Provincia. I lupi sono tornati nei boschi della Liguria e la Regione ha varato un progetto per conoscere le ragioni di questo ritorno, tutelarne la specie e nel contempo salvaguardare gli allevamenti di bestiame dell’entroterra. Il progetto, coordinato e finanziato dalla Regione Liguria con 55 mila euro per la sua prima fase, ha preso avvio oggi con la firma di un protocollo d’intesa con i parchi liguri dell’Antola e dell’Aveto, ai quali è stata affidata la gestione operativa. Il lupo è inserito dalla Ue nell’elenco delle specie prioritarie della Liguria, per cui si impongono specifiche misure di salvaguardia. Le attuali conoscenze non permettono di tracciare una mappa esauriente del numero di esemplari presenti sul territorio, né la loro dislocazione, se non per alcune zone già indagate attraverso studi della Provincia di Genova. Al momento i dati raccolti segnalano due animali nell’Imperiese e due branchi nel Genovese. “Questa lacuna – ha sottolineato l’assessore all’ambiente della Regione, Franco Zunino – spiega l’importanza dello studio che si intende realizzare, allo scopo di stabilire opportune misure di gestione della presenza del lupo e anche al fine di valorizzare questo importante patrimonio”. “Tra l’altro – ha proseguito Zunino – per la sua posizione geografica che mette in connessione le Alpi con gli Appennini, la Liguria svolge una importante funzione di ‘ponte’ per le popolazioni di lupo ed è per questo che fra gli obiettivi di questo progetto è compresa la collaborazione anche con altre Regioni confinanti, in primis Piemonte ed Emilia Romagna, in adesione al Protocollo di accordo internazionale per la gestione congiunta della popolazione di lupi transfrontalieri, siglato lo scorso anno fra Italia, Francia e Svizzera”. Oltre a distribuzione, consistenza e caratteristiche genetiche dei lupi liguri, lo studio indagherà le modalità di predazione e stimerà i danni subiti dal bestiame. Obiettivo ultimo dell’indagine sarà stabilire un piano di gestione, articolato su due fronti. Il primo riguarda interventi di salvaguardia della specie, individuando corridoi ecologici di conservazione. Il secondo indicherà le misure protettive più adatte per ogni tipo di allevamento, compresa la lotta all’abbandono di cani che, inselvatichiti, diventano predatori ben più temibili dei lupi. Il progetto prevede il coinvolgimento di tutti gli enti che hanno diverse competenze sul tema: Province, Corpo Forestale dello Stato, Università di Genova, Infs di Bologna e gli altri parchi liguri.