Pietra Ligure. Nell’ultima settimana di gennaio, presso la Piscina Comunale di Loano, sono ripresi i corsi di acquaticità in gravidanza condotti dalle Ostetriche del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliera Santa Corona di Pietra Ligure. Nella metà del 2006 i corsi di acquaticità condotti dalle ostetriche sono stati frequentati da oltre 50 donne, provenienti anche dalle province limitrofe. Un risultato notevole ed un’alternativa nuova per la nostra regione. “Il corso di acquaticità è nato a corollario di un percorso nascita fisiologico che è possibile presso la “maternità †pietrese, anche grazie alla particolare sensibilità del Direttore del Dipartimento Materno Infantile dott. Vito Lucchese che crede nell’autonomia della professione ostetrica – spiega Clara Brichetto, coordinatrice delle ostetriche del Santa Corona – Ciò che offriamo alla donna, e di conseguenza alla nuova famiglia, è frutto di un lavoro d’equipe tra le ostetriche ed il primario, che ci ha dato la possibilità di mettere a frutto ciò che in questi anni le evidenze scientifiche hanno dimostrato essere il meglio per la donna ed il bambino”.
Nel 2006 le donne che si sono rivolte al Reparto di Ostetricia e Ginecologia di Pietra sono state circa settecento: un buon traguardo, considerando il bacino di utenza e la presenza di un ospedale provinciale a pochi km di distanza.
Ma i corsi di acquaticità non sono l’unica novità che ha dato riscontri positivi. Dopo la prima esperienza nel febbraio 2006, il parto in acqua è diventata una realtà quasi costante: sono ben venti i bimbi nati nella “sala blu†negli ultimi mesi; una scelta consapevole che la donna, con il supporto ed il consiglio dell’ostetrica, intraprende per il benessere del bambino. I benefici di questo “parto dolce†sono molti, sia per la donna che per il nascituro: l’acqua, esercitando un effetto rilassante su tutto il corpo, aiuta la partoriente a sopportare meglio il dolore suscitato dalle contrazioni facendole acquisire il giusto distacco e liberandole la mente. Ma non solo: l’acqua alleggerisce il senso di pesantezza, facilita i movimenti rendendoli meno faticosi, rilassa i muscoli, scioglie le tensioni, favorisce il rilassamento, rende il passaggio del bambino più agevole e meno doloroso. Per il bebè nascere nell’acqua significa passare con maggiore gradualità dalla vita intrauterina a quella extrauterina. Notevole è stato anche il numero delle donne che alla prima gravidanza hanno partorito tramite taglio cesareo e alla seconda hanno partorito con parto naturale, con la conseguente diminuzione dei rischi che un intervento chirurgico comporta. Ma le iniziative in cantiere del Reparto non si fermano qui ed interessano anche la fase post-parto: a breve dovrebbe essere a disposizione un ambulatorio per il sostegno dell’allattamento al seno, condotto da ostetriche, a conclusione di un percorso nascita e di continuità assistenziale. “Puntiamo tanto sulle potenzialità della donna e del bambino, per continuare un percorso fisiologico che inizia con il concepimento, continua con la gravidanza ed il travaglio, per concludersi con il parto; un percorso purtroppo medicalizzato già dal primo test positivo di gravidanza”, conclude la Brichetto.