Altare. Il consiglio comunale di Altare si riunirà venerdì prossimo per discutere e approvare il progetto preliminare per il recupero urbanistico della ex Savam. Alla seduta parteciperanno i progettisti dello Studio Tecnico Marco Ciarlo Associati di Cairo Montenotte che illustreranno i contenuti dell’operazione. “La vecchia fabbrica si risveglia – spiega il sindaco, Olga Beltrame – sembrava, ormai, morta ed, invece, sta per ritornare a nuova vita. E’ stata il cuore pulsante del paese, l’elemento attorno al quale si è sviluppata Altare. Molti valbormidesi vi hanno lavorato e ne conoscono la struttura; molti, invece, non sono mai entrati fra le sue mura e non ne conoscono il fascino e le potenzialità . Oggi si prepara a diventare un luogo aperto, inserito nel tessuto urbano, dove gli altaresi potranno camminare, seguendo un percorso che, da piazza Vittorio Veneto, permetterà loro di accedere a via Cesio ed alla piazza della Stazione. In altre realtà , complessi importanti come quello dell’ex vetreria Savam vengono abbandonati o destinati a morte sicura con abbattimenti selvaggi, perché non più adatti alle originarie attività industriali. Ad Altare non sarà così: per riportare la vita nell’area dismessa, si creerà una “Cittadella dell’eccellenza residenzialeâ€, utilizzando gli straordinari volumi originali per realizzare interessanti tipologie abitative ed una serie di funzioni, incentivanti per la vitalità del paese, a supporto delle attività esistenti”.
Il progetto prevede: un piccolo hotel di design, primo esempio in Liguria, con circa 16 camere; alcuni mini-alloggi annessi; un bar ed un ristorante, collegati ad un piccolo centro di fitness con piscina, ad uso di tutta la comunità , oltre che degli ospiti esterni; attività che coprano le attuali lacune nel settore commerciale e dei servizi; spazi residenziali che, nella forma più innovativa, offriranno anche servizi comuni, sul modello “co-housing†per la Cittadella e per tutta la comunità ; strutture pubbliche per la socializzazione ed il tempo libero. Gli spazi pubblici che nasceranno dalla quota di via XXV Aprile, si inseriranno all’interno del complesso per risalire fino alla quota di via Cesio, attraverso una serie di piastre, concepite come giardini pensili attrezzati e parzialmente coperti. Nascerà un “polmone verde†a vantaggio dell’area oggetto dell’intervento e degli edifici di via Cesio, che si affacceranno, non più su strutture fatiscenti, ma su un ambiente vivo, di gradevole impatto estetico. Il progetto prevede l’uso di materiali naturali, nel rispetto dei concetti della bio-architettura ed un forte impiego di tecnologie innovative, per quanto riguarda l’utilizzo di energie rinnovabili. L’intervento potrà coinvolgere le aree adiacenti, in primo luogo quelle dell’ex “Russiaâ€, per le quali ci sono significative trattative in corso, che saranno ulteriormente stimolate dal progetto di recupero dell’ex Vetreria Savam.
“Questo è uno dei consigli comunali conclusivi di questa Amministrazione ed il mio impegno personale e quello della mia Giunta è stato forte, perché questo provvedimento fosse possibile – commenta ancora Beltrame – Cinque anni fa, esattamente, abbiamo assistito ad una scenografica presentazione di un probabile progetto di recupero delle aree ex Savam. Un giovane e bravo imprenditore aveva acquistato le strutture dismesse ed era ovvio che l’Amministrazione Comunale uscente utilizzasse questa situazione come appetitosa opportunità in vista delle imminenti elezioni. Poi ci sono state diverse ipotesi di soluzione per il recupero dell’area. Ed ora siamo finalmente con delle “carte†in mano, “carte†da esaminare e da studiare, progetti concreti ed impegnativi per gli imprenditori, ma anche per l’Amministrazione Comunale e per tutto il paese, operatori economici in prima fila. La nostra risposta deve essere improntata alla fiducia ed all’ottimismo, perché nessun imprenditore viene ad Altare per fare della beneficenza: all’interesse privato deve corrispondere un interesse pubblico con l’obiettivo di rilanciare il nostro paese, che ha, oggi, la possibilità di guardare avanti con la speranza che molti problemi possano essere superati, perché Altare non sia più, fra i maggiori Comuni della Valbormida, una Cenerentola”.