[thumb:665:r]Savona. Tentato omicidio. Con questa accusa gli uomini della squadra volante della Questura di Savona hanno tratto in arresto, intorno alle 18, Pietro Astolfi, savonese di 70 anni, residente con la moglie in via De Amicis. L’anziano, da giorni particolarmente sotto pressione per un’intimazione di sfratto, colto da un improvviso raptus, ha aggredito con un martello la moglie, Ida Gatto, 68 anni, riducendola in fin di vita. La disperazione per l’imminente arrivo dell’ufficiale giudiziario e le particolari condizioni di salute della consorte, sulla sedia a rotelle per una forma di artrosi, sarebbero all’origine dell’inaspettato gesto di follia avvenuto nel condominio dove abitano i coniugi, nel quartiere di Santa Rita. Dopo averla ripetutamente colpita con l’attrezzo da muratore e lasciandola in condizioni disperate nell’appartamento, l’anziano ha cominciato a girovagare per strada in stato confusionale per poi entrare in una vicina panetteria, dove il titolare della bottega si è insospettito ed ha chiamato il 118. E’ stato poi lo stesso pensionato a parlare con l’operatore di Savona Soccorso chiedendo aiuto per la moglie e riferendo che la stessa era scivolata sulle scale. Intervenuti nell’abitazione, i militi della Croce Rossa si sono trovati di fronte alla scena della donna ricoperta di sangue ed hanno immediatamente avvertito la polizia. Sul posto sono accorsi gli agenti delle volanti, coordinati dal commissario capo Francesco Bertoneri, e gli esperti della scientifica, mentre una pattuglia ha rintracciato poco dopo il pensionato ancora per strada, trovandolo in un profondo stato di shock. La coppia, solitaria e senza figli, domattina avrebbe dovuto lasciare libero l’alloggio, soggetto a sfratto esecutivo. Secondo quanto appreso dagli investigatori, Pietro Astolfi, dopo aver preso a martellate la moglie, era intenzionato ad uccidersi gettandosi dal tetto. Avrebbe anche riferito di essersi disperato perché oberato dai debiti. Il settantenne, durante l’interrogatorio, è apparso scosso al punto di non capacitarsi di cosa sia accaduto. Mentre sono in corso gli approfondimenti da parte del procuratore capo Vincenzo Scolastico, coadiuvato dal sostituto Giovanni Battista Ferro, il responsabile del gesto inconsulto è stato rinchiuso nel carcere Sant’Agostino, dove è guardato a vista dalla polizia penitenziaria per il rischio che possa praticare atti contro se stesso. La donna è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale San Paolo di Savona, anche se a causa dell’emoraggia celebrare riscontrata a seguito dei traumi alla testa, a breve verrà trasferita nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.