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Articolo n° 6318 del 05 Gennaio 2007 delle ore 15:50

Discarica di Vado, Giacobbe: “Neanche un chilo di rifiuti senza accordo”

Vado Ligure. Savona fa i conti con l’imminente chiusura della discarica di Cima Montà e con le trentamila tonnellate di rifiuti da smaltire ogni anno. Al capoluogo lo smaltimento costerà 400 mila euro in più tanto che il Comune pensa al rilancio della raccolta differenziata con sconti sulla Tarsu per le famiglie che la metteranno in pratica. La chiusura definitiva dell’impianto di Cima Montà costringerà i savonesi ad indirizzare la “rumenta” alla discarica del Boscaccio di Vado Ligure. E se i cittadini del capoluogo si preoccupano dei rincari delle tariffe (dagli attuali 49 euro a tonnellata a 57,5 euro), i vadesi, in particolare gli abitanti della frazione di San Genesio, sono spaventati per il peggioramento del flusso di camion diretti al Boscaccio, visto che alle 100 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani già trattate si aggiungerebbero le altre in arrivo da Savona. “Sulla questione del conferimento dei rifiuti nella discarica del Boscaccio, tutti hanno parlato e polemizzato tranne noi che ci facciamo concretamente carico del problema della chiusura della discarica di Cima Montà” dichiara il sindaco di Vado Ligure, Carlo Giacobbe, che aggiunge: “Stiamo affrontando il problema in modo costruttivo, tenendo conto degli interessi complessivi anche degli altri Comuni oltre che dell’attuazione del piano elaborato dalla Provincia. Sia chiaro che comunque non arriverà neanche un chilo di rifiuti da Savona se non vi sarà un accordo complessivo sottoscritto dal Comune di Vado Ligure, dal Comune di Savona e dalla Provincia anche in rappresentanza degli interessi complessivi della comunità provinciale”.


» Felix Lammardo

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