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Articolo n° 9819 del 19 Aprile 2007 delle ore 13:08

Vendevano a ospedali guide angiografiche scadute, indagati 3 savonesi

[thumb:2789:r]Savona. Alteravano il numero di lotto delle “guide angiografiche” scadute, utilizzate per lo più in emodinamica per inserimento cutaneo in vena o in arteria, di una nota multinazionale specializzata in forniture ospedaliere e le rivendevano a due nosocomi genovesi, San Martino e Galliera. Ad essere indagate per truffa aggravata a danno di enti pubblici sono tre persone: un imprenditore, legale rappresentante delle società esclusiviste per la Liguria, il responsabile vendite e il magazziniere. I tre, entrambi di Savona, sono risultati incensurati. L’operazione, ribattezzata “Salus”, ha interessato oltre al capoluogo ligure, Savona, Padova e Roma. La truffa, relativa agli anni 1998-2003, scoperta dalle fiamme gialle della Compagnia di Genova, è relativa alla vendita di circa 4000 “guide angiografiche”. Il giro d’affari si aggira intorno ai 300 mila euro. Nel corso dell’interrogatorio l’imprenditore, con fare impassibile, ha sostenuto che grazie alla cospicua vendita delle guide angiografiche agli ospedali aveva contribuito a salvare tante vite umane. In realtà la Guardia di Finanza, dato che i prodotti venduti erano scaduti da mesi, ha chiesto agli ospedali se, nei periodi di tempo oggetto dell’inchiesta, si sono verificati nei pazienti danni o complicazioni nel corso dei trattamenti. I tre indagati inoltre sono risultati responsabili di una discarica abusiva nel savonese di materiali medicali scaduti, seppelliti nelle vicinanze di un muro di contenimento vicino al magazzino aziendale. Nell’ambito dell’attività illecita in materia ambientale riferibile alla truffa genovese, le fiamme gialle hanno trovato 38.000 prodotti medicali scaduti per un valore di 2.500.000 euro contenuti in un magazzino in provincia di Savona. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sequestrati anche due fucili da caccia e munizioni di varie genere, irregolarmente detenuti dall’ imprenditore nella propria abitazione. L’operazione è stata condotta dai militari agli ordini del cap. Filippo Capineri, sotto la direzione del col. Massimo Grillo, comandante provinciale. Le indagini sono state cooordinate dal pm Enrico Zucca della procura di Genova e dal pm Giovanni Battista Ferro, della procura di Savona.


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