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Articolo n° 9017 del 26 Marzo 2007 delle ore 09:30

Morto sul treno per sei ore: nessuna inchiesta della Procura

[thumb:1027:r:t=Vincenzo Scolastico]Savona. Nessuna inchiesta per la morte di Ferdinando Borelli, l’ingegnere di 85 anni morto per un malore sul regionale Savona-Torino, il cui cadavere è stato scoperto dopo ben sei ore e due viaggi, andata e ritorno, tra Savona e il capoluogo piemontese, dove Borelli risiedeva assieme alla moglie. Borelli stava infatti tornando a casa dopo aver trascorso qualche giorno a Noli, in riviera. “Non ci sono responsabilità di terzi per la morte dell’uomo, avvenuta per cause naturali, non ci sono elementi per l’apertura di un’inchiesta”, sottolinea il procuratore capo di Savona Vincenzo Scolastico. Borelli è morto nel sonno, rimanendo in una posizione “ingannevole” per gli altri passeggeri e per il personale di Trenitalia: inoltre, i sedili del regionale erano alti, tali da non vedere chi c’è dietro o davanti, specie se accasciato su un lato. Nonostante la Procura di Savona non abbia aperto un’inchiesta giudiziaria sul caso, fioccano le polemiche contro Trenitalia, per non essersi accarta del cadavere sul treno per così tanto tempo. L’azienda potrebbe aprire un’inchiesta interna sull’accaduto.


» Federico De Rossi

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