[thumb:30:r]Albenga. Base d’asta 425 mila euro e realizzazione lavori prevista in 540 giorni dalla consegna della documentazione cartografica. Stanno per essere affidati i servizi di ingegneria e architettura del Puc di Albenga. La spesa presunta di progettazione si aggira sui 470 mila euro, mentre verranno affidati a parte l’incarico di predisporre la perizia geologica a corredo del piano e l’incarico di predisporre il piano urbanistico del traffico, per una spesa totale che raggiungerà i 600 mila euro. Le offerte dovranno pervenire entro il 21 febbraio. Così il sindaco ingauno Antonello Tabbò: “Voler attivare la procedura per il Puc è un ulteriore tassello per curare nel suo complesso l’aspetto della città ed il piano urbanistico comunale è lo strumento principe di questa politica cittadina. Siamo in attesa delle varie proposte che dovranno avere una visione d’insieme di ampio respiro, lo scopo che ci prefiggiamo, infatti, non è quello di operare settore per settore ma, sulla base di quanto affermato anche dalle nostre linee programmatiche, desideriamo per Albenga uno sviluppo globale e a misura d’uomo, così da non ripetere gli errori del passato”. L’assessore all’urbanistica Vincenzo Damonte illustra gli obiettivi del Piano Urbanistico Comunale: “Le passate amministrazioni si sono limitate a realizzare correttivi su piccola scala che spesso non erano in linea con le reali necessità della cittadinanza. I Piani Regolatori Generali hanno il difetto di non affrontare le problematiche urbane nella loro totalità e di risultare per questo spesso monchi, con una notevole parte di argomenti non affrontati o demandati a successive scelte, così come accaduto per le strutture turistico ricettive per le quali la mancanza di una disciplina urbanistico edilizia ha fortemente penalizzato lo sviluppo di tale settore”. “Ma la vera carenza del Piano vigente – prosegue l’assessore – riguarda l’Edilizia Residenziale Pubblica, le attività produttive esistenti all’interno della piana agricola e la loro costante necessità di sostenere il processo produttivo attuale, nonché il recupero e la riconversione di aree degradate in aree produttive”. Damonte conclude: “L’amministrazione comunale ha dunque deciso di conferire l’incarico per la redazione di un Puc che vada a definire la programmazione urbanistica per i prossimi dieci anni”. Per linee generali, gli obiettivi del Puc non saranno una forte espansione urbanistica del centro urbano e delle frazioni, ma in primo luogo il recupero del patrimonio edilizio esistente, come nel caso dell’area tra via Genova e Via Papa Giovanni XXIII; verrà inoltre realizzata la definizione urbanistica di alcuni grandi contenitori vuoti, come l’ex Collegio delle Orsoline di San Fedele e la Clinica Salus, e verranno recuperati complessi edilizi di pregio, quali San Francesco, San Domenico e l’Ospedale Santa Maria di Misericordia, il tutto completato da una adeguata riorganizzazione delle reti urbanistiche ed infrastrutturali. “Un discorso a parte è quello relativo al ridisegno del waterfront a seguito dello spostamento a monte della stazione ferroviaria, della individuazione del porticciolo turistico e della riconversione delle aree ex Ortofrutticola – precisa Damonte – In questo contesto va inserito il piano di depurazione delle acque reflue che sarà costruito attraverso la società con i Comuni vicini, nel Comune di Villanova d’Albenga, il Piano turistico ed il Piano commerciale. Per quanto riguarda invece l’espansione residenziale, riteniamo che gli interventi in corso siano in grado di soddisfare la richiesta abitativa di tale segmento per i prossimi dieci anni ma c’è una necessità di interventi nell’Edilizia Residenziale Pubblica e di un piano per insediamenti produttivi per i piccoli artigiani”.