Ponente. Il maltempo nella notte si è fatto sentire con precipitazioni più o meno intense su tutto il Ponente ligure. Il bollettino meteo promette un miglioramento nel pomeriggio a cominciare dall’estremo ponente, mentre saranno ancora probabili i temporali sulle altre aree. I venti saranno in rotazione da sud-ovest, con progressivo aumento e locali raffiche fino a 90 chilometri all’ora in serata. Il moto ondoso è previsto in veloce aumento, con mare fino ad agitato. Sono poi previste nevicate a quota 800-1000 metri a partire dalla serata. Per mercoledì residua instabilità nelle prime ore sulle aree interne, con bassa probabilità di locali fenomeni temporaleschi forti. Miglioramento previsto già in mattinata. Nel corso della giornata di giovedì condizioni di nuvolosità irregolare, con possibili deboli ed isolate precipitazioni. La perturbazione proveniente dall’Atlantico ha messo in allerta il Comitato operativo della Protezione Civile, che ieri si è riunito nella sede centrale del Dipartimento per verificare con le strutture e gli enti locali interessati la capacità di risposta della macchina di soccorso in caso di necessità , in modo che tutti i dispositivi di intervento siano pronti, anche alla luce delle condizioni meteo anomale che ha finora riservato l’inverno. Ma l’allarme freddo e gelo riguarda soprattutto il settore agricolo. A causa dei danni provocati da un repentino abbassamento delle temperature provocato dall’irruzione in Italia di aria fredda di origine polare, alcuni prodotti agricoli potrebbero non raggiungere le tavole degli italiani. Nelle campagne sono a rischio dai fiori coltivati all’aperto o in serre non riscaldate alle piante da frutto come albicocchi, ciliegi, susini e mandorli già fioriti fino alle verdure e gli ortaggi come finocchi, spinaci, carciofi e radicchio. I danni alle colture, se le precipitazioni saranno intense, potrebbero essere accompagnati da frane e smottamenti in quanto i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento portando con sé la parte superficiale del terreno. Secondo la Coldiretti, a livello nazionale, il bilancio delle perdite potrebbe superare il miliardo di euro registrato nel 2006, soprattutto se la temperatura dovesse scendere molti gradi sotto lo zero. Le preoccupazioni potrebbero ridimensionarsi se l’abbassamento della colonnina di mercurio avverrà gradualmente e senza sbalzi per consentire alle coltivazioni di adeguarsi, mentre, se non avranno un carattere temporalesco, certamente positive sono le piogge e la neve che consentono di ripristinare la scorta d’acqua indispensabile per scongiurare il rischio di siccità in primavera quando le colture avranno bisogno di irrigazione. La Coldiretti osserva: “L’arrivo del freddo polare dopo un lungo periodo di temperature al di sopra delle medie stagionali è l’espressione di cambiamenti strutturali del clima che in Italia si manifestano con un aumento dell’intensità delle precipitazioni, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive”. “Si tratta di un’evoluzione destinata a produrre conseguenze strutturali sull’attività agricola – prosegue la Coldiretti – poiché gli effetti si fanno sentire con un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture, come per esempio l’olivo, la riduzione della riserva idrica, l’aumento dell’erosione in zone collinari ed alluvioni in pianura, anticipo di germogliamento per le piante coltivate, maggiore rischio per gelate tardive, aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti, stress idrico delle piante”.