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Articolo n° 6453 del 11 Gennaio 2007 delle ore 08:19

Pietra Ligure: 830 posti letto persi in sei anni, incerto il futuro del Royal

Pietra Ligure. La città di Pietra Ligure è sicuramente quella che in anni recenti ha visto il più alto numero di chiusure di attività alberghiere rispetto a tutti gli altri centri della provincia di Savona. In ordine di tempo l’ultima e più eclatante chiusura è quella del grand hotel Royal, la più grande struttura ricettiva cittadina e ultimo quattro stelle aperto tutto l’anno. Dal 2000 ad oggi sono 15 le attività alberghiere che hanno chiuso i battenti: due quattro stelle (Royal e Sartore), quattro tre stelle (Giusto, Grifone, Nazionale e Rosa), tre due stelle (Damonte, Edoarda e Rivalmare) e sette una stella. Oltre a due residence. Nello stesso periodo nessuna nuova struttura è stata aperta. Una vera e propria voragine nell’offerta turistica di Pietra Ligure, una località che sta conoscendo una ripresa incoraggiante in termini di presenze e di arrivi. La crisi del settore si è espressa in tutta la sua gravità con il fenomeno della trasformazione degli alberghi in seconde case. Tutte le strutture chiuse sono state trasformate in appartamenti privati. Le operazioni macroscopiche sono state quelle dell’hotel Sartore, dell’Edoarda in corso Italia e del Rex in via Milano, nella zona dell’ospedale. Fermo da oltre tre anni è il Nazionale (foto in basso), sulla passeggiata, ma anche in questo caso si parla di una pratica di cambio di destinazione d’uso già avviata. A differenza di quanto accaduto in altre città della Riviera, a Pietra gli hotel non sono stati trasformati in residence, ma solo ed unicamente in appartamenti. Questo fenomeno di depotenziamento dell’offerta turistica non piace all’amministrazione comunale De Vincenzi, che premendo per la salvaguardia dell’ospitalità pietrese ha bloccato la possibilità dei frazionamenti e della vendita di alloggi che facciano parte di residence o di residenze turistico alberghiere. Ora, comunque, a porre fine al dilagare del fenomeno trasformazioni è arrivata la nuova legge regionale che vieta la conversione di alberghi in alloggi. Il provvedimento prevede che gli alberghi esistenti siano censiti e abbiano un vincolo di destinazione d’uso ricettivo permanente. Entro un anno dall’entrata in vigore del provvedimento, i Comuni dovranno effettuare una ricognizione sul patrimonio alberghiero esistente. Inoltre, i Comuni dovranno predisporre una variante integrativa al piano urbanistico in cui sarà confermato il censimento degli alberghi esistenti, identificati gli interventi di miglioramento per rendere gli alberghi competitivi e certificate quelle strutture che per condizioni fatiscenti, perché ubicate in zone degradate e non idonee a una funzione turistico-ricettiva o per andamenti turistici negativi della domanda nella zona, potranno essere de-classificate. Queste ultime strutture potranno essere destinate ad abitazioni, ma non è ammessa la trasformazione in destinazione d’uso residenziale, salvo quella convenzionata. In pratica, gli alberghi che cessano, su richiesta dei proprietari, la loro attività, dopo che il Comune avrà accertato lo loro non sostenibilità economica, potranno trasformarsi in residenze convenzionate con i Comuni, ai quali spetterà il compito di fissare prezzi e destinatari per venire incontro ai bisogni della comunità. Una normativa, questa, che scongiura la trasformazione dell’hotel Royal in alloggi, ipotesi del resto già osteggiata dalla giunta di Luigi De Vincenzi. A onor del vero, però, tra operatori e cittadinanza è ancora diffuso il sentore che il famoso quattro stelle possa fare la stessa fine delle altre strutture: “Se succedesse, allora per il turismo a Pietra Ligure sarebbe davvero un bruttissimo colpo” ha detto Alberto Orso, vicepresidente dell’Associazione albergatori pietrese. L’amministrazione comunale sull’argomento è stata chiara: per il Royal è consentito solo che un 15 per cento possa essere destinato a residenza turistico-alberghiera, con il mantenimento delle 4 stelle e di almeno 60 camere. Hotel Nazionale Pietra LigrueIn realtà, però, la proprietà è tornata alla carica e presenterà un progetto con la richiesta di cambio di destinazione d’uso. Il progetto, redatto da uno studio savonese, prevederebbe l’abbassamento dell’edificio di due piani per arrivare ai cinque di altezza massima prevista dal regolamento comunale e la trasformazione delle 102 camere dell’hotel in circa 70 appartamenti, tutti fronte mare, con vista sulla piscina che verrebbe ricavata nell’attuale giardino della struttura, per un investimento totale di oltre 30 milioni di euro.


» Felix Lammardo

2 commenti a “Pietra Ligure: 830 posti letto persi in sei anni, incerto il futuro del Royal”
massimo ha detto..
il 11 Gennaio 2007 alle 08:43

…..Tutte le strutture chiuse sono state trasformate in appartamenti privati…….

Questo fenomeno mi risulta ancora più pesante nell’estremo ponente ligure. Sono posti di lavoro persi o sbaglio? Vogliamo fare turismo per aumentare il lavoro (vedi Savona-Margonara) ma se le strutture ricettive saranno seconde case, costruite dei soliti noti, mi spiegate (per fare un esempio) dove verranno collocati i miracolosi 5000 posti di lavoro che qualcuno ha dichiarato possibili, per giustificare la costruzione del porticciolo savonalbisolese?……

Davide ha detto..
il 14 Gennaio 2007 alle 11:51

Questa è la prova che dimostra appunto che i propietari alberghieri fanno i loro interessi, trasformando gli alberghi in seconde case, per guadagnare sempre di più, quando poi il livello di turismo pietrese si abbassa sempre di più, ogni estate cè sempre meno gente anche per questi motivi; senza contare i numerosi posti di lavoro che andranno persi…..a questo non ci avete pensatro???

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