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Articolo n° 7812 del 21 Febbraio 2007 delle ore 08:21

Confesercenti chiede nuova legge sui centri benessere

L’attuale denominazione di “centri benessere” si applica a qualsivoglia attività di cura estetica del corpo e riguarda un ventaglio eterogeneo di imprese: dai centri estetici alle palestre, da quanti offrono trattamenti di medicina naturale ai poliambulatori, dai centri fitness e wellness a quelli che propongono terapie eseguite con apparecchi elettromedicali. Oltre 22 mila imprese, circa 20 milioni di clienti per un giro d’affari annuo che supera i 10 miliardi di euro: questi i numeri dei centri benessere, appunto censiti con vari nomi e classificati sotto diverse tipologie, ai quali vanno aggiunti i centri in funzione presso le strutture ricettive, in continuo aumento. Cifre di tutto riguardo che inducono ad invocare di una riorganizzazione del settore, con una definizione dei ruoli e delle funzioni collegati alle attività svolte. Manca infatti una legislazione specifica per un ambito così delicato, nel quale è necessario in primo luogo stabilire il confine tra cura medica e trattamento estetico. In questo senso l’Aiceb-Confesercenti ha promosso una proposta di legge, già accolta favorevolmente da numerosi parlamentari. “Quello dei centri benessere – afferma il presidente Aiceb Confesercenti, Gianmarco Rossi – è un settore in esplosione con incrementi fino all’80-90% l’anno, ma si può rischiare una crescita incontrollata senza regolamentazione preoccupante sia per l’intero comparto che per l’utente laddove non si fosse in regola con le normative e con il personale”. “C’è una sola legge del 1990 – specifica Rossi – ma riguarda le ‘estetiste’. A 17 anni di distanza serve una vera e propria legge, che non contingenti il settore, ma lo regolamenti”.


» Felix Lammardo

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