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Articolo n° 8342 del 07 Marzo 2007 delle ore 09:45

Le Ferrovie penalizzano il sistema portuale ligure

[thumb:1290:r]Liguria. Il trasporto portuale ferroviario è sotto accusa. Era già emerso nel recente meeting milanese sulle possibilità di gettito fiscale per il traffico merci dei porti. Dalle Ferrovie transita il 50% dell’import-export italiano via nave, ma sui binari va solo una quota delle merci movimentate che oscilla tra il 15 e il 30 per cento e gli operatori portuali sono in allarme. La conferma arriva anche dal forum sulla logistica e le infrastrutture organizzato da “Il Sole-24 Ore NordOvest” e che pubblicato oggi sul quotidiano economico. Intorno a un tavolo sono stati messi a confronto i presidenti delle tre Autorità Portuali (Giovanni Novi di Genova, Cirillo Orlandi della Spezia, Rino Canavese di Savona); l’assessore ai Porti e alle Infrastrutture della Regione Liguria, Luigi Merlo; i presidenti di Assoterminal, Luigi Negri, e di Unioncamere Liguria, Paolo Odone. Al Forum, era presente anche Oliviero Baccelli, vicedirettore del Certet-Bocconi che ha appena pubblicato il libro “Porti italiani. Strategie per l’autonomia finanziaria e l’intermodalità” (Egea-Bocconi, Milano). Sotto la lente – si legge in una nota del quotidiano economico – sono finiti i limiti di sviluppo dell’intero sistema del trasporto marittimo, su cui – per di più – gravano le carenze infrastrutturali e il ritardo delle grandi opere (il Terzo valico su tutte). “I costi del ‘non fare’ nel settore sono elevatissimi”, come ha ricordato Oliviero Baccelli del Certet. Ed è sull’ autonomia finanziaria e sulla effettiva capacità di essere sistema che si potrà giocare il futuro della portualità ligure. Il gettito fiscale prodotto dai tre scali sfiora i 4 miliardi: entro il 22 marzo è atteso il decreto interministeriale che quantificherà di quanto potranno disporre le Authority, destinando così cifre importanti allo sviluppo delle infrastrutture. L’attuale situazione di stallo – concordano gli operatori – penalizza la competitività non solo della Liguria, ma di tutto il Nord-Ovest: 800 mila teus all’ anno (per un totale di Iva non incassata intorno ai 2 miliardi di euro) prendono la via dei porti del NordEuropa. Da qui il forte richiamo all’ efficienza rivolto alle Ferrovie dello Stato.


» Federico De Rossi

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