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Articolo n° 8765 del 19 Marzo 2007 delle ore 07:00

Savona, mons. Calcagno festeggiato al Santuario: “Vorrei ancora camminare con voi”

[thumb:1768:r:t=Mons. Calcagno]Savona. No, l’annuncio non è arrivato, malgrado le voci della stampa: al Santuario della misericordia, durante la Messa solenne, monsignor Domenico Calcagno non ha detto nulla sulla sua ipotetica partenza per Roma. Anche se, ad onor del vero, i toni del saluto iniziale del vicario generale don Andrea Giusto e l’omelia dello stesso vescovo facevano aleggiare un po’ il sapore del congedo, fra un ringraziamento e l’altro per i quarant’anni di Messa e i cinque di ministero episcopale a Savona. Ma andiamo con ordine. Le nubi minacciose, la temperatura più bassa e il vento sferzante non hanno compromesso la riuscita della processione votiva al Santuario che, puntuale, è partita alle ore 7 dalla Cattedrale. In testa al corteo, dopo il pesante crocifisso della confraternita di san Bartolomeo in Varazze che ha rallentato il passo dei pellegrini, le confraternite, i seminaristi, il clero (meno numeroso del solito a causa della concomitante domenica), il vescovo e le autorità civiche, fra cui il sindaco Federico Berruti al suo “esordio” al santuario, il presidente della fondazione Carisa Luciano Pasquale, il prefetto Nicoletta Frediani, la presidente delle Opere sociali Donatella Ramello, il questore Giovanni Trimarchi e i vertici delle forze dell’ordine. La processione, animata come sempre grazie ad un sistema di trombe che non ha impedito peraltro qualche sfasamento nelle preghiere, ha avuto una sosta prevista presso il ponte Olivé, all’ingresso di San Bernardo in Valle, per la benedizione di una targa ripristinata dal Priorato diocesano delle confraternite. L’arrivo alla basilica ha fatto registrare un po’ di ritardo, ed infatti la Messa solenne sul sagrato del Santuario è iniziata alle 9,45. I canti erano animati dal coro “nostra Signora della misericordia”. Il saluto iniziale di monsignor Andrea Giusto, rettore del Santuario e vicario generale, voleva essere gioioso nel sottolineare i sessant’anni di Messa dell’ex rettore della basilica don Luigi Pampararo e i quarant’anni di ordinazione di monsignor Calcagno, ma vi si è insinuato il timore del distacco dal vescovo: “Chiediamo al Signore che spenda ancora anni di ministero fra noi – ha detto don Giusto -; non sta a noi chiedere che non vada via, ma possiamo sperarlo”. Poi, per cambiare tonalità, ha salutato un gruppo di pellegrini da Tortona. A concelebrare a fianco al vescovo oltre al vicario, curiosamente, non era un sacerdote diocesano, bensì don Angelo Pirovano, un amico di monsignor Calcagno in servizio presso la segreteria di Stato vaticana: un segno che si può variamente interpretare, ma che può anche non significare nulla. Nella sua omelia il vescovo è partito dal commento alle letture, che erano quelle della quarta domenica di Quaresima, sottolineando che “Dio si è sempre mostrato nella storia d’Israele clemente e misericordioso” e la parabola del figliol prodigo, “o meglio del padre misericordioso annuncia che l’amore di Dio va oltre i pensieri e le incorenze dei suoi figli. L’invito della Madonna alla comunità savonese a tornare a Dio non fa altro che ricordarci quale è il cuore di Dio e che, con Lui, noi sfondiamo una porta già aperta. Il nostro pellegrinaggio, perciò, dice la nostra volontà di andare verso Dio, spinti da Lui stesso”. Con una rapida virata di tono, che ha fatto trasparire un velo di commozione, il presule si è dichiarato di “essere contento di aver fatto questo percorso con la diocesi di Savona, anche in mezzo alle difficoltà, che fanno parte della vita di ciascuno”. E, per dissipare l’atmosfera da congedo, ha pregato “che il Signore ci conceda di camminare ancora insieme”. Alla fine dell’omelia gli immancabili ringraziamenti alle autorità, con una particolare sottolineatura per la presidente delle Opere sociali (“abbiamo fatto belle cose insieme qui al santuario”), ai sacerdoti, ai confratelli, alla cantoria e, in uno slancio d’affetto, perfino a fotografi e giornalisti. Non poteva però mancare la coda, alla fine della Messa, ed è stato l’annuncio, da parte del vescovo, del via libera da parte della Santa Sede al processo di beatificazione e canonizzazione di Pio VII, uno dei temi del recente colloquio di monsignor Calcagno con il Papa: “Questi – ha commentato il presule – si è stupito che Pio VII fosse venuto al santuario a ringraziare la Madonna, e io allora l’ho invitato a fare altrettanto”. Applausi. Risate, invece, quando, in conclusione, il vescovo ha anche pregato per la pioggia “…alla fine della giornata”. Ma il suo volto era serio e pensoso quando, nella cripta, ha baciato l’effige della Madre di Misericordia.


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