Regione. Al grido di “conquistiamo la battigia” è partito da Genova, dai bagni comunali San Nazaro, la serie di manifestazioni per chiedere l’accessibilità delle spiagge indetta dall’associazione di consumatori Adiconsum e che a luglio toccherà diverse località costiere d’Italia. Una ventina di persone, tra cui la presidente regionale dei Verdi Cristina Morelli con la maglietta “Ma vaffambagno. L’accesso al mare è un diritto”, hanno invaso i bagni comunali e protestato contro la non percorribilità della battigia e la carenza di spiagge libere specie in corso Italia. “Bisogna rendere libere il 40 per cento delle spiagge e prevedere posti di salvamento ogni 100 metri anche su spiaggia libera – ha detto Morelli – accessi al mare ogni 100 metri”. “Il Comune deve decidere sui canoni e la Regione sulle quote di spiaggia libera – ha detto il presidente di Adiconsum, Stefano Salvetti – Stiamo aspettando la convocazione di un incontro con il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore regionale al demanio Ruggeri”. La chiusura di un cancello di transito al mare tra i bagni San Nazaro e Capo Marina è stata certificata da un incaricato del Tribunale di Genova su segnalazione dei consumatori. Oltre ai bagni comunali, la protesta per le spiagge libere, alla quale hanno aderito tutte le sigle delle associazioni liguri dei consumatori, ha toccato altri tre stabilimenti privati, i bagni Capo Marina, lo Squash e il Lido. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo, siamo arrivati alla battigia – ha detto il presidente Adiconsum Stefano Salvetti – da domani i cancelli tra le spiagge devono essere aperti”. Tra i manifestanti si è aggiunto anche il presidente Assoutenti Furio Truzzi a nome delle altre associazioni di consumatori: “C’è un unico movimento pronto a sedersi a un tavolo a partire dalla proposta dei verdi sul 40 per cento”. “Nel giorno del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi celebriamo la presa della battigia”, gridava al megafono Salvetti ai bagnanti sulle sedie sdraio. Non sono mancate le proteste di alcuni bagnanti che hanno sottolineato i loro diritti per aver pagato le cabine “sino a dicembre”. Il portavoce del Comitato per la fruibilità e la legalità del demanio marittimo (costituitosi nel maggio 2006) Michele Torrente, che un anno fa ha portato un dossier sugli abusi edilizi in corso Italia (firmato da 950 genovesi), ha mostrato al piccolo corteo una serie di travetti di cemento armato scaricati in area demaniale in prossimità del mare.