[thumb:1204:r]Savona. Ennesimo colpo di scena nel processo per il delitto Carelli, il gruista di Vado Ligure ucciso il primo maggio 2005 davanti all’Ipercoop di Savona. Ieri, nel corso dell’udienza in Corte d’Assise i due imputati, Lucio Saggio, presunto esecutore materiale, e il nipote Alessio Conti, ritenuto il mandante, si sono rifiutati di deporre in aula, come invece già concordato con gli avvocati difensori e come indicato alla stessa Corte d’Assise: “Non esistono prove contro di noi, non c’entriamo nulla con l’omicidio, è 17 mesi che ci tenete in carcere senza motivo, ora basta…”. Dopo essere stato calmo e tranquillo nel corso di tutto il processo, stavolta Lucio Saggio è esploso in parole di rabbia che hanno sorpreso anche i suoi legali.
Anche sull’elemento chiave del motorino Agostino P. ha cambiato versione ribadendo prima di averlo prestato a Conti e di aver detto successivamente al legittimo proprietario, Luigi L., di non saperne più nulla, e infine, davanti al pm, “che è vero”: ha visto Conti due giorni prima e gli ha prestato il motorino, quel motorino usato dall’assassino per la fuga e ritrovato bruciato in Via Padova. Il pm ha così chiesto di mettere agli atti le nuove testimonianze incrociate e contestare la falsa testimonianza di Agostino P.Â