Leggo sulla carta stampata le accorate e preoccupate dichiarazioni del Presidente della “Campanassa†in merito al depotenziamento della Chirurgia della Mano dell’Ospedale San Paolo di Savona e concordo in gran parte delle sue critiche.
Però per il ruolo che sindacalmente ricopro, come Segretario Aziendale della FIALS di Savona, devo precisare che a suo tempo mi espressi, ed anche duramente, sulla politica degli accorpamenti e riorganizzazioni che l’attuale dirigenza della ASL2 sta mettendo in atto e che, temo, vorrà ulteriormente mettere in opera.
Non ho dimenticato, e voglio ricordare, che la FIALS fu l’unica Organizzazione Sindacale a “gridare allo scandalo†quando, dalla sera alla mattina, si decretò il de profundis della Chirurgia Pediatrica, altri non mossero un fiato.
Abbiamo cercato di contrastare, con ogni mezzo democratico, la decisione di dar a terzi la gestione della ristrutturata RSA del Santuario, rimanendo sempre nella nostra solitudine.
E’ chiaro, sopra ogni dubbio, che verso l’intero sistema salute della Provincia di Savona si stia abbattendo il maggior peso della scure dei tagli e delle “ristrutturazioni†che la Regione Liguria intende attuare a livello regionale.
E’ chiaro, sopra ogni dubbio, che da coloro che localmente rappresentano la “longa manus†della Regione, non ci si possano attendere comportamenti diversi se non quelli di meri esecutori pedissequi delle scelte regionali, non si può essere critici verso chi ha in mano il tuo “destinoâ€, a meno che, oltre che ai benefici che ne derivano dalla carica, non si possiedano altre prerogative personali quali: autostima, senso del sociale, sensibilità nei confronti dei cittadini, forte personalità e bassissima soglia ai compromessi; io sono fortemente scettico, ma vorrei essere smentito, che queste siano le prerogative e le caratteristiche che si ricerchino in coloro a cui si assegnano questi incarichi.
Io temo che il futuro della sanità di questa città e della provincia sia fortemente minacciato da decisioni, se possibile, ancora più sciagurate, ma alcuni segnali di presa di coscienza e di consapevolezza della “nocività †di scelte non condivisibili, che da molte parti iniziano a percepirsi, possano, se non rimangono fini a se stesse e se si raccordano, creare un’azione di sensibilizzazione e stimolo verso i cittadini.
Per questo motivo apprezzo ed auspico che le menti libere e non partitiche della nostra città e, spero, dell’intera provincia si oppongano a che Savona città e la sua Provincia diventino una sorta di “striscia di Gaza†in Regione Liguria.