Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 6715 del 19 Gennaio 2007 delle ore 07:53

Case squillo: condannate per sfruttamento, salvate dall’indulto

Processo sfruttamento prostituzioneSavona. Con l’operazione “Turnover” i carabinieri di Savona avevano smantellato un’organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione che gestiva decine di ragazze squillo, soprattutto straniere, curando una scelta clientela che procurava lauti guadagni. Nel gennaio del 2005, ben 150 uomini dell’Arma erano stati impegnati nelle indagini coordinate dal comandante provinciale, con perquisioni domiciliari in appartamenti a luci rosse dislocati a Varazze, Albisola Superiore, Pietra Ligure, Chiavari e Modena. I responsabili dell’organizzazione si occupavano meticolosamente degli affari: affittavano gli alloggi da trasformare in alcove, procuravano cellulari e numeri di telefono, facevano rifornimento di preservativi, mettevano annunci sui giornali (anche tramite un’agenzia di pubblicità di Loano) e, soprattutto, tenevano sotto controllo la vita delle ragazze costringendole a praticare i “servizi” durante l’intera giornata per tariffe che variavano dai 50 ai 150 euro a sigola prestazione. I militari avevano individuato due filoni d’inchiesta: uno relativo allo sfruttamento di ragazze dell’Est europeo, l’altro che vedeva impiegate giovani sudamericane. Straniere tra i 20 e 30 anni da Colombia, Brasile, Russia, Romania e Ucraina venivano reclutate come operatrici del sesso a pagamento: almeno una ventina le giovani attive nelle case d’appuntamento della Riviera. Nei controlli effettuati per strocare il fenomeno della prostituzione nelle abitazioni private sono incappate almeno duecento meretrici, molte delle quali sono state escluse dagli sviluppi processuali in quanto esercitavano di propria volontà il mestiere più antico del mondo. Tra di loro, alcune casalinghe e diverse tossicodipendenti. Sulla base delle indagini compiute dai carabinieri, il pubblico ministero Alessandro Bogliolo aveva chiesto il rinvio a giudizio della banda di sfruttatori, che avrebbe operato ininterrottamente tra il mese di ottobre 2003 fino a quello di maggio 2004. E ieri mattina in tribunale cinque persone sono comparse davanti al giudice per le indagini preliminari Chiara Venturi. Tre imputati sono stati giudicati con il rito abbreviato, gli altri due hanno ricorso al patteggiamento. Tutte le condanne sono state candellate per gli effetti dell’indulto. Lucia Moccia, 53 anni, di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria, è stata condannata a due anni di reclusione e tremila euro di multa; Ambrogina Casanova, 73 anni, di Chiavari, a un anno e otto mesi di reclusione e 2000 euro di multa; Gina Sartoron, 76 anni, di Modena, a un anno e sei mesi e 2200 euro di multa. Renato Scanavino, 59 anni, di La Spezia, ha invece patteggiato un anno e 1600 euro di multa, mentre Giorgio Greco, 65 anni, di Brescia, ha patteggiato un anno e sei mesi e 2800 euro di multa: pena sospesa per entrambi.


» Felix Lammardo

I commenti sono disabilitati.

CERCAarticoli