Savona. Anche i Verdi di Savona sono impegnati nella campagna nazionale in difesa dell’acqua pubblica. “In questi giorni in Italia si sta assistendo alla rinascita del dibattito sull’ acqua e sulla necessità di affermare il diritto di accesso ad essa in capo ad ogni essere vivente – sottolinea il comunicato della sezione dei Verdi di Savona -. Da un lato il Forum dei Movimenti Italiani per l’Acqua sta conducendo la campagna nazionale: “Acqua Pubblica: ci metto la firma” tesa a raccogliere le firme necessarie a presentare in parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per garantire finalmente il diritto diaccesso all’ acqua e il suo concreto esercizioattraverso la ripubblicizzazione dei servizi idrici poiché solo una gestione pubblica, popolare e partecipata potrà garantire l’ effettivo governo democratico delle acque in contrapposizione al sistema delle multinazionali del settore, che sta tentando di privatizzare in tutto il mondo una risorsa fondamentale per l’ umanità . Dall’altro il governo di centrosinistra, anche grazie all’ azione del Ministro dell’ Ambiente Pecoraro Scanio, sta cominciando a dare risposte concrete a questo movimento: esclusione dell’acqua dai processi di privatizzazione e avvio di una legislazione autonoma, che affermi il principio della pubblicità della proprietà e della gestione dei servizi idrici; moratoria di tutti i processi di privatizzazione in corso e rinvio alla futura legislazione per ordinare il settore; tassazione delle bottiglie di acqua minerale per la creazione di un fondo destinato a progetti di cooperazione per rendere effettivo il diritto di accesso all’acqua in tutto il mondo. A questi primi risultati, che fanno seguito alle battaglie di questo mesi in difesa dell’acqua condotte in molte parti del paese a cominciare da Napoli, dove alla testa del movimento si è posta Rete Lilliput e Padre Alex Zanotelli, hanno tentato di dare una prima risposta pure i Verdi liguri con una proposta di legge regionale, che punta alla gestione democratica e partecipata dei servizi idrici nella Regione prevedendo a: gratuità della soglia minima giornaliera di sopravvivenza (il Forum dei Movimenti per l’Acqua nella proposta di legge di iniziativa popolare individua convenzionalmente cinquanta litri cadauno giornalieri); gestione tramite società interamente pubbliche del servizio idrico secondo il meccanismo cosiddetto “in house” (società su cui gli enti locali partecipanti abbiano un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi); istituzione di una Consulta del servizio idrico operante in ogni Ambito Ottimale di gestione individuato dalla normativa regionale, costituita da lavoratori del settore, enti locali e movimenti per l’ acqua allo scopo di determinare un luogo per la definizione di politiche idriche pubbliche e partecipate. In questo contesto e alla luce del prossimo rinnovo di molte amministrazioni locali liguri (Genova e La Spezia in primo luogo), i Verdi metteranno al centro della propria azione politica tre obiettivi: ogni ATO deve definire una soglia minima (più possibile vicina a quella convenzionale) gratuita allo scopo di affermare con chiarezza il diritto all’ accesso all’acqua quale diritto fondamentale di ogni essere umano; l’avvio del superamento di tutte le forme digestione privata o tramite società mista, che negli anni si sono create negli ATO liguri, al fine di riportare l’ acqua sotto l’ effettivo controllo delle comunità locali e non di imprese volte alla ricerca del profitto (anche quando si presentano come società miste come l’ AMGA); l’istituzione nei comuni principali (Genova in primo luogo) della Consulta per il diritto all’ Acqua, che dovrebbe avere scopi di promuovere l’ uso dell’a cqua del rubinetto in luogo delle acque minerali; favorire politiche per la riduzione dei consumi d’acqua e comportamenti virtuosi dei cittadini; divenire la sede per una gestione democratica e partecipata del servizio idrico”.