamento o per provvedimenti dello Stato o della Regione.
STATUTO COMUNALE
COMUNE DI Savona
Estratto
Articolo 30
Referendum
1. La popolazione del comune, su iniziativa dell’amministrazione, può essere
chiamata ad esprimere il proprio orientamento su questioni relative a
materie di competenza comunale, tramite referendum consultivo riguardante la proposta di adozione di un determinato atto di competenza
del consiglio comunale o la proposta di abrogazione di un atto adottato dal consiglio comunale. Il referendum è deliberato dal consiglio.
2. Alla consultazione referendaria può essere chiamata l’intera popolazione del comune ovvero la popolazione compresa in una o più
circoscrizioni comunali, a seconda della portata della questione sottoposta a referendum.
3. Il referendum può essere altresì promosso per iniziativa popolare, quando ne facciano richiesta almeno 1/15 dei cittadini residenti nel comune che abbiano almeno sedici anni di età . Tale frazione si mantiene anche nel caso che il quesito ovvero i quesiti sottoposti a referendum interessino la popolazione di una o più circoscrizioni, prendendo come riferimento il numero di cittadini maggiori di sedici anni residenti nella/e rispettiva/e circoscrizioni. Il referendum OMISSIS …..
4. Sulla ammissibilità del referendum si pronuncia un’apposita commissione, … OMISSIS …..
4-bis. Alla raccolta delle firme si procede, OMISSIS …..
5. Possono sottoporsi a referendum le questioni che presentino i seguenti requisiti:
a) riguardare materie che non esorbitino dalle competenze del comune;
b) avere una portata estesa all’intero territorio comunale o quanto menoall’intero territorio di una circoscrizione;
c) riguardare uno specifico atto, intervento o comportamento che il comune possa, nella sua discrezionalità , adottare o non adottare,
essendo pertanto esclusi referendum relativi ad atti, interventi o comportamenti dovuti, ovvero ad atti, interventi o comportamenti
illegittimi;
d) essere formulate, con sufficiente chiarezza e precisione, nella forma di un’alternativa di fronte alla quale il cittadino si possa esprimere, in modo significativo, con un “sì” o con un “no”.
6. Il referendum non può avere per oggetto:
a) provvedimenti inerenti elezioni, nomine, designazioni, revoche o decadenze;
b) provvedimenti concernenti il personale comunale, delle istituzioni e delle aziende speciali;
c) provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di prestiti;
d) atti relativi ad imposte e tasse, rette e tariffe;
e) bilanci preventivi o consuntivi;
f) atti inerenti la tutela di minoranze etniche o religiose;
g) disposizioni del presente statuto.
7. I referendum sono indetti dal sindaco e si svolgono in una giornata festiva … OMISSIS ….
8. Viene attribuito il diritto di voto OMIISSIS
9. L’oggetto del referendum è iscritto all’ordine del giorno del consiglio comunale entro trenta giorni dallo svolgimento. In tale seduta ciascuno dei gruppi consiliari si esprime in ordine al risultato. L’organo competente delibera in proposito, con motivazione analitica, entro i sessanta giorni successivi.
10.Non si procede agli adempimenti di cui al comma precedente, se alla consultazione non ha partecipato, con voto favorevole o contrario, almeno un terzo degli aventi diritto.
Articolo 31
Istanze, petizioni e proposte
1. Singoli cittadini, nonché gruppi o organizzazioni di cittadini, possonorivolgere al comune istanze, petizioni e proposte dirette a sollecitare interventi o comportamenti dell’amministrazione, che siano rivolti alla migliore tutela di interessi collettivi, riferiti al territorio comunale o a
parte di esso.
2. Per gli effetti di cui ai commi seguenti, le istanze, petizioni e proposte devono presentare i seguenti requisiti:
a) essere sottoscritte dagli autori, di cui devono indicarsi con chiarezza le generalità e l’indirizzo, ovvero, quando gli autori agiscono quali
rappresentanti di un’organizzazione, la carica ricoperta all’interno di questa, nonché la precisa denominazione e sede della medesima;
b) identificare con sufficiente chiarezza e precisione gli atti, interventi o comportamenti sollecitati;
c) sollecitare atti, interventi o comportamenti che non esorbitino dalle competenze del comune e non siano per altra ragione illegittimi.
3. Entro sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza, petizione o proposta che presenti i requisiti di cui al comma precedente, il competente organo o ufficio del comune comunica la posizione dell’amministrazione comunale rivolgendosi per iscritto all’autore o al primo del gruppo di autori, ovvero indirizzandosi alla sede dell’organizzazione autrice.
4. La posizione dell’amministrazione comunale deve essere motivata, ed espressa in termini precisi e circostanziati, anche con riferimento ai tempi in cui gli atti, gli interventi o i comportamenti sollecitati potranno realizzarsi.
REGOLAMENTO DEL DECENTRAMENTO
COMUNE DI Savona
Approvato dal Consiglio comunale
con deliberazione n. 3 del 26 febbraio 1999
Estratto
Articolo 15
Assemblee pubbliche
Le assemblee circoscrizionali e le consultazioni popolari, favorendo contatto diretto fra la popolazione della circoscrizione, hanno la funzione informare i cittadini sull’attività degli organi decentrati e di promuovere loro partecipazione al dibattito sugli indirizzi e sulle scelte della generale comunale, sulla definizione delle modalità di funzionamento servizi comunali la cui gestione sia affidata alle Circoscrizioni.
Articolo 17
Trattazione degli argomenti iscritti all’ordine del giorno
Oltre agli argomenti regolarmente iscritti all’ordine del giorno possono essere deliberati nuovi argomenti qualora il Consiglio deliberi di prenderli in esame con voto unanime dei Consiglieri presenti purché in numero non inferiore ai 4/5 dei consiglieri in carica. In tal caso, quando un consigliere ne faccia richiesta, il Presidente sospende la seduta per una sola volta, per la durata di 15 minuti, onde consentire l’esame della pratica.
Articolo 22
Proposte di deliberazioni e petizioni ai Consigli circoscrizionali
1 Gli elettori appartenenti al territorio della circoscrizione, in numero non inferiore a 200, possono inoltrare al Consiglio di appartenenza, proposte di deliberazione sugli affari demandati alla competenza dell’Organo circoscrizionale.
2. I sottoscrittori delle proposte di deliberazione oltre alla propria firma leggibile devono apporre la data, il luogo di nascita e l’indirizzo di residenza.
3. Analogamente, indipendentemente dal numero dei sottoscrittori, possono essere rivolte proposte, istanze e petizioni all’organo circoscrizionale di appartenenza.
4. Il Consiglio di circoscrizione provvede a dare conto delle proprie determinazioni al primo sottoscrittore delle proposte di deliberazione, delle istanze o delle petizioni entro il termine di trenta giorni.
Articolo 33
Le funzioni in materia di partecipazione
1. Le Circoscrizioni di decentramento promuovono e garantiscono la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, alla attività amministrativa.
2. A tale scopo:
• garantiscono l’accesso agli atti della Circoscrizione, nei limiti e nelle forme della legge e dei regolamenti in materia;
• consultano i cittadini tutte le volte che sia ritenuto opportuno per la trattazione di questioni che riguardino interessi di tutta o di parte della popolazione circoscrizionale;
• interpellano le libere forme associative presenti nel territorio circoscrizionale tutte le volte sia ritenuto opportuno, in vista dell’adozione di atti i cui effetti possano ricadere sull’attività di quelle.
Articolo 34
Le funzioni consultive
1. Nell’esercizio delle loro funzioni quali organi di consultazione come previsto dallo Statuto del Comune, le Circoscrizioni di decentramento concorrono alla programmazione comunale esprimendo pareri obbligatori ma non vincolanti sulle seguenti proposte deliberative:
a) schema di bilancio annuale di previsione e relativi allegati obbligatori per legge;
b) programma delle opere pubbliche e delle attività socio-assistenziali, solo se non compresi fra gli allegati al bilancio annuale di previsione;
c) modificazioni al programma delle opere pubbliche e delle attività socio-assistenziali;
d) determinazione delle finalità e degli indirizzi da osservarsi da parte delle aziende speciali;
e) piano urbanistico comunale, le sue variazioni e gli strumenti urbanistici attuativi, nonché tutti gli altri strumenti di pianificazione e programmazione in materia ambientale e del traffico, se di competenza del Consiglio Comunale e in quanto riguardanti il territorio circoscrizionale;
f) regolamenti concernenti materie o settori di attività che abbiano rilievo a livello circoscrizionale, esclusi, in ogni caso, i regolamenti in materia tributaria non comportanti differenziazioni nella misura dei tributi riferite a suddivisioni territoriali del Comune e delle Circoscrizioni; qualora si versi in quest’ultima ipotesi, il parere dei Consigli Circoscrizionali va reso limitatamente alla proposta di suddivisione territoriale e alle sue modificazioni.
PS ) Chiedo scusa per lo spazio preso al Giornale MA ….
Catanzaro 16/01/2007 – 15.02
Ambiente: parte da Copanello la lotta agli ecomostri in Calabria
Una buona notizia, ……….. e due.
Speriamo che questa bella notizia faccia ragionare chi pretende di far cio’ che vuole con la nostra costa.
A quando il referendum sull’ecomostro di Savona?