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Articolo n° 9345 del 04 Aprile 2007 delle ore 08:00

Scienza e Vita ingauna: lettera alle donne

Parto dalle profonde e quanto mai attuali riflessioni contenute nella Evangelium Vitae, per rivolgermi alle donne, a tutte le donne, a qualsiasi donna di qualunque razza, religione, età, ceto sociale, ideologia e credo religioso. Mi rivolgo alle donne come donna, come madre, come insegnante, come operatrice del Centro Aiuto Vita di Albenga. Mi rivolgo alle donne perché credo sia giunto il momento di parlare chiaro e di parlarci chiaro riguardo ad un argomento quanto mai attuale che dovrebbe stare a cuore ad ognuna di noi.
Pur senza essere medici, è abbastanza facile documentarsi e reperire notizie ed informazioni sufficienti per trarre qualche conclusione e per una comune riflessione. L’argomento è tra i più delicati e prende il nome di RU486, la pillola abortiva oggi più sponsorizzata nelle tecniche di ivg: al di là del credo religioso, che comunque per me personalmente è determinante nell’analisi dell’argomento, credo che ogni donna dovrebbe sentirsi toccata nel profondo da una realtà come quella della RU486, che continua, giorno dopo giorno, a procurare danni e anche morti alle pazienti che la assumono.
Quando leggo “nuovo Femminismo” nella citazione di inizio, non posso fare a meno di chiedermi come la donna possa accettare in silenzio che si continui a discutere sull’opportunità di continuare la sperimentazione di questo farmaco, senza spendere una parola, senza reagire di fronte alle morti già documentate, senza mettere in dubbio le tanto osteggiate verità che vengono tirate in ballo a suffragio di questa nuovo metodo farmacologico.
Il DIRITTO di parlare che a grande fatica è stato conquistato nel tempo adesso deve lasciare spazio al DOVERE di farci sentire. È nell’interesse di tutte le donne il dovere di documentarci, informarci, e pretendere risposte chiare e corrette, anche se troppo giovani o troppo anziane, anche se il problema non ci tocca in prima persona, anche se l’aborto trova o meno favore nel nostro giudizio. Abbiamo il dovere di sentirci tutte unite per poter far sentire la nostra voce, per dire NO ad un farmaco che arricchirà soltanto le case farmaceutiche produttrici, a discapito della salute della donna.
Ecco perché, talvolta con apparente tono polemico, mi chiedo e vi chiedo: se le donne e le femministe in particolare sono sempre pronte a mettersi in prima linea per difendere a spada tratta la libertà della donna, perché stavolta non si oppongono e non si schierano per rifiutare un farmaco, come la RU486, che procura a molte donne che hanno avuto la sventura di assumerlo gravi disagi e talvolta persino la morte?
Non ci sentiamo toccate abbastanza da vicino dalle vicende che si possono leggere anche via internet su questo argomento della malasanità?
Siamo troppo poco coinvolte politicamente oppure ci siamo lasciate incantare da discorsi pseudo-scientifici che hanno alla base un marketing commerciale e pubblicitario davvero scandaloso, rassicurate e fiduciose del fatto che tra breve sarà possibile andare in farmacia, comperare tre pillole, ingerirle a distanza di qualche ora l’una dall’altra, come semplici aspirine, e abortire con molta più serenità?
Perché la verità, care donne, non sta in questi termini.
Se stiamo davvero dalla parte delle donne, di tutte le donne, allora cerchiamo di essere leali e di appoggiarci fino in fondo, nell’interesse di tutte e di ciascuna. E le ragioni che esigono una reazione di questa forza sono tante:
– Non possiamo permettere che le donne si rechino in ospedale per abortire con il rischio di gravi conseguenze e purtroppo a costo della vita, anche se di questo non si fa grande informazione per non impedire il consenso informato della paziente.
– Non possiamo trascurare il dolore, gli effetti collaterali e le pesanti controindicazioni fisiche e psichiche, solo perché questo farmaco viene associato alla parola PROGRESSO DELLA MEDICINA.
– Non possiamo volerci semplificare la vita a rischio della vita stessa.
Dobbiamo pretendere di non rischiare la morte per questo farmaco: se davvero vogliamo scegliere l’aborto “facile” pretendiamo che i medici ci dicano chiaramente quali sono i rischi di questo farmaco e non si facciano solo firmare un foglio di “consenso informato” che di fatto informato non è perché altrimenti nessuna donna sarebbe tanto incosciente da accettare un protocollo farmacologico di tale natura.
E’ questo il nostro essere libere? E’ questa la libertà che chiediamo a parole e con i fatti? E’ questo il “silenzio” per cui molte Associazioni si battono affinché la donna sia libera di scegliere?
La verità è che questo è ciò che realizza noi stesse apparentemente solo nel momento in cui non ci tocca da vicino e quindi…da donna non posso credere che le donne vogliano continuare a subire o a far subire il dilagare di questo farmaco senza opporre nulla.
Vorrei chiedere a tutti quei medici, fortunatamente ancora in minoranza, che si battono affinché la RU486 sia introdotta negli Ospedali, se sarebbero disposti a far assumere ad una loro famigliare questo farmaco per portare avanti la sperimentazione.
Non si tratta di essere contrari all’aborto, sebbene chi mi conosce e sa del mio impegno di volontariato, può testimoniare il mio sforzo in difesa di tutte le donne che si trovano di fronte ad una maternità difficile; adesso vorrei solo che le donne si documentassero per comprendere quanto sia inutile e dannoso questo farmaco e facessero sentire la loro voce.

Ginetta Perrone
Presidente Scienza e Vita ingauna

» Redazione

20 commenti a “Scienza e Vita ingauna: lettera alle donne”
Paolo P. ha detto..
il 4 Aprile 2007 alle 13:58

Scusate, ma le persone religiose (come credo che Ginetta sia) dovrebbero sapere che il tanto famoso “libero arbitrio” che Dio ha concesso legittima anche la scelta che queste donne fanno. Perché allora c’è questo invito alla sua limitazione? Così, per capire…

Pagliotz.

ginetta ha detto..
il 7 Aprile 2007 alle 17:13

La mia lettera non è nata per suscitare alcun tipo di polemica, è semplicemente un invito alle donne a tutte le donne a documentarsi affinchè non venga permesso ad un farmaco tanto dannoso di continuare a fare danni.
Inoltre non mi sono messa affatto nella posizione di giudicare o meno le donne che decidono di abortire, anche se le mie idee in proposito sono chiare.
Ripeto, non c’è nella mia lettera alcuno spunto per fare polemica a meno che non la si voglia fare gratuitamente su tutto e su tutti.
Quanto al libero arbitrio, caro signor Paolo, mi permetto di pensare che il pensiero Dio non fosse proprio rivolto alla libertà della donna di abortire, mi consenta, pensare questo è davvero troppo anche per un non credente…
E le ricordo ancora, che uno dei comandamenti, prima alleanza di Dio con l’uomo, dice “non uccidere”.
Così, per spiegare…
scienza& vita ingauna

Paolo P. ha detto..
il 7 Aprile 2007 alle 20:47

L’invito alla documentazione è giusto, e lo si può estendere a molti campi. Quello che non mi convince è il tono terroristico che tiene quando dice: “Non possiamo permettere che le donne si rechino in ospedale per abortire con il rischio di gravi conseguenze e purtroppo a costo della vita, anche se di questo non si fa grande informazione per non impedire il consenso informato della paziente”, perché se è vero che si può morire durante un aborto, è altrettanto vero che si può morire anche di parto.
Oppure quando dice: “Non possiamo trascurare il dolore, gli effetti collaterali e le pesanti controindicazioni fisiche e psichiche, solo perché questo farmaco viene associato alla parola PROGRESSO DELLA MEDICINA”, in quanto senza i progressi della medicina (genericamente parlando) vivremmo ancora fino a 35 anni in media.
Io penso solo che Lei stia sventolando lo spauracchio della Punizione Divina, altro che”Informatevi!”. Lei non dice di informarsi, bensì “Abbiamo il dovere di sentirci tutte unite per poter far sentire la nostra voce, per dire NO ad un farmaco che arricchirà soltanto le case farmaceutiche produttrici, a discapito della salute della donna”.
Capisce che invita a dire NO anziché di informarsi?
Ritengo che sia sbagliato professarsi fautori dell’informazione quando, in fondo in fondo, invece la Sua è solo una tra le tante battaglie anti-abortiste. E questo vuol dire che crede che chi la sta leggendo sia un asino con i paraocchi.

Pagliotz.

ginetta ha detto..
il 8 Aprile 2007 alle 09:43

Gent.mo signor Paolo,
tanto mi meraviglio che Lei noti i miei toni quando i suoi sono tutt’altro che pacati.
Vedo che aspettava “al varco” la mia risposta, visto che nessun altro ha preso in considerazione le Sue parole neppure per darle un breve cenno di assenso.
Le risponderò ancora una volta, anche se soltanto un asino con il paraocchi, come lei dice, avrebbe potuto voler contestare una lettera rivolta alle donne, al bene delle donne e assolutamente documentata, ampiamente, le assicuro dal punto di vista medico scientifico.
Non ho mai detto che la medicina debba fermare la ricerca, non capisco dove lei lo abbia VOLUTO leggere, ho semplicemente detto che le morti e gli effetti collaterali sono davvero tanti, troppi, per chiedere alle donne di sottoporvisi.
Non sventolo nessuno spauracchio di PUNIZIONE DIVINA in quanto sono convinta che Cristo ami l’uomo, con tutte le sue debolezze e tutti i suoi errori come un Padre buono, che non punisce, ma ama e accoglie.
Mi pare invece che lei abbia l’idea superata di un Dio che punisce e che invece, proprio in questi giorni (sa che siamo nel periodo pasquale?) ci dimostra quanto ci ama.
Ripeto, dove legge che sventolo lo spauracchio della punizione divina? Non vi è una sola riga della mia lettera che lo dica. Legga bene.
Invito le donne ad informarsi e nella libertà che è propria di ogni essere umano a valutare attentamente questo farmaco. Solo allora e solo se le donne lo vorranno, potranno dire No all’assunzione, ma sempre in maniera soggettiva, non sto organizzando nessuna manifestazione di protesta, solo chiedo che ci si informi.
Sarò sempre una antia-bortista se è questo che vuole sentirsi dire, ma ritengo di essermi sufficientemente informata nel corso degli ultimi due anni, per potermi esprimere sulla RU486.
Lei che regala frasi assurde e non corrispondenti al vero, può dire altrettanto?

Paolo P. ha detto..
il 8 Aprile 2007 alle 17:11

(Premetto: che ci creda o no, sono fondamentalmente -ma NON fondamentalista!- anti-abortista anche io, pur se con dovute distinzioni)

A me sembra una polemica sterile, quindi non so se risponderò ancora. Cerco in ogni modo di essere il più chiaro possibile, riferendomi alle Sue parole, in modo da non poter dire “io non l’ho detto!”

1) “nessun altro ha preso in considerazione le Sue parole neppure per darle un breve cenno di assenso”. Posso dire altrettanto di Lei. Fino ad ora non ho visto neanche io nessuno darLe un breve cenno di assenso. Ma cosa deve essere, una gara a chi ha più riscontri pubblici? Andiamo bene…

2) “ho semplicemente detto che le morti e gli effetti collaterali sono davvero tanti, troppi, per chiedere alle donne di sottoporvisi”. Io ho ribattuto che si muore anche di parto naturale. Ha delle percentuali da snocciolare (con siti INDIPENDENTI o pubblicazioni di riferimento) riguardo alla maggiore pericolosità della RU486, rispetto al parto naturale? Anche una aspirina ha degli effetti collaterali anche gravi e mortali (mai letto lo “stupidino” contenuto all’interno della confezione?), ma è addirittura considerato un salvavita…

3) “Mi pare invece che lei abbia l’idea superata di un Dio che punisce e che invece, proprio in questi giorni (sa che siamo nel periodo pasquale?) ci dimostra quanto ci ama”. In che modo dimostra il suo amore? Magari facendo ammalare un bambino di 4 anni di leucemia, o permettendo il diffondersi di guerre/attentati? Ma qui andiamo fuori tema, e vorrei non andare oltre;

4) la “punizione divina” l’ho interpretata io, leggendo tra le righe. Lei non ne ha parlato, ma nella mia coscienza è stata interpretata in questo modo. Magari altri potranno avere la stesa impressione, magari no. Non importa, questo è quello che a me è sembrato veder trasparire..

Intendiamoci, non è una “battaglia” tra Lei e me. E’ solo che se vedo qualche cosa su cui non sono d’accordo, devo ribattere per avere dei chiarimenti. Se riuscisse a ribattere almeno al punto 2) sarebbe gradito (se le sembra tanto assurda come affermazione)

Pagliotz.

ginetta ha detto..
il 8 Aprile 2007 alle 21:12

E’ vero, si muore anche di parto, come contestarle questa affermazione? Ma quando una donna arriva ai 9 mesi di gravidanza deve partorire il suo bambino e non ha scelta.
Se una persona assume un’aspirina, bugiardino a parte, non si è mai sentito dire che sia morta.
Se una donna decide di abortire (ovviamente io mi batto perchè sempre più donne abbiano la possibilità di non farlo), ma se comunque una donna decidesse di abortire deve poterlo fare senza assumere un farmaco che le faccia rischiare la vita.
Per quanto riguarda il dicorso di Dio ho solo risposto a una Sua provocazione, non mi sembra questa la sede adatta per affrontare discorsi teologici, che mi pare comunque ci vedano su fronti diametralmente opposti.
Mi faccia il favore di non leggere tra le righe, si limiti a leggere quello che scrivo, mi sembra più che sufficiente… Non si lasci ingannare da quello che crede di “veder trasparire” sono abbastanza sincera da dire palesemente ciò che penso.
In ultimo, la mia lettera alle donne non richiedeva risposte nè commenti, non me ne aspettavo, non l’ho chieste. E’ stata divulgata in altre sedi e mi ha fatto piacere farla pervenire anche a ivg.
Non sono minimamente interessata ad avere alcun riscontro pubblico, mi creda. Non vorrei neppure vedere pubblicato il mio nome in queste mail, ma per correttezza, firmo per intero come credo dovrebbero fare tutti quelli che portano avanti le proprie idee con convinzione e correttezza.
Neppure io desidero che tutto si limiti ad una strile polemica tra Lei e me, ma se mi scrivono ed io mi trovo in disaccordo, rispondo.
Sono sempre disponidile al confronto ( anche se mi piacerebbe sapere con chi ho il piacere di parlare) e rispetto le idee di tutti, tanto è vero che leggo attentamente quello che viene scritto per essere sicura di aver compreso bene.
Con il sincero augurio di essere stata esauriente riguardo alle sue obiezioni, saluto.

Maria Enrica ha detto..
il 9 Aprile 2007 alle 10:44

Cara Ginetta,
ho letto la sua lettera alle donne gia’ due giorni fa, perche’ l’ho trovata pubblicata in piu’ siti. come donna e come mamma credo che le parole contenute in essa siano quanto mai attuali. perche’?
in primis, perche’ sono contraria all’aborto: e se mi dicono o che e’ per il mio essere cattolica, allora questo mi rende anciora piu’ orgogliosa di esserlo e di dirlo. Fossero tutti i cattolici d’accordo con me su questo punto , saremmo gia’ con molta meno gente ignmorante su questo aspetto.
In secondo luogo perche’ non ho mai pensato che l’aborto sia una conqusita e trovare ancora oggi persone che di questo aspetto del “progresso medico” siano ancora forti difensori lo considere uno “sforzo” esageratamente intellettuale e basta e come ogni esagerazione finisce poi per essere contro ragione.
si legge ovunque poi degli effetti negativi di questo farmaco gia’ testati e appurati ma i vecchi della Ginecologia, soprattutto quelli che stanno per andare in pensione e che hanno diversi lustri di servizio pubblico avrebbero un farmaco efficace piu’ o meno cone quello dell’aborto chiruurgico ma con la differenza che scaricherebbero il tutto dell’aborto sulle spalle della donna che sceglie, inghiotte la pastiglia e espelle l’embrione senza coinvolgere lo specialista, e l’obiezione sarebbe solo intellettuale.
Si, certo anche l’aspirina ha controindicazioni contenute nel “bugiardino” , che non sapevo fosse anche stupido, ma questo non depone a farvore della commercializzazione di un farmaco dannoso, soprattutto se uno non e’ costretto ad assumerlo e puo’ farne a meno.
Purtroppo ginetta si prepari, e credo di non dover essere io a dirlo a lei, ma quando alla fine degli anni 70 si assisteva alla propaganda dell’aborto, mi ricordo che ci facevano passare la cosa come il piu’ rivoluzionario sistema di woman intelligence e sembrava che solo le donne che lo avevavo praticato erano state davvero selezionate dalla natura. chi sostiene l’aborto o chi pur contrario entra nel merito dell’argomento con il tono della polemica gratuita, chiaramente non ha interesse ad andare alla radice del problema e accetta il limite della sua ragione.
e’ assurdo l’aborto fai da te, ma come si vede non tutti riescono a capirlo e allora niente di piu’ facile che accusarla di ideologismi religiosi, lei continui a dire il suo “non possumus”, magari lo traduca anche per chi le dichiara, a parole o a barzellette, di non capire ma continui cosi’ perche’ c’e’ bisogno di fare chiarezza.

Gianni Rosa ha detto..
il 10 Aprile 2007 alle 11:15

concordo con tutto quello che ha scritto Paolo P. e sono d’accordo con lui quando dice che la sua è una battaglia anti abortista Sig. Ginetta.saluti.

Luca ha detto..
il 10 Aprile 2007 alle 13:26

concordo con tutto quello che ha scritto Ginetta Perrone e sono d’accordo con lei quando dice che la sua è una battaglia abortista Sig. Paolo P.
Da “milanesi”…ci si capisce!!!saluti

Massimo Colombo ha detto..
il 10 Aprile 2007 alle 13:58

Cara Ginetta, continui le sue battaglie, le assicuro che non è sola!
Coraggio, determinazione e Fede possano sempre sostenere Lei e chi lotta per i Valori in cui crede.

ginetta ha detto..
il 10 Aprile 2007 alle 17:53

Gent.mo Signor Colombo,
la ringrazio per l’appoggio, così come ringrazio tutte le persone che si dimostrano favorevoli alla vita.
Ho seguito sui giornali le Sue vicende e ho sempre condiviso il Suo punto di vista.
Mi piacerebbe avere modo di conoscerLa personalmente.
Le lascio la mail di Scienza& vita se vorrà mettersi in contatto con noi.
Scienzaevitaingauna@libero.it.
Cordiali saluti

Massimo Colombo ha detto..
il 10 Aprile 2007 alle 18:14

Cara Ginetta,

sarò felice di contattarLa, nel frattempo La saluto cordialmente.

Massimo Colombo

Lorenzo ha detto..
il 11 Aprile 2007 alle 17:37

Personalmente sono anti abortista e invito il pubblico a leggere il libro:

IL GENOCIDIO CENSURATO in cui compaiono molti dati e citazioni di illustri abortisti su cui è opportuno riflettere … altrimenti il cosidetto progresso della medicina ci porta ad un modello di vita neonazista mascherato dal libero arbitrio.

Mia moglie insegna agli studenti di infermieristica in università e ha tra le mani un bel po’ di info sulla RU486 che mi appare come un prodottino commerciale tutt’altro che innocuo e garantito (dimentichiamo gli aspetti etici per qualche secondo).

Poi riprendiamo a pensare agli aspetti etici e quella pillola andrebbe distrutta insieme alle fabbriche e aziende che la producono.

Viva i bambini

Maurizia ha detto..
il 11 Aprile 2007 alle 19:46

Sono anche io contro l’aborto e soprattutto per aver visto sui libri e in internet di cosa si tratti. in parrocchia a loano mi hanno consegnato un giornaletto di un Centro della vita, con una foto in copertina che mi ha fatto pensare parecchio, era la foto di una bimba nata a sole 22 settimane di gravidanza e non sono ancora adesso riuscita a dimenticarmene.
E’ vero che la donna ha diritto a far valere la sua libertà ma questa libertà non può essere esercita a discapito di un figlio.
apprezzo sempre di più le madri che a denti stretti , magari in situazioni disagiati e il più delle volte sconvenienti nella mentalità della società, comunqe hanno deciso di avere il figlio imprevisto: nessuna madre si è mai pentita per essere diventata tale, basta lo sguardo del figlio per capire quanto l’aborto è misero. battere su questo discorso dell’aborto serve a smuovere le coscienze della gente e a renderle più illuminate

Antonio ha detto..
il 11 Aprile 2007 alle 19:53

Quanto leggo certe risposte in merito all’aborto che vanno a difendere questo strumento di “autodeterminazione”della donna, mi tocco e mi chiedo: ma è lo spirito di contraddizone a smuovere le discussioni e i commenti di alcuni contro gli antiabortisti, per voler dimostrare che l’aborto è socialemente e psicologicamente utile? sono un assistente sociale e ci lavoro in questa roba ma basta così poco per chiunque digitare la parola aborto sul motore di ricerca google nel settore immagini, per capire che l’aborto è una manovra che uccide il feto e che talvolta deve spappolarlo per raschiarlo tutto. non è che avessimo bisogno di un centro vita per capire questa verità così indiscutibile ma avere il coraggio di aprire gli occhi e ricredersi nn significa fare brutta figura o perdere in campo politico: dicono che mai un uomo è così grande come quando china il capo e dice ” ho sbagliato”. continui così Sig.ra Ginetta e non molli la presa

franco ha detto..
il 12 Aprile 2007 alle 08:14

trent’anni fa non era contrario all’aborto, ricordo che lo indicavano come una semplice operazione per ripulire da un grumo di sangue. e tanta era la campagna che martellava in questo senso che pure la gente come me ci credeva. ho fatto ragioneria e di biologia mai aperto un libro. oggi i tempi sono cambiati e anche a me ha colpito vedere sui giornali lafoto della bambina di cinque mesi e mezzo che è nata prematura e che ce l’ha fatta a sopravvivere e che era già un bambino anche se in scala ridotta. oggi non accetterei più di difendere l’aborto e quando leggo che certi ginecologi accettano di farlo,mi chiedo perchè nn abbiano scelto anzichè questa specialità l’anatomia patologica, almeno avrebbero sempre avuto a che fare con i morti.

francesca ha detto..
il 12 Aprile 2007 alle 09:23

Ginetta,
sono di loano e pure io leggo Il Chicco di Grano, che ci fate arrivare in Parrocchia. don luciano al san pio X non perde occasone per darci copie omaggio e leggo gli articoli sull’aborto e sull’eutanasia. avevo già letto da lei circa la pillola dell’aborto e mi chiedevo come fosse possibile che anche al santa corona fossero d’accordo a farla usare alle donne. conosco anche il Primario della ginecologia del santa corona, perchè amico dei miei, e sono rimasta male quando ho letto da voi che per lui non ci sono problemi ad aprire le porte alla sperimentazione. io ho 23 anni e sono contraria all’aborto, anche perchè io sono nata da una ragazza madre e vicino ad essere eliminata , stando alla mentalità della gente. E invece oggi sono qua e le dico grazie. la lettera la giro ai miei amici perchè abbiamo bisogno di conoscere. e “IVG” è grandioso perchè permette questo dialogo. buon lavoro

Gianni Rosa ha detto..
il 12 Aprile 2007 alle 10:24

niente di nuovo:non appena il fronte laico cerca di battersi per un avanzamento dei diritti civili,il fronte clericale riprende l’iniziativa e tenta di riportarci indietro all’italietta democristiana degli anni 50.non si può attaccare la donna con la violenza psicologica, che per diversi motivi è costretta all’interruzione volontaria della gravidanza. bisogna invece informarle che la legge 194/78 riconosce il diritto della donna ad interrompere la gravidanza presso le strutture pubbliche e prevede una serie di politiche di prevenzione da attuarsi nei consultori famigliari. grazie ad essa la piaga degli aborti clandestini è stata ridotta drasticamente. bisogna altresi informare le donne che anche in italia si può utilizzare la pillola RU486 per effettuare l’interruzione di gravidanza. attraverso la regione Emilia Romagna, su richiesta individuale si può far arrivare la pillola dalla Francia.bisogna anche migliorare la diffusione di informazioni sui metodi contraccettivi e per quanto non possa piacere la 194/78 è, e rimane,una conquista di libertà per la donna. poi ognuno è libero di praticare o no l’aborto.saluti
Gianni Rosa.

Giorgio ha detto..
il 12 Aprile 2007 alle 10:59

L’italietta democristiana? o povera gente, cosa ancora si sente dire. ah è vero sono le frasi trite e ritrite dei dico che ora calzano anche per l’aborto. smettiamola di dire che la sinistra è favorevole all’aborto, perchè io sono di sinistra, milito nella sinistra, e non posso fare a meno dei miei valori cristiani nei quali sono cresciuto. mia madre non ha mai difeso l’aborto e l’ha sempre considerato un atto ingiusto; si vergogna quando le dicono cje la 194 l’ha resa libera perchè chi lo dice è ottuso di un dato alla luce del giorno: la dona è libera di eliminare una vita umana, questa è l’unica verità che i ben pensanti del libero arbitrio dovrebbero prendere in esame prima di parlare. chi sostiene la pillola ru 486 ne compri una scatoletta e cominci a farla ingerire alla moglie o alla fidanzata, tanto non succede nulla ed è un tocca sana
saluti

Tancredi d’Altavilla ha detto..
il 12 Aprile 2007 alle 13:57

Il fronte laico inizi ad assumersi la responsabilità delle scritte contro Mons. Bagnasco e la Chiesa cattolica! Se questo è il progresso civile di cui andate chiaccherando allora avete sbagliato strada! Questa è inciviltà!
Come cattolico mi sento in pericolo per la mia incolumità personale e per quella dei miei fratelli di Fede, poichè mai c’è stata una violenza anticlericale come quella attuale! E questo non è sintomo di democrazia!
Invito i rappresentanti politici che hanno avuto la bella pensata di portare avanti la bandiera dell’anticlericalismo ad assumersi la responsabilità di ciò che è sfuggito loro di mano ed a fare marcia indietro fin che sono in tempo (sempre che siano ancora in tempo). Come si tocca con mano la differenza fra l’Amore di un Dio che ti dona la Vita e che è sempre disposto a perdonarti ed i proclami violenti in tutte le loro sfumature di chi sà soltanto alimentarsi di odio e di nemici da colpire!!!…
Altro che italietta democristiana, questa è l’italietta radicale!

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