Cosa sta succedendo? Chi vogliamo abbindolare o perché non ci rendiamo conto che stiamo sbagliando in toto? In queste serate ho iniziato a girare per sagre e qualche trattoria “tipica†della provincia di Savona. Con il solito zoccolo duro dei golosastri, ho preso parte a qualche sagra, proprio nei dintorni di Savona: che cocente delusione.
Come ogni anno, e sempre peggio, le sagre si assomigliano l’una con l’altra e la qualità e la tipicità non sono più di casa. Io stesso sono il primo ad essere difensore delle sagre e dei valori che esse trasmettono; ma io parlo di sagre, sagre vere ovverosia di manifestazioni radicate in un territorio, legate ad uno o più prodotti tipici o quantomeno a metodi di preparazione. Oggi mi trovo confuso, la maggior parte delle sagre “storiche†liguri vengono snaturate nella loro essenza. Facciamo esempi: quella del fritto di Camogli, oltre cinquant’anni di storia, ha ora come sponsor un famoso olio per friggere a base di semi vari, un olio che fa un verio e proprio tour per tutta Italia facendo friggere la storia e la cultura gastronomica del nostro bel Paese. Le mille sagre che nella nostra Provincia offrono per giorni (anche per più di una settimana) a locali e turisti prodotti assolutamente surgelati, raccolti o pescati a migliaia di km dal nostro territorio; sagre “tematiche†in cui il “tema†non è già più disponibile dopo un’ora dall’inizio della serata; manifestazioni titolate Oktober Fest a luglio e agosto; sagre liguri dove non trovi da bere un vino ligure neanche se piangi.
Quindi: a che punto siamo arrivati? Perché facciamo queste sagre?
Il motivo economico principe di tali manifestazioni è sempre stato l’autofinanziamento di molte realtà sul nostro territorio (vedasi Associazioni, Pro Loco, interi piccoli Comuni o solo Quartieri) e questo è un motivo meritevole. Il lavoro gratuito e assolutamente impegnativo degli organizzatori di tali eventi è da me sempre rispettato, ammirato e non è oggetto di questo articolo. Qui voglio parlare di contenuti, di cibo promosso come tipico (se pretendiamo di chiamare tipica una sagra, stiamo promuovendo come tipico il cibo della sagra stessa non vi pare?), di piatti venduti a prezzi cari (io non riesco mai a pagare meno di 20 euro per un primo, un secondo e un po’ di dubbio vinello). Ecco il problema, se il finanziare un’Associazione o quant’altro mi può solo che fare piacere, non mi piace il metodo; piuttosto fammi piatti che c’entrino qualcosa con la sagra, vendimeli al giusto e poi fai una lotteria dove ti compro mezzo chilo di biglietti. Le sagre dovrebbero essere l’appuntamento che più si avvicina a far scoprire, soprattutto ai “forestiâ€, la nostra cucina tipica ma oramai di tipico sono rimaste le ambientazioni e il tono a volte scontroso di alcuni “vegiâ€. Ora attendo le sagre più articolate, quelle dove ci sono anche stand e bancarelle, gli appuntamenti musicali e alcuni nostri produttori con in vendita i nostri prodotti. Speriamo bene!
Preparo già qualche risposta ai soliti “bastian contrariâ€: mi dirà qualcuno, l’olio di oliva (guardate che bravo, non esagero parlando di extravergine) costa, il nostro vino costa molto di più rispetto ai soliti bianchetti di altre regioni, il pesce fresco costa, eccetera. Se già oggi le sagre sono relativamente care, figuariamoci se dovessimo usare anche prodotti buoni. Io vi porto ad esempio le sagre di altre regioni d’Italia, dove c’è una sinergia fra produttori e organizzatori di sagre. Collaborazione, questo manca fra noi “bestiacce liguriâ€, il voler costruire insieme eventi dove io ci metto qualcosa del mio, tu, organizzando bene la manifestazione, mi fai pubblicità perché gli eventi devono essere pubblcità e promozione, del nostro territorio, dei nostri prodotti, di noi.
Ecco, alfine, giunti al problema: a noi fondamentalmente della sagra importa poco come veicolo di promozione, per noi è un bel “cassettino†sonante e poi ne riparliamo l’anno prossimo. E intanto il pubblico aumenta. Ma quale tipologia di pubblico? Non fatemi spiegare inutilmente anche perché su questo giornale se ne parla pressochè tutti i giorni, lasciatemi solo dire che se faccio un quadro (il contenuto della sagra) e una cornice (la sagra stessa) devo avere almeno la correttezza d’animo che sarà la mia opera a “selezionare†chi la guarderà e chi ne godrà . Nella mia vita lavorativa parlo di Marketing territoriale tutti i giorni. Finché noi tutti non ne capiremo il reale significato e l’importanza per una regione come la nostra, saranno sempre più dolori! Ah, visto che ho menzionato le supposte “trattorieâ€, per molte (non tutte) mantieni la qualità succitata, aggiungi altri dieci euro e… il pranzo è servito. Finisco con una segnalazione, il nostro amico golosastro Briciolo (Fabrizio Vercelli) ha scritto tempo fa un racconto che (pagato con vinello tortonese) vi segnalo, molto carino http://www.latelanera.com/files/ezine011.pdf, pag.12. Se avete occasione di gironzolare per la “rete†cercate anche i suoi racconti horror.. meritevolissimi. Vi saluto attendendo commenti a questo mio, spero condiviso, sfogo e segnalazioni di sagre… A presto.
Carissima Morgana, giustissimo il Tuo ragionamento sugli eccessi (sia in un senso che nell’altro) legati alle regolamentazioni; e comunque l'”autoregolamentazione” degli organizzatori delle suddette su cosa offrire e come sarà un passo….. indietro (ovverosia tornare ai giusti valori delle sagre) che farà felici fruitori, turisti, organizzatori stessi e…produttori.
Per quanto riguarda il secondo punto, mi preme una precisazione: I Presidi Slow Food possono solo essere prodotti o sistemi di produzione, tutelati per la loro tipicità e per il rischio incombente di una loro estinzione. I locali segnalati dallo Slow Food sono solo quelli inseriti nella guida “Osterie d’Italia” dopo attenta e scrupolosa (nonchè periodica) selezione. Se un locale opera una scontistica ai soci Slow Food può segnalarlo, ma in maniera tale da non ingenerare il dubbio che il locale stesso sia segnalato in guida. Se un locale usa prodotti dei Presidi può segnalarlo, ma tolto questo, non può fregiarsi della chiocciolina. Detto questo sono a chiederTi quale di queste situazioni è presente nel locale in oggetto o quantomeno se ci sono elementi che possano indurre il cliente in errore.
Per quanto riguarda il terzo punto…ahimè si…colui che goffamente ha inseguito una palla (raramente raggiungendola) per un’ora, adesso ti sta rispondendo….
A presto Morgana
Caro Fulvio,
hai fatto centro un’altra volta.
Da buon “foresto” non ricordo l’ultima volta che ho mangiato, in una sagra ligure, trofie al pesto, ravioli di pesce o le deliziose focaccette che tanto adoro. Forse a Toirano? Mah…
Ad ogni modo è molto più facile incappare nei soliti insaltadimare-spaghettoalloscoglio-frittomisto-vinobiancochedaacidità -acquagassata-
caffèdellamacchinetta-limoncinodeldiscountograppachesadibenzina che non in vere prelibatezze delle vostre zone.
È chiaro che siano cose più facili da proporre e da preparare, ma credo che alla lunga porti la gente a considerare le sagre come dei “Mac Donald periodici di quartiere”.
Francamente, anche se funzionano e incassano, non credo che questo sia il modo per promuovere efficacemente il proprio territorio e la propria cultura locale.
Ammesso che, a chi organizza, gliene importi qualcosa…
Credo che tutto questo si riallacci perfettamente al discorso della scarsa tendenza all’autopromozione per cui la Liguria sta diventando tristemente famosa.
Sembra che l’Assessorato Regionale al Turismo stia facendo qualcosa in direzione opposta, speriamo che funzioni.
Concludo ringraziandoti per il link, oltre che a titolo personale, anche a nome di TelaNera e PortaAccanto, due delle tante realtà che fanno di tutto per far sì che si sappia che in Italia c’è una scena letteraria vitale che va ben oltre i soliti quattro nomi e libri di barzellette. C’è molta più qualità di quello che sembra (e io non son degno di esserne portato a esempio :-D)
Le belle iniziative, che siano enogastronomiche, artistiche, letterarie e quant’altro…meritano sempre di essere promosse…Largo ai giovani (firmato…un trentenne eheh).
A presto
Cari Golosastro, Bric e compagnia bella;
voi siete di quelle persone che teorizzano all’infinito ma, temo, poco fanno all’atto pratico. Sono un volontario che si impegna nell’organizzare le tanto da Voi bistrattate Sagre e vi assicuro che la fatica che si fa per organizzarle è tanta; si lavora 10 giorni prima per preparare il tutto e 5 giorni dopo per rimettere a posto, dopo esserci confrontati con le leggi dello stato (da quest’anno oltre a sanità , hccp, bisogna fare il DIA dichiarazione di inizio attività ) i costi sempre crescenti ed il sempre minor numero di volotari che si rimbocchino le maniche (di teorici invece c’è pieno il mondo) facciamo 3 o 4 giorni di sagra per ricavare quattro soldi per centri anziani, parchi giochi, attrezzature sportive dei vari paesi.
Gardate cari signori che siamo tutti capaci a teorizzare e tutti vorremmo sicuramente proporre piatti tipici ma ciò, spesso, si scontra con oggettive difficoltà pratiche, ossia sempre meno gente è dispota a prepararli (per fare un buon minestre alla ligure ci vogliono ore) e sempre maggiori i costi della materia prima perchè spesso per ottenere quelle che voi chiamate “prelibatezze” ci vogliono prodotti ormai diventati di nicchia e questo si scontra con i clienti che, di fronte ad un menù con prodotti tipici ma più cari sceglie salsiccia e patatine con due forchette.
Cari i miei teorici che professano l’avanti ai giovani passate dalla teoria alla pratica e portateli veramente i giovani perchè vi assicuro che in questo settore se mollano gli anziani tante manifestazioni non si svolgeranno più (ne tipiche ne atipiche)
Scusate lo sfogo, non voglietemene ma mi sono sentito preso in giro da giovani teorici che spesso denigrano le cose senza averle mai praticate.
Caro turista se le sagre ti hanno deluso fai una scelta radicale, non frequentarle
“Il motivo economico principe di tali manifestazioni è sempre stato l’autofinanziamento di molte realtà sul nostro territorio (vedasi Associazioni, Pro Loco, interi piccoli Comuni o solo Quartieri) e questo è un motivo meritevole. Il lavoro gratuito e assolutamente impegnativo degli organizzatori di tali eventi è da me sempre rispettato, ammirato e non è oggetto di questo articolo.” Così ho scritto nell’articolo in oggetto perchè ne sono convinto.
Mi spiace Osvaldo che tu ti “sia sentito preso in giro”, una critica costruttiva (anche se non condivisa) non è mai una presa in giro.
Arriviamo al pratico (anche se io, ripeto, esprimevo un giudizio sui piatti delle sagre, non sul lavoro): caro Osvaldo, conosci Slow Fish? Salone del Gusto? Cheese? Cala Lenta? Torino Medievale? Terra Madre? Diecine di manifestazioni locali? Ebbene: siamo pressochè tutti volontari!!!!
Per eventi come Terra Madre, centinaia di volontari, in ogni regione del mondo, lavorano alacremente alla riuscita dell’iniziativa. A Slow Fish friggono il pesce o fanno i teatrini per i bambini, a Cheese organizzano stand con prodotti di produttori che, stando dall’altra parte del mondo, difficilmente potrebbero arrivare fino a Bra.
Potrei continuare, ma questo per dirti che cosa? Primo che i “giovani” come ci definisci (è vero e noi non lo intendiamo come un’offesa) fanno volontariato e si sporcano le mani anche con la pastella, se lo credono giusto e importante per una causa e che….la mia voleva essere solo una valutazione sul contenuto, mi spiace molto se il mio articolo non sia riuscito a comunicarti il rispetto che ho per il vostro impegno e per le alte motivazioni che vi spingono a farlo.
Come dico sempre…non saltiamoci subito agli occhi….non perpetriamo la nomea di liguri scontrosi; il mio articolo voleva solo aprire un dialogo tranquillo e aperto su un problema vissuto da molti. Se poi diciamo “Caro turista se le sagre ti hanno deluso fai una scelta radicale, non frequentarle”, continuano ad avere ragione quelli che ci prendono in giro….(guardate qua e dite se noi possiamo ridere o no….http://www.youtube.com/watch?v=zVjvsZbK9UQ http://www.youtube.com/watch?v=KYf_5PyL5Oo
Da ligure sorrido….amaro
Scusate, per vedere il primo video dovete fare copia incolla, l’ho lasciato attaccato al punto precedente. Errori che fanno comprendere quanto sia pratico di queste “scatole magiche”….
Osvaldo, dimenticavo, visto che chiedo sempre di indicare sagre o appuntamenti interessanti, perchè non ci comunichi la sagra ove tu collabori? Ti prometto che verremo a trovarti, e berremo un buon bianco insieme. a presto!
Guarda Golosastro che sono pienamente d’accordo con te; noi nei piccoli paesi non ci possiamo permettere più di tanto e credimi vorremmo poter fare di più e meglio ma spesso, onestamente, non ce la facciamo perchè il tempo è poco e, a volte, il rispetto per i prodotti da usare non sempre è comforme al dovuto; io mi riferivo quasi esclusivamente al turista che rimpiange le “deliziose focaccette” e poi è quello che ha un sacco di pretese nei confronti di volontari, a volte impreparati ma ti assicuro volenterosi, che volentieri impegano il loro tempo per movimentare le serate dell’entroterra.
Mi fa piacere saperti coinvolto in attività meritorie e ti invito a coinvolgere sempre più giovani per permettere la conservazione e la riscoperta delle tradizioni, della cultura locale, del dialetto, degli usi e dei costumi.
Io non sono contrario ai giovani anzi ne vorrei tanti, tantissimi, per sostituire noi anziani un pò mugugnoni e un pò acciaccati ma, all’occorrenza, sempre presenti
Un saluto
Osvaldo
Caro Osvaldo, se mi invii la tua mail a fulviosantorelli@ivg.it mi farà molto piacere invitarti al prossimo appuntamento organizzato dalla nostra Condotta Slow Food sul territorio. C’è bisogno al contempo di giovani volenterosi, ma anche di “anziani” come ti definisci che possano a noi insegnarci o anche solo ricordarci la nostra storia e le nostre tradizioni.
Il tutto davanti ad un buon vermentino…
Premetto che sono un milanese. Ho letto questa rubrica e mi sono trovato d’accordo con il Golosastro, ma altresì ho letto il commento di Osvaldo e ho sentito l’umanità di queste sagre. Noi turisti (non tutti purtroppo), veniamo da voi proprio per cercare di trovare entrambe le qualità succitate. Quindi se mi permettete un consiglio, lavorate di più insieme e ci avrete sempre come vostri ospiti. Ho conosciuto molti liguri nei miei 20 anni di vacanze da voi e, sotto una scorza dura siete persone bellissime. Con più voglia di conoscerci e rispetto (da entrambe le parti!), la liguria tornerà ad essere il gioiello turistico che è sempre stata.
Saluti a tutti e buon lavoro.
Oh belin, certo che è proprio piccolo il mondo virtuale! Tutto mi sarei aspettato meno che trovare un artico con Santuzzo e Briciolo… Complimenti a tutti e due, ci si vede in giro per qualche sagra! ;)
P.S: Già che ci sono faccio due nomi di quelle tipiche che preferisco in assoluto:
Gumbi (Toirano)
Ranzi (sopra Pietra L.)
Finalborgo (sagra medievale bellissima!)
Salea (albenga, sagra del Pi(e)gato)
;)
Se vedemmu!
Caro Gian, lo sapevo che prima o poi mi avresti scovato.
In attesa di vederci nelle sagre menzionate, ti invito a continuare ad intervenire. Ci vediamo presto.
Chiedo scusa al Sig. Osvaldo, la mia non voleva essere un’offesa a uno che conosce il sacrificio che necessariamente si accompagna a queste manifestazioni.
Lo conosco, seppur in misura molto minore, anch’io, avendo preso parte a diverse cene degli Alpini.
La mia riflessione è da amante della tradizione culturale e gastronomica che la Liguria porta con sè.
Ripeto rispetto chi si sacrifica (e mai mi oserei di fare il turista che va in un posto e “pretende” agitando braccia e sbattendo pugni sul tavolo) e non molla quando intorno a lui c’è gente, non solo al di là del bancone, che si sacrifica meno.
Ciò non toglie che condivido le parole del Golosastro. Non sono sempre e solo teoria.
A tal proposito, volevo chiedere a voi ferrati in materia se siete a conoscenza della sagra della birra che dovrebbe svolgersi da oggi (o domani) a Cisano del Neva (sopra Albenga, località famosa per la sua birra… -.-“)?
Sapete come si mangia e se c’è qualcos’altro in programma? Vi confesso che la mia curiosità per quasta sagra è dovuta, più che all’evento gastronomico, al fatto che in piazza si terrà il concerto della Mitica Treves Blues Band, immancabile per tutti gli appassionati di blues! ;)
Cosa può desiderare di più un golosastro con lo stomaco pieno che ascolta buona musica live sorseggiando una birra ghiacciata?? ;)
Se siete interessati questo è il sito ufficiale: http://www.trevesbluesband.com/
Cari Golosastri,
è bello avere come Voi tempo e soldi a disposizione per girare tutte le sagre e criticare.
Ma non ci vuole tanto,
andate da Zeffirino ho in qualche altro locale ad hoc per riempirvi la pancia di cose buone.
Se non avete mai preso parte ad una organizzazione di una sagra è inutile che parliate e critichiate chi ci lavora.
Ho letto l’ articolo e i vari commenti ricevuti, io partecipo da diversi anni come volontario ad alcune sagre del paese in cui abito (tra cui una delle piu’ conosciute della provincia) con un impegno, in termini di tempo, molto limitato rispetto alla maggioranza delle persone che la organizzano (quasi quasi me ne vergogno, ma meglio collaborare con poco che per niente) che cominciano a preparare al mattino e per tutto il pomeriggio i cibi che saranno pronti la sera.
Sperando di non far passare questo commento come un tentativo di pubblicita’ gratuito (fortunatamente non e’ necessario…) e parlando a titolo strettamente personale, ieri sera era la prima giornata delle quattro previste (ancora oggi, domani e domenica) della sagra “Cena nel Parco del Marchese”, organizzata dall’ Associazione Sportiva Toirano (le stesse cuoche e lo stesso personale della piu’ famosa Sagra dei Gunbi, inciso per i buongustai che conoscono solo la seconda sagra…) e vorrei rispondere alle critiche rispetto alla genuinita’ e specificita’ territoriale dei piatti proposti.
Quest’ anno si e’ cercato di proporre dei nuovi piatti VERAMENTE LIGURI, CON LE RICETTE CHE LE NONNE DEI CUOCHI ( !!! ) HANNO TRAMANDATO LORO ORALMENTE E CON PRODOTTI LOCALI.
Il risultato e’ stato che alle 20.30 circa, nel bel mezzo della festa, dopo solo un’oretta di apertura della cucina, alcuni di questi piatti, nel caso specifico pesce fresco e lumache, sono finiti a causa della scarsa disponibilita’ della materia prima necessaria e richiesta dal signor Santorelli.
Se per organizzare una cena tra amici basta andare in una buona pescheria e acquistare QUELLO CHE HANNO DI DISPONIBILE, o al piu’ girare piu’ pescherie, per somministrare delle porzioni congrue a tutte le persone che dicono di essere venuti apposta per la tipicita’ si e’ obbligati a scegliere tra o l’ accontentare un numero piu’ ristretto di persone o rivolgers ai prodotti non locali.
Per quanto concerne i prezzi penso che siano piu’ che accessibili, soprattutto in relazione alla qualita’ ed alla quantita’ del cibo servito (le uniche lamentele sono state ricevute perche’ i piatti tipici sono finiti in fretta…).
Per Bric e gli altri buongustai: se volete trovare i cibi caratteristici basta arrivare presto, dopo cena quattro passi in paese o due balli per smaltire…
I “gunbi” di Toirano “tipica”? Salea “tipica”? Scusate i miei forti, forti dubbi.
Mah, io, dovendo scegliere, vi segnalerei piuttosto Vendone (c’è già stata), Arnasco (sagra dell’olio extravergine, credo primi agosto), Casanova Lerrone (“buon mangiare”), Balestrino (“cinque giorni” di agosto), Orco (formaggetta), e soprattutto la polenta bianca di Erli (credo ai primi di settembre). Meno gente, meno “invexendo”, prezzi bassi e a volte si trova pure parcheggio. E la roba, spesso, è persino “casalinga” e “tipica” sul serio. I paesini più piccoli spesso riservano un’accoglienza meravigliosa, anche se non hanno tempo, risorse e voglia di autopromuoversi più di tanto.
@Bart: Hai ragione a dire che senz’altro le sagre + commerciali come quelle dei gumbi, Salea o Ranzi non sono poi tanto “tipiche”… ma non è colpa mia se si chiamano sagra del pigato, del nostralino o dei gumbi!! Finchè si parla di Birra, Kebab o Mesh mellows posso anche aspettarmelo che non siano “tipiche”, ma dalle altre magari… ;)
@Tutti gli organizzatori e volontari di Sagre: Ribadisco che nessuno ce l’ha con voi, anzi, almeno da parte mia avrete sempre tutto il mio rispetto e riconoscenza in quello che fate. Ma preso atto di quello che si può offrire e dei problemi logistici che effettivamente si possono avere nel preparare prelibatezze locali per centinaia o migliaia di persone, con cucine spesso male attrezzate o comunque inadeguate, bisognerebbe anche un attimino ridimensionare i prezzi in relazione di quel che si offre. Una volta le sagre erano eventi popolari, si mangiavano cose caserecce probilmente non apprezzate come oggi, ma il prezzo era contenuto. Poi è stato il tempo in cui è venuto di “moda” ritrovare i vecchi gusti e sapori della cucina locale e come tutte le mode ha portato ad una sostanziale rivalutazione dei prezzi. Fin qui ci si poteva anche stare, ma ora offrire alimenti congelati o peggio preconfezionati mantenendo prezzi a dir poco scandalosi diventa veramente inaccettabile e questo comportamento va a discapito di chi usufruisce del servizio, ma anche di chi lo offre. Ci vorrebbe un’inversione di tendenza e forse voi volontari potreste fare qualcosa in tal senso, noi usufruitori del servizio non possiamo far altro che un minimo di critica (spero) costruttiva! ;)
Caro Enrico, non solo non è pubblicità gratuita (in questa rubrica tutte le comunicazioni sono gratuite) ma è caldeggiata. E accetto volentieri il consiglio di arrivare presto (cosa che peraltro faccio, sono sempre i piatti migliori a finire prima eheh). Bart grazie per le indicazioni, cercherò di trovare le date definitive degli appuntamenti da te elencati. I Gunbi sono una grande e variopinta manifestazione, se si cerca bene prodotti tipici se ne trovano. Salea è un’ottima vetrina per i nostri prodotti tipici, dovrebbe solo essere, fra virgolette, regolamentata, va bene i vini tipici, ma che non siano avanzi di cantina (non prendiamoci per il naso…..ne ho bevuti tanti di bicchieri in quella manifestazione che….facevano più saldi di fine stagione che di produzione presa dal mercato).
Ciao Gian, non conosco la manifestazione, ma in tema di birra posso dire a tutti che la condotta Slow Food Val Nervia e Otto luoghi organizza il 22 luglio il II meeting della birra artigianale, per info sull’appuntamento inviatemi una mail a fulviosantorelli@ivg.it .
Roberta, critiche decontestualizzate, prive di un ragionamento e di conoscenza esatta delle cose (e basta! con l’assurdità che Slow Food significhi mangiare nei ristoranti di lusso….è l’esatto opposto, ma chi non vuol capirlo….) tanto per criticare (e poi…leggi tutti i commenti: che si chiamino sagre o manifestazioni etc., fra chi scrive e chi legge siamo quasi tutti volontari) non sono di grande aiuto per nessuno. Sii più costruttiva, comunica anche tu manifestazioni che ritieni meritevoli, in tanti ti leggeranno e magari seguiranno i tuoi consigli. Saluti golosi a tutti.
Giro la comunicazione del fiduciario e amico Meinero della Condotta Slow Food Alta Valle Bormida: 27-28-29 luglio, a Cengio località Isole, dalle 19 alle 24 tre serate di :
musica e solidarietà con sottotitolo
divertiamoci ……a non dimenticare gli altri
“la Condotta organizza delle degustazioni di piatti a base di bottarga, il ricavato sarà devoluto a favore del Presidio della Bottarga di muggine delle donne Imraguen. grazie all’aiuto di tutti potremo costruire un laboratorio a norma per permettere alle donne mauritane di produrre ed essicare la bottarga secondo gli standard igienici europei e venderla così senza intermediari. Il nostro “socio sapiente” Garolla si cimenterà con alcune ricette
utilizzando la bottarga originale della Mauritania”.
Ecco uno dei tanti esempi di nostre attività sul territorio, partecipate numerosi perchè farete del bene e….la bottarga in oggetto e buonissima!!
Rinnovo i saluti a tutti.
ho avuto modo di conoscere le donne Imraguen a slow Fish e il loro prodotto. Una volta conosciuta la loro situazione e l’impegno di slow Food per loro, non si può rimanere indifferenti e poi, come dice il Golosastro e io sottoscrivo, la loro bottarga è veramente buona. ciao a tutti!
Ho cercato di dare una risposta precisa a Bart, cercando di predisporre un minimo di calendario delle sagre DOC….non ci sono riuscito!. Su internet le date non si capiscono a quale anno si riferiscano, questo nella migliore delle ipotesi (nella peggiore sono vecchie anche di 5 anni!!). Ho contattato telefonicamente alcuni comuni e pro loco e ..incredibile…in alcune pro loco non sapevano nulla della loro sagra?! e il responsabile era fuori ufficio (non ho chiesto il codice fiscale del presidente, solo delle date!) e oltretutto l’invito è stato di…richiamare io nel pomeriggio. Quanta voglia di promuovere le nostre iniziative, di fare “marketing territoriale”. FORMULO FORMALE INVITO: CHI FOSSE A CONOSCENZA DI DATE E LUOGHI DI SAGRE O SE QUALCHE RESPONSABILE DELLE SUDDETTE LEGGESSE MAI QUESTO ACCORATO APPELLO, COMUNICATEMI LE PREZIOSE INFORMAZIONI IN OGGETTO. Fare le cose, anche bene, ma fare tutto il possibile perchè non si sappia mi pare un nonsense. Ben vengano anche le comunicazioni di sagre famose, ma ideale sarebbe scovare le varie sagre piccole e..buone…riusciranno i nostri eroi?
Anche se piccola, una sagra può trovare spazio nei vari siti che elencano GRATUITAMENTE tali eventi, basta ricordarsi di cambiare le date una volta all’anno!
Senti golosastro penso tu stia andando fuori binario, guarda che l’epoca di bingo-bongo è finita e anche noi prolochini ci siamo civilizzati; la pubblicità delle sagre la puoi trovare in moltissimi modi; la comunità montana ingauna ogni anno pubblica in 4000 copie una brochures (che puoi trovare nei bar e negozi della zona) con il riepilogo di tutte le sagre e feste delle valli Arroscia, Neva e Lerrone ed inoltre quasi tutte le proloco hanno un sito dove vengono pubblicizzate le manifestazioni e quant’altro compresi orari, listini prezzi e complessi musicali (in quello della proloco a cui mi onoro di appartenere ci sono stati oltre 1300 accessi in 4 mesi); nell’approssimarsi delel sagre tutti facciamo manifesti, locandine, pubblicità radiofonica (onda ligure su tutte) e pagine di cronache locali di secolo e stampa; certo si può sempre migliorare ed allora ti propongo di adoperarti affinchè anche su ivg.it ci sia la possibilità di pubblicare le date delle varie manifestazioni.
Per quanto concerne il fatto che ti sia stato chiesto di richiamare in serata penso tu lo debba considerare normale perchè di solito, i responsabili delle Proloco, per hobby, lavorano.
Ti mando un amichevole saluto e ti rinnovo l’invito alla nostra sagra il 10-11-12 agosto, Ortovero, Sagra delle Pesche e del vino Pigato 39^ edizione; dove, tra le altre cose, potrai mangiare: polenta e cinghiale, spaghetti al pesto, ravioli, anguille, rane, coniglio alla ligure, condiglione, pan fritto, pesche al pigato e affogato alla pesca, e bere pigato, vermentino, rossese, ormeasco, sciac-e-trà (sei li reggi)
tra qualche giorno, se vorrai altre notizie, le troverai su http://www.prolocoortovero.it
ciao ciao
Benissimo Osvaldo, la vostra pro loco lavora sicuramente bene. E vista l’ampia scelta di piatti e di vini tipici, farà piacere a moltissimi di noi partecipare. Hai notato una cosa? Il tuo è l’unico intervento fra gli “addetti ai lavori”propositivo, con date e programmi. Purtroppo quando si evidenzia un problema si tende a generalizzare, ma come leggi nel mio ultimo commento ho parlato di “alcuni comuni e pro loco”, ben venga la vostra organizzazione, ma, per capirci, riusciresti tu ad aiutarmi a mettere il calendario solo delle sagre elencate da bart? Ecco il problema, pro loco che lavorano molto bene, comuni organizzati e….ahime…altri meno, molto meno. La comunità montana ingauna è sempre molto attiva e sensibile a queste tematiche e alle varie forme di promozione, anche perchè avete una fantastica Direttrice (nonchè Governatrice Slow Food!!). Però, come vedi, stiamo ancora parlando delle vostre (inteso come vostro territorio) manifestazioni. Tantissime altre “cugine” dovrebbero prendere spunto da voi. E comunque chiamare in orario di ufficio una pro loco e non trovare nessuno che sappia darmi due date (ripeto, solo le date), mi pare allora che alcuni lavorino proprio solo…..per hobby!
Per quel che riguarda i vini, magari tutti insieme non li reggo, dovrò fare almeno due capatine! e spero vivamente di poter bere un bicchiere insieme a te.
PS Se hai contatti con altri tuoi colleghi gira l’invito a dare i calendari delle sagre, perchè si che mi voglio “adoperare affinchè su ivg ci sia la possibilità di pubblicare le date….”, ma ho ricevuto conferma dal mio direttore che le comunicazioni da parte dei promotori delle suddette sono proprio quelle che latitano di più.
Grazie per le tue info e arrivederci a tutti alla sagra delle Pesche e del vino Pigato!!!
Un caro saluto
per OSVALDO
buongiorno, sono un “collega” del Golosastro, ho la responsabilità commerciale di IVG.it; nel mese di maggio alla Festa delle ProLoco savonesi che si è svolta a Final Borgo siamo stati invitati come media partner dell’evento. Ho distribuito personalmente a tutte le proloco che vi hanno partecipato (circa 20) una documentazione di presentazione di IVG e dello “speciale sagre” che intendevamo proporre ai nostri lettori con la collaborazione delle proloco. NON ci ha contattatto nessuno e ho trovato difficoltà nel riuscire a ricontattarli. peraltro se non ricordo male la vs. associazione non ha partecipato(peccato). Aiutaci a farci conoscere dai tuoi “colleghi” e promuovi anche il mezzo internet a cui noi crediamo molto (e vedendo il vs. sito mi sembra anche voi!!!) per proporre attraverso IVG le manifestazioni e le sagre che organizzate; purtroppo molto spesso si spendono molte energie per l’organizzazione degli eventi senza tener conto della loro promozione attraverso tutti i mezzi. ti ringrazio in anticipo, farò un saltino anche io alla vs. sagra delle pesche e del pigato e ti inviato per qualsiasi richiesta a contattami christianpessina@ivg.it
Cari Golosastro e Christian penso che sia necessario, anzi indispensabile ormai, fare sistema anche per proporre piccole manifestazioni come possono essere considerate le sagre ma, soprattutto, penso sia opportuno fare sapere alla gente che le Proloco non fanno solo sagre, le sagre servono per avere un sostentamento per le altre attività che si fanno nel corso dell’anno e per farlo sapere alla gente, secondo me, bisogna insistere in tutti i modi possibili nella pubblicità , anche di piccoli eventi che comunque, per chi li organizza, costano impegno e fatica pertanto ben venga la collaborazione con Ivg.it perchè il mio intendimento, come presidente provinciale delle Proloco, sarebbe quello di fare un calendario che comprenda tutta l’attività delle proloco della provincia di Savona; discorso diverso è per le sagre e le manifestazioni organizzate da altre associazioni (nulla in contrario, sicuramente meritorie) che sfuggono a qualsiasi coordinamento o addirittura da organismi privati (I Gumbi, Salea, ecc). La difficoltà stà proprio nel coordinare il tutto perchè, obiettivamente, alcune Proloco sono leggermente restie a collaborare (mancanza di tempo, rifiuto dei nuovi mezzi di comunicazione, limiti mentali ?) ma cercheremo di smuovere le acque e penso che non si riuscirà da subito ad avere il 100% delle informazioni ma, forse, con il tempo.
Per quanto concerne la mancanza alla festa delle Proloco di Finalborgo non c’eravamo (è il 1^ anno che capita) perchè il medesimo giorno (alla faccia del coordinamento) ad Ortovero abbiamo fatto la X^ Edizione della “Mangiaspassu pè Utuè” passeggiata enogastronomica che, personalmente, amo tantissimo perchè è diversa dalle solite sagre anche se pesantissima da organizzare.
Teniamoci in vista.
Un abbraccio
Gioia e tripudio….ecco il fine ultimo di questo spazio….avviare rapporti di conoscenza e collaborazione a beneficio nostro e di chi ci legge. Caro Osvaldo, da subito sono disponibile a mettermi in contatto con te in quanto rappresentante provinciale delle Pro loco. Come hai letto dal mio amico Christian (anche se ci vediamo ogni morte di…non finisco il detto perchè non sia mai che qualcuno possa prendersela a male), IVG e questa rubrica in primis vogliono poter essere una vetrina permanente delle vostre meritorie iniziative.
Posso chiederti ancora un piacere Osvaldo? Mi rimanderesti la tua mail ufficiale a fulviosantorelli@ivg.it ? Così ci teniamo in contatto. Christian, sarà un piacere rivederti davanti a due pesche (e il resto) e un buon vinello (se poi le pesche saranno state messe a macerare qualche ora nel vermentino…allora sarà vera goduria!)
Grazie per l’argomento,erano anni ormai che nessuno ne parlava eventi sagreristorantipizzeriefastfoood.Ormai non si comprende piu’l’evento sagra di paese cosè questa cosa astratta,io penso di saperlo perlomeno pensavo.Oggi non ne sono piu’certoto le sagre sono eventi è basta,se mi è consentito vorrei dare un consiglio pratico dovuto anche ad una certa esperienza sul campo voi organizzatori,dovreste dare meno scelta nei prodotti cucinati è piu’qualità sopratutto sempre piu’ genuinittà ormai dimenticata da molti adetti ai lavori, non importa la quantità ma la qualità ed è quella, che quasi sempre ripaga gli sforzi.Poi se il prodotto finisce se ne può preparare tanti altri anche con poco ma di gusto per esempio una buona bruschetta che quasi tutti apprezzano.Ora vi saluto è continuate a parlarne in rete ed proporre nuove ed discussioni.Tenetemi aggirnato con le sagre.Ciao
È bello vedere qualcosa muoversi. Ragazzi, oggi c’è stata una piccola vittoria per la tipicità regionale.
L’articolo e’ un po’ troppo lungo …..
Approvo pienamente la parte letta, aggiungo solo una constatazione, forse e’ un po’ troppo tardi, questi eventi oggi sono visti solo come un ulteriore intralcio alla mobilita’, il finanziamento ai vari comitati e’ cosa che personalmente trovo disdicevole, sono troppi questi comitati abbastanza poco significativi.
L’unico “motivo di esistere” di queste associazioni e’ “ovviamente a mio modo di pensare” legato alle realta’ locali che le possono sponsorizzare al fine di ottenere una qualche forma di pubblicita’, non e’ apprezzata una qualche forma di autofinanziamento che serve solo ad allontanare il turismo.
A Milano esisteva una fiera dell’informatica, si chiamava SMAU, la gente entrava gratis e si acculturava sulle novita’ del settore, gli espositori pagavano un sacco di soldi agli organizzatori per essere presenti per potersi mostrare ad un pubblico che aumentava di anno in anno.
Poi qualche furbone ha deciso di autofinanziarsi, ha imposto un biglietto di ingresso, ora la fiera non esiste piu’, e non si incassano piu’ nemmeno i soldi degli espositori.
Cosi’ succede per le sagre, vista una le eviti.
ciao sono una ligure, purtroppo trapiantata in lombardia ,da un po di anni 6 o 7 .quando vengo dai miei genitori a vado ligure non dimentico mai la festa dei gumbi.le bruschette ,le focaccete…………aaaaaaaaaaa liguria quanto mi manchi.ha io gli gnocchi al pesto per il mio bimbo li ho trovati ,perche il mio bambino ,e nato a iseo ,ma in liguria vuole solo pesto.da buon figlio di mamma ligure ciaoooooooooooo .e viva la liguria
cari tutti,
leggie qui e leggi la, mi son sentita tirata in causa e così esprimo alcune mie considerazioni personali, naturalmente dopo essermi presentata! alla festa dei gunbi coordino da sette anni la cucina “vegetariana” della Braia che è nata con l’obiettivo di unire gli sforzi di alcuni gruppi sparsi che preparavano piatti senza carne e senza pesce e per ampliare logisticamente la festa in modo da snellire i percorsi sul centro storico e portare gli ospiti (ormai quasi 50.000 in quattro sere!!) a visitare tutto il nostro piccolo centro abitato. Sembrava una sfida illogica considerando che il popolo delle sagre per tradizione era abituato alle grigliate o ai fritti misti, ma riportando nei nostri menu i piatti che mia madre e mia nonna erano solite preparare, con la cura e l’amore delle vecchie contadine, usando prodotti della terra (trombette, bietole, basilico, noci, pesche, meloni, ceci e fagioli e aggiungendo qua e la ravioli fritti, formaggi, fetunte e farinate), contenendo con questi prodotti enormemente i prezzi e condendo tutto con olio extravergine e tanto amore per la cucina tradizionale dell’entroterra, siamo riusciti a creare una buona alternativa alle due cucine tradizionali (del Marchese e delle Giaire) che per cultura propria delle rispettive due coordinatrici non mancano di condire anche i loro piatti con lo stesso amore e lo stesso gusto della genuinità . Tendo ad essere prolissa quando parlo dei Gunbi, ma conosco da molti anni lo sforzo organizzativo che tale festa comporta (ci lavoriamo tutto l’anno per migliorare la qualità del servizio cercando di contenere i costi di gestione sempre più gravosi per l’allestimento eseguito da ditte che possono certificare la sicurezza degli impianti, per la pulizia del paese eseguita ogni notte da molti operatori del settore dotati di mezzi meccanici per garantire vivibilità ai residenti, e per quant’altro si possa immaginare… ma soprattutto per offrire, attraverso questa festa che per ben due volte ha ricevuto il premio come miglior sagra ligure, oltre che un momento di “socializzazione enogastronomica” ai nostri ospiti, anche un’occasione di grande visibilità al nostro paese, con il suo pittoresco centro storico e la sua cultura contadina. Concludo dicendo che chi sa cercare, trova e chi va via dalla nostra festa troppo ubriaco da non ricordare cosa ha mangiato, non ha saputo ne bere ne mangiare!
A presto e scusate il mio peccato di campanilismo!
Altro che peccato Anna, permettimi i miei complimenti più vivi e grazie per il tuo, il vostro lavoro. Quello che dici è lo spirito che dovrebbero avere tutte le sagre. Vegeteriano posso dire di non esserlo, ma le descrizioni dei vostri piatti me lo faranno essere per una sera! Abbiamo visto tutti che i gunbi sono i più citati nei commenti, e ora spazio alle altre, aiutiamoci a scovare qualche altra sagra meritevole…..
Weekend di sagre meritevoli: dopo quella di Cengio, già commentata; da stasera e fino al 29 sagra del michettin a san Giorgio di Albenga e sagra del raviolo a Massimino (non è vicinissima ma siamo ancora a Savona)….
Ho scritto da stasera pensando che fosse già giovedì…sarà la voglia di fine settimana….
Caro Golosastro, se i commenti aspetti i commenti arrivano.
Punto primo: le sagre mi piacevano, ora mi piacciono un po’ meno e credo che la cosa peggiorerà ancora se non si riuscirà a regolamentarle almeno un poco. Senza chiaramente diventare esagerati nelle cose come è tipico di chi in Italia ha la possibilità di legiferare. Non bisogna infatti incappare nel meccanismo perverso per cui fare una norma vuole automaticamente dire mettere i bastoni tra le costole, e non solo tra le gambe, di chi povero cerca di proporre qualcosa di buono.
Punto secondo: una domanda per te che di Slow Food ti nutri. In uno dei miei ultimi post avevo menzionato un locale, di cui non rifaccio il nome, in cui sono incappato una sera per caso e in cui, devo essere sincero, ho mangiato piuttosto bene. per dirla tutta, come accennato a suo tempo, tale osteria pensavo (perchè così è riportato su ogni singola facciata del menù) fosse presidio slow food…..ma ma ma ma……alcuni giorni fa uno dei tuoi seguaci mi dice che i pezzi non combaciano. Ora se 1 + 1 fa 2 allora avrai capito di che posto parlo. Mi potresti spiegare questa situazione? O meglio….a meno che io non abbia preso un granchio, e qui non vorrei la querela di nessuno, è possibile che un certo locale si fregi di essere in un certo senso “certificato” e poi non lo sia? E se ahimè la risposta dovesse essere affermativa, chi permette che qs succeda?
Punto terzo: se non sbaglio ti ho visto dare qualche calcio al pallone martedì sera. Eri tu? CLAMOROOOOOSOOO.
Sempre cordialmente, vostra Morgana