[thumb:2497:r]Provincia. “Inaccettabile”. Così Franco Zino, presidente provinciale Confesercenti, ha definito il taglio degli aggi ai tabaccai sulle ricariche telefoniche già attuato dai principali gestori, che hanno ridotto la percentuale sulla vendita delle ricariche per i rivenditori. “E’ scandaloso – ha aggiunto – che i gestori della telefonia mobile scarichino sui tabaccai il taglio ai costi delle ricariche disposto dal recente Decreto Bersani. I tabaccai non possono essere ‘esattori’ dei gestori telefonici praticamente a costo zero e con gravi rischi sul fronte della sicurezza per le sempre più frequenti rapine ed aggressioni criminali. Se non cambierà l’atteggiamento dei gestori – ha continuato Zino – la categoria sarà decisamente meno disponibile ad erogare questo tipo di servizio ai cittadini e non mancheranno nei prossimi giorni iniziative promosse da Assotabaccai – Confesercenti per l’astensione dalla vendita delle ricariche telefoniche; i gestori telefonici si aprano in proprio negozi ad hoc e poi ci dicano con i costi aziendali, affitti, dipendenti,ecc. come pensano che si possa andare avanti così…Al ministro Bersani – ha sottolineato il presidente dell’organizzazione – abbiamo gia’ denunciato come il provvedimento disposto nei confronti dei gestori telefonici stia producendo soltanto effetti negativi a danno della rete di vendita. I gestori, infatti, anziché realizzare una politica di riorganizzazione del servizio, hanno pensato bene di far gravare sui tabaccai e sugli altri rivenditori i loro minori introiti. L’unico vero effetto fino ad ora prodotto dal Decreto Bersani – ha concluso Zino – è dunque quello di penalizzare tabaccai e rivendite, gli unici a garantire un servizio capillare ed insostituibile per i cittadini. A seguito dell’entrata in vigore del Decreto n. 7 del 31 gennaio, che ha imposto ai gestori della telefonia mobile italiana l’abolizione del costo fisso di acquisto per le ricariche telefoniche, si sono verificati i seguenti episodi – prosegue la nota della Confesercenti -. Tutti i principali gestori di telefonia mobile in Italia, Tim, Vodafone, Wind, H3G, hanno annunciato ai rivenditori la propria decisione di diminuire gli aggi fino ad ora riconosciuti di un punto percentuale, passando dall’attuale 3% al 2%. Attraverso la rete di vendita italiana – rappresentata da oltre 40.000 tabaccherie, 20.000 edicole ed altrettanti esercizi – viene garantito un servizio capillare a favore degli utenti che attualmente copre oltre il 60% delle quote di mercato. Il rimanente 40% avviene attraverso il sistema dei Pos bancari e di Internet. Dal 1998 ad oggi l’aggio riconosciuto ai rivenditori è crollato dall’8% all’attuale 2%. Questo esiguo guadagno non ha alcuna logica commerciale tenuto conto dei rischi e degli oneri che comporta la vendita di ricariche telefoniche quali rapine e aggressioni criminali purtroppo sempre più frequenti. Come sempre, ed ogni rivoluzione commerciale, come quella voluta dal Ministro Bersani, il primo a pagare è l’anello più debole della catena, in questo caso i rivenditori. Il presumibile risparmio voluto a favore dei consumatori ricadrà quasi interamente nella gestione dei rivenditori. Fino a quando, in queste condizioni sarà possibile continuare a garantire il servizio?”, si chiede la Confesercenti provinciale.
Ma piero…….a te piacerebbe lavorare a gratis ?? da quando in quà si chiede ad un tabaccaio di fare volontariato ? perchè mai dovrebbe fornirti un servizio a costo zero perdendo tempo e rischiando anche di perdere i soldi ? e si perchè se detiene il costo di una ricarica di cento euro sul quale ha guadagnato 4 centesimi e gli fanno una rapina, quei cento euro non glieli rimborsa nessuno, li rimette solo lui.
lucio mi sembra che Piero sia stato chiaro,i tabbacai possono anche scegliere di non vendere ricariche telefoniche, si possono ricaricare i telefoni in tanti modi.
esempio:
io che sono un tabaccaio compro 1000 stecche di sigarette da vendere nella mia tabaccheria.
Domani il governo le aumenta di 30 centesimi perchè deve pagarsi la guerra su marte.
io ricavo così : 1000×30=30000 centesimi, cioè 300 euro senza fare nulla.
se compro più stecche guadagno di più, ed ogni volta che c’è un aumento.
Però di questo non mi lamento perchè sono soldi che guadagno in più.
Poi finalmente un costo in meno per tutti (le ricariche dei telefonini) e mi lamento.
Ora se non volete dare questo servizio ai cittadini non vendete più ricariche.
E non dite che è un servizio che date, altrimenti lo date senza niente in cambio.
Tanto oggi si ricarica da INTERNET, dal BANCOMAT, dal TELEFONO, praticamente in ogni modo possibile.
E smettetela di lamentarvi che c’è gente che sta peggio.
E lamentatevi anche dei soldi che prendete in più per le sigarette allora!!!