Alassio. Sabato 3 marzo, alle ore 17.00, nell’Auditorium della Biblioteca “R. Deaglioâ€, si svolgerà la presentazione del libro di Aldo A. Mola “Giosuè Carducci, scrittore, politico, massone†un saggio che ha riscosso grande interesse e che riporta alla luce il valore e la dimensione intellettuale di Giosue Carducci. A cent’anni dal conferimento del Premio Nobel per la Letteratura (1906) e a un secolo dalla morte (1907), l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Alassio in collaborazione con Il Centro Pannunzio di Torino, organizza una tavola rotonda che prende spunto dal libro di Mola.
Con Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi lo scrittore Giosuè Carducci (1835-1907) fu il Maestro della Terza Italia dal Risorgimento alla prima guerra mondiale. Insegnò ad amare lo studio e l’impegno politico quale dovere del cittadino. La sua vita fu costellata di tragedie: la morte del fratello e dei due figli maschi, passioni amare, polemiche politiche, scandali, un’aggressione all’Università di Bologna in cui insegnava da quando aveva 25 anni. Chi fu Carducci? “Garibaldino” cantò la regina, repubblicano fu senatore del regno: un vero statista. Nel 1906 ebbe il premio Nobel per la letteratura perché dette voce a un ideale di validità universale: saldare la classicità greco-latina con l’Europa contemporanea. Aldo Mola, denuncia un “complotto di silenzio†contro il grande poeta, un assassinio non materiale, ma certamente spirituale. Subito dopo la sua morte, Carducci è stato trasformato in un classico polveroso. E chi furono i responsabili di questo delitto? Per Mola furono i letterati e non per invidia, ma per cecità ideologica. Contro di lui fu messa in piedi una vera e propria congiura. Da Giovanni Pascoli a Gabriele D’Annunzio che volle restare l’unico Vate, da Luigi Russo ad Asor Rosa che lo considerò un borghesuccio.
Aldo Mola recupera nel suo saggio, tra mille curiosità e una capillare ricostruzione storica, la vera personalità di Carducci, grande poeta e fine intellettuale, animato da impegno civile. Proprio quell’impegno che i suoi critici non gli perdonarono.
Il Nobel, assegnato per la prima volta a uno scrittore italiano, consacrò Carducci quale poeta e letterato di statura europea: non pochi critici hanno in passato sostenuto una “provincialità †di Carducci, ampiamente smentita, già in vita, dallo stesso poeta con i suoi contatti ed i suoi fervidi studi su varie letterature europee, in primo luogo la francese e la tedesca. In realtà Carducci ha lasciato un’impronta incancellabile nella cultura italiana ed è stato uno dei protagonisti dell’Ottocento letterario.
Alla tavola rotonda parteciperanno, l’autore Aldo Mola, il Prof. Tito Lucrezio, Consigliere della Presidenza della Repubblica, il Prof. Pier Franco Quaglieni, storico e presidente del Centro Pannunzio e il Prof Giovanni Rabbia, docente e critico letterario. A coordinare il pomeriggio di studio sarà la dirigente del Centro Pannunzio, Anna Ricotti.
Aldo A. Mola (Cuneo 1943), per Bompiani ha già pubblicato Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni (1977 e ss.), Storia della monarchia in Italia (2002) e Silvio Pellico. Carbonaro, cristiano e profeta della nuova Europa (2005). Nel 2004 ha pubblicato la prima trascrizione del manoscritto delle Mie prigioni, conservato al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino (Bastogi).
La recensione non parla però di Carducci massone. Preché?