[thumb:448:r]Savona. A differenza di altre associazioni cattoliche, le Acli provinciali savonesi non aderiranno al Family day di sabato prossimo. L’associazione dei lavoratori cristiani, con un comunicato, motiva la scelta affermando che il Family day “appare esclusivamente ispirato dall’opposizione al progetto di legge sui Dico, il quale non costituisce sicuramente la principale minaccia alla famiglia e tanto meno mina le fondamenta dell’istituzione matrimoniale, come disegnata dalla Costituzione. E’ un’ipotesi legislativa che legittimamente, anzi doverosamente, deve essere discussa, ma che sicuramente ha il merito di prendere atto di una realtà sociale, quella delle convivenze, di grande rilievo, a cui vanno riconosciuti diritti certiâ€. Di seguito riportiamo il testo integrale del comunicato delle Acli.
«Molte famiglie italiane vivono quotidianamente situazioni di difficoltà a cui le strutture di welfare ad oggi esistenti riescono soltanto in parte a far fronte.Le Acli savonesi da diverso tempo si impegnano con iniziative proprie e con richiami alle istituzioni locali, affinché si intraprenda l’unica via corretta per realizzare provvedimenti efficaci su questo fronte, quella che prevede di affrontare per intero la complessità dei temi etici e politici posti dai mutamenti che già da diversi anni interessano la nostra società , ponendo al centro i “bisogni delle personeâ€. Un modello che richiede un approccio di lettura della realtà dinamico nei confronti di tutte le strutture sociali, famiglia inclusa. Lo Stato, in tutte le sue articolazioni territoriali, deve occuparsi di tutti, senza discriminazioni, riconoscendo a ciascuno i propri diritti. I politici, a maggior ragione se cattolici, nel laico esercizio delle proprie prerogative devono assumere per intero la responsabilità di questa missione. Sulla base di queste riflessioni le Acli savonesi hanno deciso di non aderire al “Family dayâ€, che appare esclusivamente ispirato dall’opposizione al progetto di legge sui Dico, il quale non costituisce sicuramente la principale minaccia alla famiglia e tanto meno mina le fondamenta dell’istituzione matrimoniale, come disegnata dalla Costituzione. E’ un’ipotesi legislativa che legittimamente, anzi doverosamente, deve essere discussa, ma che sicuramente ha il merito di prendere atto di una realtà sociale, quella delle convivenze, di grande rilievo, a cui vanno riconosciuti diritti certi. Questa presa di posizione vuol essere uno stimolo alla riflessione ed un invito ad aprire finalmente un’ampia, libera e franca discussione su questi temi, che le Acli provinciali rivolgono a tutte le organizzazioni cattoliche e laiche savonesi».