[thumb:34:r]Albenga. Sono 1200 le aziende attive nel settore agricolo albenganese. Marco Bregoli, dalla fine dello scorso anno consigliere delegato all’agricoltura del Comune di Albenga, fa il punto di una realtà economica vivace che, con l’avvio del Tavolo Verde, si confronta con le esigenze di nuove forme di tutela e di concertazione. “Alcune delle amministrazioni passate non avevano neppure istituito un assessorato all’agricoltura – osserva Bregoli – L’attuale, invece, dal primo giorno del suo insediamento ha cercato di impostare una politica efficace per risolvere le problematiche specifiche esistenti. Per Albenga l’agricoltura ha un ruolo fondamentale, infatti le tre maggiori associazioni di categoria (CIA, Coldiretti e Confagricoltura) hanno nella nostra piana le loro sedi provinciali. Il Tavole Verde ha formalizzato un protocollo di intesa a cui hanno aderito, oltre alle tre associazioni di settore già citate, anche la Camera di Commercio, la Comunità Montana Ingauna e l’Istituto Agrarioâ€. Questo protocollo pone obiettivi generali da raggiungere nell’arco dei prossimi anni. Continua Bregoli: “I problemi più urgenti che sono stati individuati sono quelli legati allo spostamento a monte della ferrovia, alla regimentazione delle acque, alla tutela delle risorse idriche e alla pianificazione territorialeâ€. Sul tema dello spostamento a monte della ferrovia il consigliere delegato spiega: “Da un anno e mezzo stiamo lavorando attorno alle problematiche relative al nuovo tracciato ferroviario: la tratta in progetto prevede infatti l’esproprio di 28 ettari di terreni agricoli. Con il supporto tecnico dell’ingegner Bruschi abbiamo proposto alcune migliorie al progetto preliminare e siamo riusciti ad ottenere risultati importanti: in un primo tempo era infatti prevista la realizzazione della tratta ferroviaria a 75 metri dalla sede autostradale mentre siamo riusciti ad accordarci per un suo passaggio all’interno della fascia di rispetto dell’autostrada stessa, limitando così al minimo l’impatto sulle aree agricole limitrofe. Abbiamo anche raggiunto un importante accordo con la Regione Liguria e la Comunità Montana Ingauna per ricollocare le aziende espropriate e per individuare una serie di aree in cui far confluire i diversi milioni di metri cubi di materiale di risulta degli scavi per la ferrovia: grazie a ciò non solo verranno recuperate queste aree per uso agricolo ma si impedirà di creare depositi temporanei sparsi in vari punti del territorio”. Così conclude Bregoli: “Altri due argomenti fondamentali sono quelli relativi al tracciato della strada di cantiere e del collegamento con la stazione ferroviaria che sorgerà a Bastia, presso il campo sportivo: lo scopo è quello di creare il minor disagio possibile alle aziende agricole dell’area interessata e creare opere che possano essere di utilità alle aziende stesse, migliorando le infrastrutture e la logistica, da sempre punti deboli del settore agricolo ingauno”.