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Articolo n° 10013 del 24 Aprile 2007 delle ore 15:00

Albenga, l’Associazione Punto di Svolta raccoglie l’appello di Antonio Ricci

Ringraziamo Antonio Ricci per il suo intervento su “La Stampa” di domenica 22 aprile
contro il tentato scempio del centro storico. Siamo pronti a scendere in piazza con lui e, in mancanza dei “forconi in mano”, porteremo le nostre pentole. Avremo bisogno in seguito ancora di una voce forte e nota come quella di Ricci, poiché altri scempi si stanno preparando per la nostra città.

Fernanda Pescetto
portavoce dell’Associazione Punto di Svolta

» Redazione

4 commenti a “Albenga, l’Associazione Punto di Svolta raccoglie l’appello di Antonio Ricci”
giovanni oneto ha detto..
il 25 Aprile 2007 alle 00:01

credo che antonio ricci sia diventato l’apprezzato e conosciuto autore televisivo anche perchè ha avuto la fortuna di nascere in un borgo come il nostro, pregno di storia, che ne ha formato ed affinato il gusto, e solo chi è coscente di valori come la cultura, in tutte le sue forme, ha la forza di battersi “coi forconi” contro gli scempi di finte volontà di rinnovamento, che si concretizzano (dopo avre fatto gli “affari”) in arredi urbani “moderni” che starebbero male anche in un moderno aeroporto, figuriamoci in un centro storico come albenga. prosegua così Ricci!

Tasso Barbasso ha detto..
il 25 Aprile 2007 alle 20:44

Milano è la metropoli per eccellenza del nord Italia: grande traffico, grattacieli come il “Pirellone” di vecchia realizzazione, neanche tanto azzardato se lo paragoniamo alle ardite realizzazioni in parecchi paesi del mondo; insomma, consistente, svettante senza eccessi, decoroso e nel contempo dignitoso.
Se lo avessero eretto in piazza Duomo, ci sarebbe stata una sollevazione popolare per l’incompatibilità con le strutture degli immobili ed il contesto in quell’area ma il contrasto stridente con il Duomo sarebbe stato l’atto finale, il colpo di grazia.
Qui ad Albenga, al contrario, l’Amministrazione invita un illustre architetto per strutturare un progetto che non stride con la realtà dei luoghi, stride prima di tutto con il buon senso che non c’è: neppure il più illuminato dei tecnici di progettazione ed architettura potrebbe ragionevolmente concepire una soluzione come quella paventata senza dare adito a pensieri maliziosi, dove il mangia mangia è tra i primi seguito a ruota dall’evidente disinteresse che l’Amministrazione dimostra già solo ipotizzando una possibilità pregna di tale irragionevolezza, perchè solo di irragionevolezza si può parlare, quando si arriva ad ipotizzare il sorgere di 4 torri da affiancare ad un’area storico monumentale di origini romanico-medievali come quella oggetto di queste “attenzioni”.
Che il Sindaco poi difenda l’indifendibile dicendo: “..siamo solo alle fasi di studio preliminare….” non conforta, perchè sostenere un progetto come questo significa avere veramente scarso senso pratico, estetico e pone pure seri dubbi sull’affezione che gli amministratori possano provare per la propria città: in definitiva ..una trave in un occhio !
Bravo Antonio Ricci ad insorgere veementemente contro un progetto che è solo un inno, ribadisco, alla irragionevolezza: una tale realizzazione se proprio si deve fare per dare un’impronta di modernità ad Albenga, può solo sorgere in altra zona, come ad esempio la vecchia caserma, ma se ne potrebbero individuare parecchie altre altrettanto idonee, dove un’approfondita indagine potrebbe evidenziare quale la migliore.
Se poi il Ministero dei Beni Ambientali e la Sovrintendenza dovessero dire SI a tale bizzarra quanto inopportuna idea in questo contesto, allora si potrebbe parlare con buona ragione di “trasversalità” dei “comitati d’affari” come detto da più parti, senza ormai più pudore e senso del limite!
Allora resta solo il furor di popolo, come reazione contro amministratori senza sensibilità per le priorità, senza attenzione per le questioni di opportunità, ma soprattutto senza il men che minimo buon senso.
Altri sono i problemi di Albenga, ben più immantinenti, più semplici, ma più sentiti da tutta la comunità.
Ritengo che a Savona il Palazzo del Tribunale, con quella sua forma che non dimostra nulla, perchè non è bello a vedersi, non è funzionale all’utilizzo, ha costi manutentivi esponenziali, sia quanto di meglio, nel breve raggio, possiamo portare come esemplificazione della stupidità politica elevata all’ennesima potenza, che erige pseudo monumenti alla propria arroganza e onnipotenza.
Ora va di moda invitare un architetto di fama, per avvalorare un progetto che diversamente, se prospettato da un qualunque professionista, non arriverebbe neppure sulla scrivania del dirigente del settore edilizia, in una sana amministrazione.
Ma si sa: oggi il trash va di moda e proprio per questo motivo anche i settori che dovrebbero combatterlo ne vengono sedotti, perchè tutto ciò che è brutto e maldestro diventa inderogabilmente bello, se porta quattrini. Il denaro, come dicevano i latini, non puzza ma fa perdere il buon senso e si …vede!!!
Un modesto suggerimento: io, prima di costruire torri ad Albenga, ripristinerei quel tratto di via Genova che va dalla rotonda dove inizia via Pontelungo verso il centro costeggiando le mura del borgo antico giungendo in piazza del Popolo. Quella si che è un brutto biglietto da visita, trascurata, abbandonata e decrepita in tutti i sensi come appare a chiunque passi di lì, tant’è che pure molti negozi sono abbandonati e chiusi, profondendo un’ aria di trascuratezza che non appartiene a questa cittadina tutto sommato gradevole.

lui la plume ha detto..
il 25 Aprile 2007 alle 21:28

Non dimentichiamo che si sta portando avanti una azione simile anche a Savona.

Lex ha detto..
il 26 Aprile 2007 alle 13:00

Che altro poteva inventarsi una Giunta così impreparata: al peggio si dice non vi è limite, ma se lo dice un cittadino qualunque diventa snob, se lo dice un amministratore di tal basso calibro, diventa chic !
Io direi choc !
Choccante questa iniziativa senza capo nè coda: Albenga necessita di ben altra Amministrazione con levatura mentale e preparazione che sappia, con metodo, ponendosi obbiettivi realistici e realizzabili, approcciare con umiltà i problemi risolvendoli secondo priorità, e non rincorrendo chimere irrealizzabili.
Questi sono i politici che ci meritiamo, siano essi a sinistra o a destra: la maggioranza di costoro sarebbe da gettare nel bidone della spazzatura, perchè non degni del ruolo e delle responsabilità che la carica raggiunta li chiama ad affrontare.

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