[thumb:3370:r]Savona. L’annuncio della modifica di alcune norme degli studi di settore è salutata positivamente dalle imprese savonesi, che hanno aderito alla campagna di protesta nei confronti del Vice Ministro Visco, promossa dalla Confesercenti. “Le molte iniziative delle associazioni delle Piccole e Medie Imprese sono state premiate – dichiara il Presidente della Confesercenti di Savona, Franco Zino – ed hanno costretto il Ministero a chiarire o modificare alcuni punti, che vanno incontro al disagio manifestato dalle imprese”. L’accordo intervenuto con il Governo modifica le disposizioni a riguardo dell’adeguamento al livello minimo, le motivazioni in sede di accertamento e la controversa norma sul valore aggiunto per addetto ed ora è auspicabile che tale impegno si traduca in modifiche delle norme all’esame del Parlamento. “Stiamo facendo conoscere queste novità ai nostri associati e non solo – precisa Zino – che in larga parte non erano congrui con gli indicatori di normalità economica e che avevano vivacemente protestato chiedendo all’associazione una forte azione di contestazione del Governo e sottoscrivendo in oltre 800 la cartolina protesta a Visco. Occorre mantenere alta l’attenzione sui temi del fisco, sottolinea il Presidente di Confesercenti Savona, poiché le imprese sono fortemente stressate da un’eccessiva pressione fiscale, generale e locale, che si traduce in difficoltà di gestione finanziaria, mantenimento in equilibrio dei bilanci aziendali e reperimento delle risorse per gli investimenti in sviluppo ed innovazione. Questi temi – continua Zino – sono particolarmente avvertiti dalle imprese della nostra provincia, che sono il motore trainante della ripresa in corso e che si trovano a competere in un mercato internazionale sempre più competitivo e difficile. L’imposizione fiscale italiana sulle imprese è ai vertici della graduatoria europea e ciò non aiuta le imprese. Anche altri aspetti del sistema Paese, a partire dalle tante inefficienze della pubblica amministrazione, fino alle carenze infrastrutturali non le aiuta, a differenza di altri paesi le cui imprese sono in diretta competizione con quelle italiane. I chiarimenti sugli studi di settore sono quindi un passo positivo importante – conclude ancora Zino -, ma occorre ora proseguire sulla strada per consentire una più agevole competizione nei mercati internazionali del sistema imprenditoriale nazionale che possa riversare i propri effetti positivi anche sulle nostre piccole imprese”.