Garlenda. “E’ stato un incontro importante, nel quale abbiamo esaminato seriamente il problema sicurezza e il perchè di questa escalation di criminalità nelle nostre vallate, al di là della terribile disavventura capitata a me e a mia moglie. Ho sentito tanta solidarietà da parte della cittadinanza e la volontà da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine di affrontare questo bisogno di sicurezza così sentito a Garlenda e in tutti i comuni dell’entroterra”, queste le parole di Giulio Diomedi, testimone e portavoce in primis dell’assemblea pubblica sulla sicurezza organizzata dal sindaco Giuliano Miele al palazzatto dello Sport di Garlenda, a cui hanno preso parte carabinieri, istituzioni locali e molti cittadini di Garlenda e dell’entroterra albenganese. “Provo ancora tanta paura e rabbia per quello che è successo, lo ricorderò per tutta la vita. Provo ancora più rammarico – continua Diomedi -se penso alla dinamica della rapina, e al fatto che non ho potuto telefonare da casa per avvertire subito i carabinieri subito dopo il furto…Già , oltre al danno morale anche la beffa che la linea del telefono fisso della Telecom non funziona da oltre due mesi, e questo forse non ha permesso di intercettare in tempo i malviventi in fuga dalla mia abitazione, e la Telecom dovrà risponderne nelle sedi oppurtune…Ripeto che solo collaborando tutti assieme e stando assieme, aiutando le forze dell’ordine potremo difendere le nostre attività e le nostre famiglie…”.
“Sono qui per rassicurare la popolazione di Garlenda e dell’entroterra, sono episodi criminosi certamente gravi, con una casistica comunque fisiologica. E’ chiaro che la situazione non ci lascia tranquilli, sono in atto una serie di attività investigative che ci permettano di avere un quadro più dettagliato, sia per le adeguate misure di prevenzione con presenza di carabinieri e forze dell’ordine, sia per sviluppare tutte le ulteriori indagini necessarie atte a risalire agli autori di questi assalti alle ville e allo stesso golf club di Garlenda. Mi sento di dire a tutta la cittadinanza di stare sereni e assicurare un’azione più incisiva di prevenzione e presidio sul territorio”, sono state le dichiarazioni del comandante della compagnia dei carabinieri di Alassio Tenente Geremia Lugibello. “Abbiamo convocato questa assemblea pubblica con l’obiettivo di far sentire la presenza degli enti pubblici preposti, dalle istituzioni alle forze dell’ordine, ai cittadini e a tutta la comunità ingauna che sente entrare nella sua vita quotidiana tranquilla e operosa una situazione di emergenza davvero difficile. E’ un dovere esserci questa sera…”, così il Sindaco di Giuliano Miele, che il giorno dopo alla rapina a Villa Diomedi si è appellato con lettera scritta alla Prefettura di Savona. Intanto, finanziamenti regionali permettendo, l’amministrazione comunale di Garlenda metterà a bilancio 120.000 euro in interventi sul territorio: telecamere nelle zone più a rischio, videosorveglianza ed illuminazione capillare di tutte le vie della cittadina. “Sicurezza passiva”, dice il Sindaco.
– Dopo l’escalation dei furti in villa e la rapina ai danni di di Giulio Diomedi, settantenne presidente regionale della Faita Campeggi, amministratori pubblici e forze dell’ordine hanno voluto dare una risposta chiara al bisogno di sicurezza dei cittadini delle valli Lerrone e Arroscia. Proprio sul tema della sicurezza l’altra sera si è svolto un incontro pubblico, convocato dal primo cittadino di Garlenda Giuliano Miele, che ha visto la partecipazione del comandante della Compagnia dei carabinieri di Alassio, Geremia Lugibello, del maresciallo Massimo Ruffini dei carabinieri di Villanova e di diversi esponenti politici del comprensorio ingauno, tra i quali Pietro Balestra, vicesindaco di Villanova e presidente dell’aeroporto Panero. I rappresentanti dell’Arma hanno invitato i cittadini a collaborare e a segnalare eventuali presenze sospette sul territorio per mettere a punto azioni preventive efficaci. Spesso i malviventi effettuano sopralluoghi prima di mettere a segno i colpi, quindi è necessario prestare attenzione e avvisare le forze dell’ordine nel caso di “strani movimenti” intorno alle abitazioni. Quello che stupisce degli atti di delinquenza avvenuti a Garlenda e nei dintorni non è tanto il numero, quanto il fatto che siano stati commessi nell’arco di poche settimane. Secondo i carabinieri potrebbe trattarsi di una banda composta da specialisti provenienti dall’Est europeo. Sia a livello preventivo che repressivo l’impegno dei miltari, ha detto il tenente Lugibello, “è totale”. Dall’assemblea pubblica, inoltre, è emersa la necessità di intensificare la presenza di dispositivi elettronici di sicurezza come telecamere e sistemi d’allarme anti-intrusione. All’incontro era presente anche Giulio Diomedi, che lo scorso 14 gennaio, mentre si trovava con la moglie nella sua abitazione di Garlenda, era stato assaltato da tre rapinatori con il volto coperto da passamontagna. Diomedi ha ricordato l’aggressione come un momento terribile che ha lasciato segni psicologici indelebili. Ha parlato in particolare del senso di impotenza che ha provato nel vedere i banditi circolare liberamente in casa. Una critica anche alla Telecom: il telefono della sua abitazione non funzionava da mesi, mentre se fosse stato riparato Diomedi avrebbe potuto avvertire subito i carabinieri e forse sarebbe stato possibile catturare i malviventi.