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Articolo n° 8283 del 06 Marzo 2007 delle ore 10:01

Il “silenzio” degli antiabortisti

Tra le pagine del quindicinale “ il Ponente” ho letto anche io l’articolo sulla cultura “Difendiamo la Legge 194” e soprattutto le dichiarazioni fin troppo scontate di coloro che hanno fondato da poche ore questo nuovo Comitato “Usciamo dal silenzio”. Subito mi sono sforzata di inquadrare le argomentazioni tirate in ballo e le affermazioni rilasciate al giornalista nel frutto di un’attenta analisi dei fatti, ma poi ancora una volta ho riscontrato il tentativo frenetico, disperato ed esasperato di difendere il diritto all’aborto per il solo gusto di parlare. La difesa della vita non presuppone per forza uno scontro con il femminismo di quaranta anni fà e ben comprendiamo che forse il tessuto sociale nel quale la battaglia del ‘68 è stata combattuta prevedesse un vero impegno delle donne nel tentativo di mettere la maternità al centro dei valori sociali in cui uno Stato dovesse sentirsi obbligatoriamente chiamato in causa e coinvolto per riconoscerla e sostenerla ma altrettanto non possiamo negare a noi stessi e alla gente comune che ci sono alcune verità oggi non trascurabili. Sono Presidente dell’Associazione “Scienza e Vita ingauna” e nel merito della materia sulla legge 194/78 posso e devo dire quello che penso di fronte ad affermazioni così discutibili e inveritiere:
• Che la legge 194 abbia operato in questi anni in modo “cristallino” è purtroppo solo una opinione del Comitato usciamo dal silenzio e delle associazioni ad esso affiliate, soprattutto perché alcuni punti in essa contenuti non sono mai stati messi in pratica. Lo dico io ma non lo hanno negato e anzi lo hanno ribadito i Relatori al Convegno della 29a Giornata per la Vita, tra i quali abbiamo avuto l’onore di avere il Dottor Claudio Gustavino, capogruppo in Regione Liguria per L’Ulivo
• Il COSIDETTO Movimento per la vita è COSIDDETTO proprio per il motivo per il quale è nato, la difesa della vita, dal concepimento fino alla morte naturale, e per questo si è sempre battuto, per questo ha sempre operato, per questo sempre più gente crede in questo COSIDDETTO Movimento…; non si può pretendere che dal Movimento per la Vita non venga spesa ogni parola o azione per la difesa della vita, alla stessa maniera di come la Chiesa in questi giorni a proposito dei DICO non può tacere e non fare altro che difendere la “famiglia”, sulla quale si fonda il matrimonio, unico legame riconoscibile, e nella quale giustamente si individua l’ambiente giusto per la crescita di un figlio.
• per contro invece mi domando su che cosa si batta il Comitato “Usciamo dal silenzio”? In difesa della donna, per una sua emancipazione, per una sua indipendenza? Crediamo davvero che aver collezionato tanti aborti, come annualmente si registrano, rappresenti la vera conquista di indipendenza della donna del nuovo millennio?
• È vero che gli aborti sono statisticamente diminuiti ma è altrettanto vero che si sono affinate le tecniche della farmacologia in campo di contraccezione abortiva e mi riferisco non tanto alla pillola ru486 che ancora deve trovare un adeguato tessuto politico ricettivo ma alla pillola del giorno dopo, che è e resta comunque un sistema abortivo.
• Si fa riferimento agli aborti clandestini costati la morte a tante donne che li hanno subiti. E’ vero, purtroppo è vero, ma non si può pensare che allo stesso modo oggi la regola non valga per la soluzione abortiva individuata da un po’ di tempo e mi riferisco alla pillola Ru486, che oggi, grazie all’impegno di queste Associazioni e Partiti politici pro aborto, le donne possono assumere con il rischio di una morte A DOMICILIO, per lo meno “legalizzata” . davvero abiamo il coraggio di chiamare questo il progresso???
• è vero, noi siamo contro la legge 194/78 perché di fatto questa legge che nel titolo porta la tutela della maternità, in realtà è diventata in molte parti di Italia un semplice lasciapassare per ottenere un certificato di gravidanza dopo una semplice chiacchierata “professionale” e ad oggi, non essendo possibile riscrivere questa legge, per lo meno cerchiamo di suggerire al Governo italiano una modifica proprio perché sia più a misura della donna, della madre.
• Si legge nelle dichiarazioni “riappropriazione della persona femminile”… ma noi riteniamo che proprio perché la donna è responsabile e consapevole non debba più ricorrere all’aborto come soluzione ad una gravidanza inattesa, ma debba avere davvero la possibilità di decidere liberamente, sentendosi appoggiata, tutelata e sostenuta nella maternità, e non trovarsi costretta ad una scelta così drammatica.
• In verità il Senatore Buttiglione non adatta a suo gusto i dati storici, non glielo consentirebbe l’intera opinione pubblica, anche senza il “prezioso” intervento dell’Associazione “Usciamo dal silenzio”, ed ha risposto in maniera chiara ed esaustiva al provocante suggerimento della dottoressa Rossi, responsabile dell’Aied albenganese, in merito a films che parlino di quanto sia difficile la realtà legata alle scelte abortive. A noi piace di più pensare che alla donna che si trova di fronte alla gravidanza inattesa possa essere offerta una valida alternativa, che non la faccia sentire abbandonata in una camera di ospedale nell’attesa dell’interruzione volontaria della gravidanza: e dunque evviva i progetti gemma a tal proposito e mai ci stancheremo di proporli a costo di salvare la vita di un bambino non ancora nato.
• Siamo certi anche noi che nessuna donna che abbia abortito lo abbia fatto con leggerezza, e proprio per lo strascico psicologico che una scelta del genere lascia in una donna, ci auguriamo che sia sempre in progressiva diminuzione il numero di madri costrette ad una scelta simile. Per questo anche nel piccolo di una realtà come Albenga, cerchiamo di venire incontro alle mamme che si rivolgono a noi, sostenendole con la possibilità di un aiuto, affinché la scelta di tenere il bimbo sia sempre preferita e perseguita. 160 euro al mese per 18 mesi non sono una ricchezza ma il segno di un aiuto che non fa sentire sola la madre, che aiuta a pensare che anche altra gente ha già scommesso in senso buono sulla nascita di un bimbo, perché alla fine con un aborto tutti nella società diventiamo più poveri. E ci sorprende come quei 160 euro mensili per 18 mesi siano apprezzati molto di più di un semplice e burocratico certificato medico per abortire.
• Non abbandoniamo noi le mamme, non strappiamo noi i loro figli all’abbraccio materno, non cerchiamo noi di convincerle ad abortire come ci auguriamo che anche nel neoComitato Usciamo dal Silenzio l’impegno per la vita sia sempre e comunque perseguito, difeso e sostenuto. Tutto quello che facciamo è dire alle madri che ci siamo, è spiegare che cosa possiamo fare per aiutarle e…incredibile, ma spesso tutto questo basta per dire sì ad un figlio che non è ancora nato.
Non chiediamo alle donne di fare figli, nel matrimonio è scontato il dono della maternità proprio perchè è la maternità l’unica vera e reale radice femminile che rende la DONNA PIU’ AUTOREVOLE E RESPONSABILE nel suo ruolo. E dicendo tutto questo parlo da donna, che ha vissuto l’epoca del 68, da madre che ha vissuto il dono della maternità, da volontaria che spesso incontra altre madri desiderose di essere madri, da insegnante che non smette mai di testimoniare ai suoi alunni il valore della vita, da “femminista”orgogliosa di aver apprezzato nella difesa e nella promozione della vita nascente la qualità più straordinaria riservata alla donna, nel suo essere persona materna in questa società così “moderna”.

GINETTA PERRONE
Presidente Associazione “Scienza e vita ingauna”
Albenga


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