Liguria. Meno ricorsi al Tribunale amministrativo regionale per la Liguria nel corso del 2006: da 1340 si scende a 1157, con un -13,65%. Lo ha reso noto il presidente del Tar, Renato Vivenzio, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, a palazzo San Giorgio a Genova. I ricorsi principali riguardano edilizia e urbanistica, stranieri e appalti di lavori, forniture e servizi. Il tasso di litigiosità . ha spiegato Vivenzio, è sceso ponendo la Liguria alla pari con Bolzano, superata dalla Valle D’Aosta.
Â
Peccato che le ordinanze del TAR vengano sovente prese con sufficienza dalle pubbliche amministrazioni che non prestando il dovuto rispetto, le rendono sostanzialmente inutili se pure giuste nelle loro motivazioni.
Altra grave pecca sta nel fatto che le spese di giudizio non vengano addebitate alla parte soccombente; bensì ognuno, nella pratica dei fatti, si paga le proprie, che
sono rilevanti e non a portata di tutte le “tasche”.
Cosicchè anche se si vince, poichè “a volte” vengono disattesi o solo parzialmente recepiti i dispositivi del TAR, specie se la controparte è un ente pubblico ed ha
buon gioco politico ad applicare mille stratagemmi e astuzie degni dell’italietta nostrana, cosa quanto mai grave, e si aggiunge che ognuno si paga le proprie
spese, ne consegue, che la parte soccombente è quasi privilegiata rispetto alla vincente!
Ci sarebbe molto da dire e da rivedere in merito all’obbligatorietà del rispetto, sia da parte dei privati ma più spesso degli enti pubblici, di dette ORDINANZE, che per il nome stesso, va da sè che siano sostanzialmente degli ordini e non già solo delle indicazioni, dell’Autorità Amministrativa, da RISPETTARE !
Se le spese fossero addebitate alla parte soccombente, in particolare per quanto attiene gli enti pubblici come i comuni e non solo, quando non fossero attenti nel
rispettare le ordinanze e tendessero a perpetrare azioni o situazioni ILLOGICHE ed IRRAGIONEVOLI, usando la terminologia utilizzata dal TAR spessissimo, questo
permetterebbe di chiedere ragione di spese legali ingiustificate ed assurde agli amministratori pubblici tramite il ricorso alla CORTE dei CONTI anche per verificare se i comportamenti di determinati dirigenti e funzionari pubblici siano corretti o meno e, quindi, perseguibili per rilevanti inadempienze anche di rilievo Penale.
I ricorsi sono diminuiti perchè il Governo Prodi ha fissato il contributo unificato (la tassa per presentare il ricorso al TAR) in ben 500 euro per le cause più semplici, in 1.000 o 2.000 euro per quelle più complicate; inoltre, per chiedere la sospensiva occorre versare altri 250 euro: ancora una volta Prodi dimostra di essere, nei fatti, contro ai ceti sociali più poveri.