Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 8327 del 07 Marzo 2007 delle ore 11:05

Clima: deficit piogge tra il 20 e il 40 per cento

[thumb:959:r]Il deficit complessivo delle precipitazioni nel periodo compreso tra il settembre del 2006 e il febbraio del 2007 si attesta su valori mediamente dal 20 al 40 per cento inferiori ai valori medi del periodo. E’ quanto emerge da un rapporto degli esperti del servizio rischio idrico della Protezione Civile, pubblicato sul sito del Dipartimento e aggiornato al 28 febbraio. Un deficit che in alcune zone del nord est e del centro è ancora più elevato – si raggiungono punte del 50-60 per cento – che testimonia l’anomalia di un autunno e un inverno quasi senza precipitazioni. “In tutte le regioni italiane, senza eccezioni significative – scrivono gli esperti nel rapporto – le precipitazioni cumulate nei mesi di ottobre-dicembre 2006 sono stati ben minori ai valori normali storici, con valori inferiori dal 20 per cento fino all’80 per cento”. Solo nell’ultima decade di gennaio e nel mese di febbraio, prosegue il rapporto, si è riscontrato su tutta Italia un “parziale recupero del deficit”, che però non basta a colmare quello accumulato. E in aiuto non arriverà lo scioglimento delle nevi. “A tale scarsità di precipitazioni – si legge nel rapporto – non sembrano poter supplire neanche le riserve idriche ad oggi cumulate nei nevai alpini ed appenninici, fondamentali per la regolazione primaverile di alcuni bacini, in primis quello del Po e dell’Adige”. E questo perché “la copertura del manto nevoso disponibile ad oggi ricopre circa un terzo del territorio coperto l’anno scorso nel mese di febbraio, con altezze dei campi neve pari a circa la metà rispetto a quelli presenti l’anno scorso”.


» Felix Lammardo

3 commenti a “Clima: deficit piogge tra il 20 e il 40 per cento”
D.Fe. ha detto..
il 7 Marzo 2007 alle 21:25

bruciamo, bruciamo, bruciamo carbone… benzina… gasolio…

Bruno Pirastu ha detto..
il 8 Marzo 2007 alle 09:15

Anche se da domani mattina spegnessimo tutto il danno ormai c’è. Spegniamo ma nel frattempo , visto che non è da oggi che si parla di siccità, di tropicalizzazion e altro come mai non si interviene in tal senso con azioni mirate ? In svizzera si usano WC a due dosature di acqua, altrove si costruiscono bacini di accumulo per l’acqua piovana che poi si puo utilizzare per l’agricoltura nei tempi di magra , si mettono a posto gli acquedotti ( magari con aiuti ai comuni piu piccoli e in difficolta ), si procede al rimboschimento delle zone aride o bruciate ( i monti costieri del Savonese sono come i monti della Luna ). Savona poi che aspira acqua con pozzi dovrebeb temere la salinità del mare e preoccuparsi. Un esempio mirabile è come hanno fatto sopra la riviera romagnola dove hanno creato , in quota , un lago artificiale che alimenta gli acquedotti della costa, garantendo non solo l’approvigionamento nell’alta stagione ma anche acqua non inquinata, noi d’estate facciamo il caffe con la Minerale !! Ma .. noi siamo impegnati a trovare la strada per la Torre Fuksas , la rotatoria per il Crescent , la spiaggia per i crocieristi e simili bazzeccole non possono distrarre le Amministrazioni. Anni fa c’era stato uno studio molto significativo sull’orogenesi della Liguria ma dubito che qualche politico amministartore lo abbia letto e valutato , troppo impegnati con i colombi di piazza Saffi e alla caccia di zone edificabili. Il sapere del goveranante , sin dai tempi dei romani per arrivare ai Borboni e Savoia si misurava invece anche su questi problemi e sulle loro possibili soluzioni. Attenti a non perdere il treno perchè allora si che saranno dolori e veri.

D.Fe. ha detto..
il 8 Marzo 2007 alle 22:40

Signor Bruno un piacere leggerla.

CERCAarticoli