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Articolo n° 7520 del 12 Febbraio 2007 delle ore 11:18

Alassio: inaugurata mostra fotografica di Delfino

Alassio. Presso la ex Chiesa Anglicana, Casa delle Arti di Alassio, è stata inaugurata ieri pomeriggio la prima mostra fotografica retrospettiva con opere inedite del fotografo Alessio Delfino. La mostra è a cura di Nicola Davide Angerame, è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio. La mostra resterà aperta fino all’9 aprile 2007, osservando l’orario da giovedì a domenica dalle ore 15 alle 19, con ingresso libero. L’inaugurazione ha ospitato anche una performance coreografata dall’artista ispirata al film Eyes Wide Shut del geniale maestro del cinema e della fotografia Stanley Kubrick. La performance ha visto una modella professionista, velata soltanto da un sottile strato d’oro e da una maschera, agire sulle musiche della colonna sonora del film kubrickiano.
La mostra espone 47 fotografie tratte dalle cinque serie di Alessio Delfino, tutte dedicate alla ricerca di una bellezza femminile fuori dagli schemi standard della moda. “In un momento storico – sostiene il curatora della mostra nicola Davide Angerame – in cui la moda è messa sotto accusa nella sua esasperata ricerca  di un ideale quasi androgino, ci si domanda se non sia un bene l’ingerenza politica, come dimostra il caso Zapatero, finalizzata ad ostacolare canoni estetici finora decretati dal mondo della moda e dello spettacolo ma giunti al limite di una negazione del femminile. Anche il lavoro di Alessio Delfino si pone la domanda se non vi sia una bellezza fuori dai canoni imposti, il fotografo savonese è impegnato a trovare nelle donne di tutti i giorni la bellezza nascosta di uno scorcio o di una figura intera, di una immagine mentale che la fotografia concretizza grazie alla padronanza tacnica dell’artista”.
Le serie di Delfino fotografano modelle professioniste e donne di tutti i giorni senza una soluzione di continuità, nell’intento di dimostrare che la bellezza non coincide con alcune misure considerate perfette e soprattutto non è una prerogativa esclusiva di corpi professionali, calibrati su di esse. Lo spettatore non è in grado di distinguere lo standard delle modelle dalla bellezza autentica di un corpo “normale”, ma come rileva l’artista: “la differenza la percepiamo istintivamente, infatti finora il pubblico delle mostre ha preferito senza saperlo le immagini scattate a non modelle. Credo sia perché è un tipo di bellezza più vera, qualcosa che sentiamo più vicina alla nostra vita di tutti i giorni; dove l’imperfezione diventa esaltazione della bellezza autentica, come lo strabismo di Venere“.: Nel proprio lavoro Delfino vuole provocare una riflessione sulla bellezza attraverso una strategia di impercettibile mescolamento dello standard e dell’imperfezione, entrambe rese in fotografie che puntano molto sulla luce e sulla plasticità dei corpi, spesso privi di volto e quindi di espressione. “Non voglio rendere riconoscibili i corpi, che per me sono indipendenti dal fascino della persona”.
“In questi anni – sostiene Monica Zioni, Assessore alla Cultura di Alassio – l’arte fotografica conosce un rinnovato successo grazie al lascito di fotografi che, come Helmut Newton o come Robert Mapplethorpe, hanno saputo trasformare il genere fotografico del nudo femminile in un linguaggio elevato, raffinato ed elegante. A loro va il merito di aver raccontato una donna diversa, spesso più mascolina e decisa, secondo le effettive evoluzioni che il ruolo femminile ha conosciuto nella società, nell’economia e nella politica di questi decenni. In questo ritratto d’epoca di una donna a cavallo tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, rientra anche l’opera di Alessio Delfino”.


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