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Articolo n° 7602 del 14 Febbraio 2007 delle ore 15:06

Il nuovo volto di Albenga parte dal waterfront

[thumb:30:r]Albenga. Il nuovo volto di Albenga parte dal waterfront. Un progetto importante che interesserà tutta la zona mare, dal confine di Ceriale fino a quello con Alassio, e che prevede anche la realizzazione del nuovo porto cittadino. Così il sindaco Antonello Tabbò: “Solo ora Albenga inizia una valorizzazione delle proprie ricchezze che, oltre al settore agricolo, sono sicuramente il mare e la spiaggia, veicolo ideale per un turismo di prima qualità. La peculiarità di Albenga di avere, grazie alla piana, possibilità di sviluppo sia in orizzontale lungo la costa che in profondità, può facilitare la creazione di un porto che preveda anche le infrastrutture del caso. Di notevole importanza è la posizione che il porto verrà ad occupare, per la scelta della quale si è lavorato di concerto con la Regione Liguria, in modo da limitare al massimo l’impatto ambientale”. Non si tratta ancora di un progetto vero e proprio ma piuttosto di uno studio che ha comunque escluso l’area di Vadino come possibile sede del porto per una serie di ragioni; in primo luogo per il grosso impatto ambientale, infatti, oltre alla presenza dell’isola Gallinara, di fronte alla zona si trova un’estesa prateria di posidonia, oltre ad importanti reperti archeologici, inoltre la struttura sarebbe soggetta ad un insabbiamento naturale dovuto ai depositi trascinati dal Centa. L’assessore all’urbanistica Vincenzo Damonte parla di un progetto a 360 gradi: “L’area individuata come la più adatta alla realizzazione del porto risulta essere quella a levante dell’attuale darsena. In questo modo il porto non danneggerà le spiagge delle cittadine vicine e rispetterà così in pieno il piano costiero regionale. Stiamo pensando ad una struttura portuale turistica che possa ospitare 300 o 400 imbarcazioni e che abbia tutti i servizi del caso, così che diventi anche un importante sbocco lavorativo per la cittadinanza”. Continua l’assessore: “Lo scopo che ci prefiggiamo è quello di ridisegnare il waterfront ingauno da Viale Italia a rio Burrone, ciò sarà possibile grazie ad una particolare congiuntura che prevede entro 5 o 6 anni lo spostamento a monte della ferrovia e quindi delle strutture della stazione, che occupano una superficie molto ampia: si aggira, infatti, sui 6 o 7 ettari ed ha uno sbocco sul mare attualmente occupato da un campeggio delle FF SS. A ciò va aggiunta la riconversione dell’area dell’Ortofrutticola che si sposterà in regione Massaretti; in questo modo il porto non si troverà davanti alla zona agricola ma di fronte ad aree edificate che potranno ospitare piccole attività collaterali. Un’area di queste dimensioni consentirà quindi una progettazione ad alto livello”. Conclude il vicesindaco Franco Vazio: “Lo studio che sarà alla base della futura progettazione è stato realizzato dai professori Piero Ruol e Giuseppe Matteotti, due luminari nel campo dell’ingegneria idraulica dell’Università di Padova ed è stato in seguito inviato in Regione perché vengano fatte le valutazioni del caso. Ad oggi si può già dire che il presidente della Regione Claudio Burlando, l’assessore regionale all’urbanistica, Carlo Ruggeri, ed il funzionario Franco Lorenzani, hanno già espresso un parere positivo, definendo la nostra una ipotesi sensata, che darà completamento alla città. Ora dovranno essere fatti tutti i passi perché il processo di integrazione del piano della costa sia completato entro la fine dell’estate; di qui, con la legge regionale, speriamo di poter vedere l’apertura del cantiere per il nuovo porto entro la fine della legislatura. Questo progetto, di grande importanza per Albenga, dovrà essere condiviso con tutti gli operatori del settore ed in particolare con il Circolo Nautico e la Lega Navale”.


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