Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 7705 del 17 Febbraio 2007 delle ore 11:03

Rischio usura in Liguria: il più alto del nord Italia

[thumb:1832:r]La maglia nera del rischio usura spetta al Molise; seguono la Calabria, la Campania e la Sicilia. A Nordest, invece, l’area è meno contaminata da questo pericolo: Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, infatti, sono le regioni italiane meno interessate dalla piaga dello “strozzinaggio”. La Liguria si piazza a metà classifica. Lo rileva l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre sulla base di un’elaborazione. La Cgia, infatti, ha messo a confronto alcuni indicatori regionalizzati quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, il tasso di criminalità, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito. In pratica è stato individuato l’indice del rischio usura attraverso la combinazione statistica di tutte quelle situazioni potenzialmente favorevoli al diffondersi del fenomeno (maggiore disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiori sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti). Rispetto ad un indicatore nazionale stabilito dagli esperti dell’associazione artigiani di Mestre pari a 100, il tasso di usura rilevato in Liguria è di 99 quello del Molise è di 148, in Calabria 147, in Campania 140 e in Sicilia 133. Mentre sul podio degli “intoccabili” dagli strozzini, o quasi, stanno il Trentino-Alto Adige con un indice di rischio usura pari a 66, seguito da Veneto e dal Friuli-Venezia Giulia (con un indicatore pari a 72). Se, invece, si analizza il solo dato delle denunce per usura registrate nel 2006 la situazione più critica si presenta in Calabria con 7,24 denunce ogni 100 mila abitanti. A ruota segue il Molise con 6,83 segnalazioni ogni 100 mila abitanti e, infine, nel gradino più basso di questo podio troviamo l’Abruzzo con 4,95 denunce ogni 100 mila abitanti. “Dimensionare l’usura solo attraverso il numero di denunce – commenta però il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – non è attendibile perché il fenomeno rimane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficoltà, approssimazione e attendibilità relativa. Per questo abbiamo messo a confronto ben 9 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedeltà questa emergenza. Ma quello che forse pochi sanno – conclude Giuseppe Bortolussi – sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Tra le altre cose per artigiani e commercianti sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni”.
Questa la classifica stilata Cgia di Mestre: Molise 148 Calabria 147 Campania 140 Sicilia 133 Puglia 130 Basilicata 124 Lazio 124 Abruzzo 121 Sardegna 99 Liguria 99 Umbria 93 Piemonte 91 Toscana 88 Marche 88 Lombardia 87 Emilia Romagna 78 Valle d’Aosta 73 Friuli Venezia Giulia 72 Veneto 72 Trentino Alto Adige 66 ITALIA 100


» Redazione

I commenti sono disabilitati.

CERCAarticoli