Care amiche e cari amici, oggi sul Secolo XIX di Savona appare a p. 11 una notizia che ha del sensazionale: il Presidente della società mista , che gestisce gli acquedotti di Alassio, Laigueglia e Villanova d’Albenga annuncia ” daremo l’acqua gratis ai cittadini”.
Nel testo poi si precisa che sarà una quantità leggermente superiore a quella indicata dall’ONU come minimo vitale.
Il periodo di entrata in vigore di tale disposizione dovrebbe essere intorno alla fine di marzo. Si potrebbe dire che pure il centrodestra, che governa Alassio e il presidente dell SCA, dirigente di AN, si siano finalmente convertiti alla battaglia dell’ acqua come bene comune a dimostrazione che si tratta di una battaglia di civiltà , che va aldilà delle differenze ideologiche o politico/culturali.
Saremo quindi ben contenti di trovare il centrodestra alassino a firmare con noi la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico e a sostenere in consiglio regionale la proposta di legge dei consiglieri verdi per la gestione democratica dell’acqua e per la gratuità del minimo vitale. Mi sorge solo un dubbio: La SCA è una società mista con una partecipazione privata (un tempo -e forse anche oggi- a sua volta partecipata da una nota multinazionale dell’ acqua francese) .La decisione della SCA vuole forse anticipare che il centrodestra di Alassio 8 e speriamo provinciale) è a favore della gestione pubblica e partecipata e che la SCA diverrà un società “in house” ovvero a partecipazione interamente pubblica e con forme innovative di controllo da parte dei cittadini, anticipando anche qui i temi della proposta di legge di iniziativa popolare nazionale e della PdL dei Verdi Liguri? Che pensa il socio privato della SCA della proposta del Presidente? Che ne pensa la Provincia che dovrà dare concreta attuazione al Piano d’ Ambito provinciale?
cordiali saluti
Danilo Bruno – verdi Savona
Ancora una volta a sinistra si cerca anche con modi, una volta tanto, melliflui di coinvolgere il centrodestra in maniera impropria: chi milita a destra ha ben presenti i diritti sociali di ciascuno ma altrettanto ben chiaro che la beneficienza è altra cosa; a differenza dello Stato assistenzialista così come lo vorrebbe la sinistra, noi siamo ben coscienti che tutto ha, sottolineo purtroppo, un costo, quindi giusto che chi utilizza in maniera massiva l’acqua, sovente per attività imprenditoriali, si accolli un piccolo aggravio dei costi a favore di chi ha minori possibilità : il tutto a favore di una maggiore equità , logica e non strumentalizzabile.
Grazie della solita corretta e concreta risposta del Presidente della SCA che pone questa Aziensa sempre all’ “avanguardia” nel seguire l’evolversi delle regole della società contemporanea, a fronte delle solite provocazioni sterili, fasulle e vetero sistema, di per sè inconcludenti.
Lex
Con riferimento alla news “Verdi, acqua e depuratori: moratoria sulle privatizzazioni e il caso-Alassio” e ai commenti ad essa legati, con particolare riferimento al commento del fantomatico “Rocco”, considero sciacallo chi utilizzi pseudonimi per creare scompiglio all’interno delle forze politiche che compongono la maggioranza.
Mi auguro, come correttamente risposto dal Presidente Socco, che la Magistratura faccia le sue indagini al fine di individuare il responsabile degli insulti diffamanti.
Per quanto attiene al depuratore, non sono contrario, semmai non considero adeguata solo la location indicata nei progetti in quanto sito con particolari problemi.
Come potete constatare se devo dire una cosa la dico col mio nome per intero senza avere la volpe sotto l’ascella.
La fantasia dei militanti della sinistra (Verdi in testa) è senza limiti. La SCA non è una società mista ma un’azienda TOTALMENTE pubblica. Pertanto NON esiste nessun socio privato. Mai la SCA è stata partecipata da “multinazionali francesi dell’acqua”, anche se a molte Società del settore l’idea di acquisirla ha fatto venire l’acquolina in bocca…
La nostra iniziativa (che deve passare al vaglio dei Comuni soci azionisti) non anticipa nessuna proposta di Verdi o altri, è semplicemente l’applicazione dei principi fondamentali sanciti dall’ONU nel recente Rapporto sull’acqua (Human Development Report 2006) e ai bisogni elementari dell’essere umano.
Io non sono sostenitore a priori della gestione pubblica nè della gestione privata: io però penso che un quantitativo adeguato d’acqua possa e debba essere un diritto (gratuito) fruibile da ogni essere umano al di la di chi governa questa fondamentale risorsa. E questo è un principio che deve valere per tutti, senza nessuna discriminazione.
Chi si può permettere consumi d’acqua importanti non farà fatica a sostenere i meno abbienti attraverso un minimo sovraprezzo.
La discussione è riaperta.
Roberto Socco
(Presidente C.d.A. SCA – Servizi Comunali Associati Srl)