[thumb:303:r]Vado Ligure. Il partito Democratico fa il suo primo passo, un passo importante e di rilevanza politica, oltre che economica ed ambientale: con un comunicato congiunto, il segretario provinciale dei DS Lunardon e quello della Margherita Michele Boffa dicono no alla terza unità a carbone per la centrale di Vado Ligure della Tirreno Power, che nei giorni scorsi ha presentato il programma di ampliamento per la produzione energetica in Provincia. Una posizione che va incontro alla battaglia avviata dai comuni di Vado Ligure e Quiliano, ma non solo: la presa di posizione di DS e Margherita è anche una frecciata al Presidente della Provincia Marco Bertolotto, che aveva mostrato una certa apertura riguardo al piano investimenti della Tirreno Power. Del resto, a Lunardon e Boffa, non sono piaciute certe affermazioni di Bertolotto su possibili nuove alleanze in vista delle provinciali e sulla necessità di creare un nuovo e diverso sistema politico italiano che superi la dialettica dell’attuale bipolarismo della II Repubblica. La proposta della Tirreno Power è contraria all’esigenza di ridurre le emissioni e di ottimizzare la produzione energetica, con il miglioramento dei gruppi esistenti e attraverso il rafforzamento dell’efficienza energetica senza aumentare la quantità di carbone utilizzata che comporterebbe ad un aumento delle emissioni di anidride carbonica. Un progetto energetico non compatibile con la realtà ambientale del territorio, concludono Boffa e Lunardon. Per lunedì prossimo è in programma una riunione con l’assessore regionale all’ambiente Franco Zunino.