[thumb:1000:r]Savona. Stasera la maggioranza consiliare di Savona dovrà esprimersi sul futuro della Margonara in base al documento con cui il sindaco Federico Berruti, in vista del prossimo consiglio fissato per martedì, intende dare il via libera definitivo al progetto del porticciolo turistico. Sì all’idea progettuale di Fuksas, ma secondo alcuni criteri esplicitamente fissati dal primo cittadino e sostanzialmente individuati attraverso una serie di “prescrizioni”. Berruti ha anzitutto ricordato come nel corso delle audizioni a Palazzo Sisto con categorie economiche e sindacati sia emersa una larga maggioranza favorevole all’idea progettuale: “La valenza del porto turistico viene percepita come volano di sviluppo economico, con riferimento sia allo sviluppo del turismo, sia alle prospettive nel settore industriale, soprattutto per l’industria cantieristica”. La torre-faro, ha poi osservato, avrebbe un valore architettonico identificativo, capace di migliorare la visibilità nazionale ed internazionale della città , mentre nel suo complesso l’opera aprirebbe le possibilità di sviluppo di un polo di attività e servizi nell’ambito della “industria del tempo libero” quali ristorazione, intrattenimento, attività ludiche e sportive, attività culturali ed espositive, di cui beneficerebbe anche la comunità locale. Ma “dall’insieme dei pareri acquisiti emergono, in ogni caso, elementi critici, che richiedono particolare attenzione” ha puntualizzato il primo cittadino. Soprattutto con riferimento a problematiche di viabilità e di tutela ambientale, ai fabbisogni della “nautica sociale”, alla necessità di interventi di utilità pubblica da inserire nella convenzione urbanistica. Da ripensare, inoltre, tutto il fronte mare di levante con particolare riguardo allo sviluppo di una passeggiata pedonale e ciclabile. Allo stesso tempo Berruti ha fatto notare che le questioni sulla compatibilità con gli habitat marini e sulle praterie di Posidonia, fatte rilevare dagli ambientalisti, sono state ritenute “non significative” in una nota del Settore Ecosistema Costiero della Regione Liguria. Ora lo sviluppo dell'”idea progettuale” dell’architetto Fuksas dovrà essere oggetto di nuovo progetto preliminare da sottoporre alla Conferenza di servizi e specifica deliberazione da parte del consiglio comunale. Sette le “prescrizioni” formulate da Berruti nel sottoporre il documento ai capigruppo della maggioranza perché recepiscano, con alcuni paletti, l’orientamento favorevole al porticciolo della Margonara. Il progetto preliminare dovrà essere inserito nell’ambito di un’idea dell’intero fronte mare dal Priamar ad Albissola Marina (inclusivo anche dell’area Miramare) che ne valorizzi le caratteristiche estetiche, paesistiche e di fruibilità . Dovrà essere inclusa anche la progettazione di una passeggiata pedonale e ciclabile che colleghi la Torretta con la Passeggiata degli Artisti ad Albissola Marina, punto qualificante dello sviluppo del fronte mare di Levante. Nei volumi da realizzare dovranno essere incluse funzioni insediative orientate alla fruizione pubblica quali ristoranti, bar, alberghi, spazi congressistici, museali, espositivo-fieristici e ludico-ricreativi. Dovranno essere affrontati ed adeguatamente risolti i problemi di accesso e viabilità del porticciolo. Insieme al progetto preliminare dovrà essere presentato un completo piano economico-finanziario insieme ad un dettagliato piano industriale che evidenzino l’articolazione delle attività imprenditoriali previste nell’area e la loro organizzazione, documentando le potenzialità di attrazione turistica sulla base di uno specifico studio di settore. Il progetto preliminare, poi, dovrà essere sviluppato con criteri di minimizzazione dell’impatto ambientale, compresa l’applicazione di tecniche di bioarchitettura ed autonomia energetica. Infine, il progetto dovrà trovare soluzioni alle necessità della nautica “sociale” locale (anche, eventualmente, mediante la realizzazione di un “porto a secco”), ai problemi idrologici ed idrogeologici della foce del rio Termine, alle esigenze degli sport del mare e dovrà recuperare, per quanto possibile, tratti di spiaggia a fronte della perdita di quelli esistenti, tutelando, inoltre, lo scoglio della “Madonnetta”.
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Già , ha ragione Milena. Purtroppo, volendo fare un confronto con i sindaci delle altre città , si evince come il “dare un colpo al cerchio e uno alla botte” sia una pratica molto comune tra loro.
Siamo sempre alle solite: pur di giustificare la realizzazione di questo scempio, si menzionano innumerevoli vantaggi, al pari di uno specchio per le allodole.
Si parla di un volano per lo sviluppo economico, turistico, industriale. La torre-faro avrebbe addirittura la capacità , da sola, di migliorare la visibilità nazionale ed internazionale. Farebbe fiorire la ristorazione, l’intrattenimento, le attività ludiche, sportive, culturali, espositive.
Corbezzoli, non sapevo che quante cose sono realizzabili costruendo una torre!
I pericoli, concreti, che corrono le praterie di Posidonia sono state liquidate “non significative”, si è puntualizzata l’attenzione alle problematiche legate alla viabilità , ma non si è detto come e quando.
Sono almeno vent’anni che Savona galleggia sopra un mare di droga, con tutti gli annessi e connessi del caso, e qualcuno crede ancora che sia una torre a dargli visibilità nazionale ed internazionale?
Cari miei, sono ben altre le opere e le iniziative che possono dare lustro ad una città !
ma… secondo voi… la prossima che ci propinano sarà Babbo Natale? alle favole non ci crede neppure chi le racconta… purtroppo siamo alle solite… contro la malafede non ci sono battaglie che tengano
Un solo commento. Tutto quanto chiede il sindaco si potrebbe riassumere con la frase:
“voglio la botte piena e la moglie ubriaca”
Ma dove sta di casa il realismo, la concretezza, in una marea di considerazioni cosi’ conflittuali fra loro?