[thumb:351:r]Boissano. Si trova a Boissano l’allevamento posto sotto sequestro dalla magistratura savonese in seguito ai casi di tubercolosi registrati su 22 dei 43 bovini allevati. 17 capi di bestiame sono già stati abbattuti e a breve potrebbe essere la volta degli altri. Il servizio veterinario della Asl 2 savonese da mesi sta monitorando la situazione dell’allevamento ed esclude qualsiasi rischio per i consumatori. Allerta, invece, per la possibilità di contagio da Tbc ai cinghiali della zona, infettati dai bovini che sono stati lasciati liberi di pascolare senza alcuna recinzione. L’invito ai cacciatori è quello di far controllare i cinghiali abbattuti. Il procuratore capo di Savona Vincenzo Scolastico ha aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati l’allevatore 70 enne, P.F., che non avrebbe rispettato la disposizione del sindaco di recintare i capi di bestiame dell’allevamento.
Preoccupazione è stata espressa dalla sezione savonese dell’Enpa per i casi di tubercolosi riscontrati nell’alevamento di Boissano e trasmesso ai cinghiali della zona, non tanto per l’aspetto sanitario, ritenuto decisamente non pericoloso dalle autorità , quanto per il pericolo di strumentalizzazione sempre probabile nel mondo della caccia agli ungulati. L’Enpa chiede che, al fine di limitare la circolazione degli ungulati, la Provincia e gli ambiti territoriali di caccia, sospendano tutte le battute straordinarie di caccia ai cinghiali, condotte su segnalazione di danni alle colture; “è infatti evidente - si legge in una nota – che tali attività inducono gli animali a fuggire dai luoghi di normale sosta, favorendone il nomadismo ed il contatto tra branchi diversi e quindi la diffusione della malattia”.
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