Leggiamo sui giornali locali di continui interventi sulla riorganizzazione della rete ospedaliera ligure. Aspre polemiche, proposte, nascita di comitati di agitazione, tentativi di concertazione sul programma sanitario regionale. Lo stesso tuttavia segue il suo iter istituzionale, e, non ci pare che vi sia da parte degli estensori e dei sostenitori del piano stesso modifiche sostanziali, ne tanto meno voglia di ascoltare le giuste proteste, a nostro avviso, delle istituzioni locali ne dei cittadini.
Si procede, sventolando giustificazioni di risparmio di spesa, ma dando sempre più credito a preoccupazioni, che vedono nel depotenziamento del servizio ospedaliero, non solo un grave danno alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini in materia di assistenza, ma una apertura sottotraccia all’intervento privato in materia di assistenza sanitaria e ospedaliera.
Questo è a nostro avviso lo scopo non tanto recondito di tutta l’operazione del cosiddetto riordino del servizio ospedaliero e del sistema di assistenza pubblica.
Un primo segnale di questo indirizzo sono state e sono le continue nascite di aggregazioni dei medici di famiglia in strutture finanziate dalle ASL e dai Comuni, del tipo di Cairo Salute, Alassio salute,Loano salute, Pietra salute ecc, approvate e pubblicizzate con dovizia di mezzi.
A questo disegno, naturalmente negato dai promotori ed estensori del piano sanitario regionale, l’opposizione ci pare al momento, molto frazionata e quindi debole.
E’ certamente lodevole la costituzione di aggregazione in movimenti e comitati per difendere il servizio reso con le strutture organizzative esistenti e la richiesta non di depotenziare il servizio ( noi del Partito Comunista dei lavoratori siamo pronti a sostenere le proteste dei cittadini), ma vorremmo che la protesta e la richiesta di discussione sul piano sanitario regionale si saldasse in tutta la regione, evitando eventuali difese localistiche che fanno il gioco della giunta regionale.
A Cairo Montenotte, come a Pietra ligure, come a Sestri ponente, a Genova deve nascere un movimento unitario che difenda non solo il sistema ospedaliero ligure, ma i lavoratori e gli operatori della sanità che vedono a rischio il loro posto di lavoro in una situazione che avrebbe bisogno invece di una attenzione puntuale alle carenze di organici alla abolizione
della precarietà , e soprattutto che rendesse ancor più efficace l’intervento del sistema sanitario ligure.
A noi pare che lo Stato italiano che spende 21 miliardi di euro per il sostegno delle missioni di guerra , avrebbe il dovere di destinare alla sanità pubblica attenzioni e mezzi adeguati, affinché il cittadino non diventi un cliente pagante ma un utente garantito.
I militanti del Partito Comunista dei Lavoratori sono impegnati in prima linea sul terreno della lotta per il ritiro del piano sanitario regionale e per il riordino del sistema ospedaliero ligure.
Movimento costitutivo del PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Sezione provinciale di Savona “Bruno Luppi”
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saremo lieti di pubblicarla
Caro Direttore, cogliamo l’occasione di questo spazio che e pertinente a quello che e scritto sopra per porTi una domanda; Come si fà a sollevare un dibattito autonomamente? Scorrendo il Vs/ Giornale non siamo riusciti a capire come si fà a scrivere una lettera ex novo. Delle due l’una: ho non siamo capaci noi (tecnicamente) oppure Voi deliberatamente inserite degli argomenti che Vi aggradano senza dare spazio a contributi esterni alla Vs/ redazione. Non pensa, caro Direttore, che questo atteggiamento sia fortemente e volutamente limitativo?
La prego, mi dia una risposta affinche noi possiamo dare il Ns/ contributo, anche se piccolissimo, per la pluralità di voci che dovrebbe dare la Vs/ Testata.
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