[thumb:2277:r:t=L’ass. Teresa Ferrando]Savona. In occasione della conferenza stampa di presentazione dei dati sul mercato del lavoro in Provincia di Savona, l’assessore Teresa Ferrando ha voluto fare chiarezza sui fondi destinati alla formazione di Ferrania: “La Regione ha affidato alla Provincia di Savona 1.400.000 euro per la formazione ai dipendenti dell’azienda valbormidese. Questi soldi, a differenza di quanto si creda, non sono stati versati da noi all’azienda, che prima di ricevere un solo euro dovrà dimostrare di avere effettuato e realizzato i corsi pattuiti. Tali corsi riguardano in parte disoccupati valbormidesi, in parte i dipendenti dell’azienda, siano essi cassintegrati o operanti in azienda. La legge prevede che i cassintegrati siano obbligati a frequentare i corsi, come sottolineato, forse un po’ rudemente, dall’azienda stessa”. “Inoltre – ha aggiunto l’assessore provinciale alle politiche attive del lavoro e sociali – alla luce di una maggiore e migliore definizione del piano industriale stiamo ridiscutendo e pianificando al meglio l’argomento ed i tempi dei corsi stessi affinché possano essere di massima utilità per i dipendenti. Mi rendo conto che chi è prossimo alla pensione non veda una reale utilità nella frequenza dei corsi, ma il vincolo di legge non è aggirabile. Ribadisco comunque che sull’utilizzo dei fondi destinati ai corsi vigiliamo costantemente e, prima di erogarli ci accerteremo che il tutto sia stato volto correttamente e nella massima trasparenza”. Al termine della conferenza stampa l’assessore Ferrando ha fatto un passaggio sulle recenti polemiche sul centro Varaldo e sulla formazione professionale: “Sinceramente sono meravigliata da tutto questo ‘can can’ per nulla: la formazione prepara al lavoro, ma dove lavoro non c’è non se ne può creare ex novo. Non siamo un incubatore di imprese, ci occupiamo di formazione. Dovrebbe ben saperlo chi tale piano lo ha sostenuto, lodato ed approvato a suo tempo in Commissione Consiliare, come il consigliere Caruso, che ha anche assistito, nell’occasione, al plauso delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria per la bontà della nostra formazione e l’aderenza della stessa alle necessità dei comparti produttivi. In testa a tutti nel lodare il piano proprio quell’Unione Industriali con cui, secondo alcuni non collaboriamo abbastanza. Ovviamente i verbali delle Commissioni e delle votazioni a scrutinio palese sono a testimonianza di ciò”. “Per quanto riguarda l’Università – ha concluso l’assessore – il rapporto è costante e costruttivo, ragion per cui non capisco dove si voglia andare a parare. Mi pare che si sollevino problemi un po’ a casaccio, evidentemente con altri scopi”.