Savona. Ci saranno anche le guardie zoofile della sezione savonese dell’Enpa a vigilare domani, giorno di apertura della stagione di pesca nelle acque interne provinciali, per il rispetto delle leggi e la tutela dei pesci. L’Enpa critica la legge attuale: pesca facilitata, sotto forma di riserve private turistiche, licenza speciale di tre mesi per i “cittadini stranieri, presenti in maniera non stabile”, tassa ridotta per gli anziani ed azzerata per i giovani, gare di pesca permesse anche nei parchi, sanzioni ridicolmente inadeguate all’incremento dei costi e, soprattutto, ai danni arrecati dai trasgressori all’ambiente, semine di animali d’allevamento che vanno a sostituire la preziosa e rara fauna ittica originaria.
L’Enpa, ferma restando la sua netta e totale opposizione ad ogni forma di pesca, continua a chiedere che il consiglio provinciale savonese accolga la sua proposta di istituire, in almeno il 10% delle acque, il regime “No Kill”, dove i pesci catturati siano immediatamente liberati, con ogni cautela nel disallamarli (l’associazione spera in tal modo che sempre più pescatori, come accade già in altri paesi, rinuncino ad uccidere e comincino a considerare la vita di esseri viventi che, anche se non abbaiano o cinguettano, provano dolore come tutti gli altri animali, come ormai dimostrano studi consolidati, condotti da prestigiosi istituti universitari europei).
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