In sintesi: il Comune vuole installare in una pizza di quartiere delle piastrelle e i cittadini residenti, che abitano e fruiscono della piazza vorrebbero che rimanesse il prato verde, magari piu’ in ordine… Insomma all’assessore Di Tullio ed alla Giunta di Savona, il verde pubblico proprio non piace. Siamo arrivati ad assistere ad un braccio di ferro, che visto da lontano, pare ridicolo ma in realta’ e’ triste. Da una parte madri e bimbi in un comitato e dall’altra, con pervicacia e determinazione sospetta , un assessore. Sembra che i temi trattati siano pesantissimi, sembra che le piastrelle e gli altri laterizi siano da sempre nei sogni dell’assessore, come una ragione di vita. Le mamme ed il comitato non hanno tutti i torti: non si chiede di installare un green da golf con le buche, per accogliere ricchi con sacca e mazze, si chiede di rispettare la destinazione dei fondi per creare, come era previsto, un prato verde neppure tanto grande, dove andranno a giocare o passeggiare i bimbi del quartiere e le loro mamme e papa’. Nulla di disdicevole, anzi si andrebbe a creare o meglio si migliorerebbe una area a verde pubblico in centro. Quindi francamente, non capisco la forte e feroce opposizione dell’assessore al prato. Auspico, senza fare della demagogia, che si ceda una volta tanto alla piazza, che non chiede cose assurde, non sfacia auto o negozi, non commette gesti di violenza da blackblock, chiede solo un prato verde con magari delle piante, per mandarci i bimbi a giocare. Ecco le enormi richieste del comitato di piazza delle Nazioni. Pero’, con la giunta che Savona ha acquisito, sono proprio proposte rivoluzionarie.
“Savona non è Disney “ rispondeva ieri l’assessore Di Tullio alle giuste proteste di chi vorreb-be salvare il poco verde di piazza delle Nazioni; che, con uguale amore per animali e bambini, dopo aver massacrato gli amici dei colombi ed i proprietari di cani, si accinge ora a punire le mamme contestatrici dell’oltreletimbro.
Qualcuno commentava ieri che un comportamento così risoluto fosse dettato dai chissà quanti voti presi alle elezioni; e invece, essendo un esterno scelto dal sindaco, non ha dovuto guadagnarsi niente.
Appunto.
Distinti saluti, Gabriella G., Savona.
Ricordatevi che, quando queste persone vi rispondono che devono rendere conto al proprio elettorato, perchè sono state elette col tot % dei voti, dovete controbattere dicendo che non c’è niente di più falso.
Gli eletti devono rendere conto a tutta la collettività e non solo ai soli propri elettori.
Basta rileggere la costituzione.
Purtroppo questo caso conferma che gli amministratori, troppo spesso, si dimenticano delle persone da cui sono state eletti e delle loro esigenze. Specialmente quando il voto è scontato come capita a Savona.