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Articolo n° 13230 del 19 Luglio 2007 delle ore 07:42

Sottopassaggio della stazione di Varazze: lettera al comitato di quartiere

Caro Comitato di San Nazario, innanzi tutto un ben ritrovati ed un grazie per il tempo che ogni giorno dedicate ai problemi del nostro rione e non solo. Ho letto con interesse il “report” relativo lo stato del sottopassaggio della stazione. Scorrendo il mio piccolo archivio ho trovato alcune lettere di denuncia ai giornali che risalgono al 1998 e due interrogazioni consiliari effettuate sull’argomento qualche anno successivo. Come ben si può comprendere, dunque, il degrado del sottopasso ferroviario è annoso ed il sottoscritto non ha certo risparmiato parole di disappunto ad ogni occasione utile. Allora scrivevo “… il vero dato realmente negativo è che Varazze è rimasta ancora agli anni ’70 anche nelle piccole cose. Una tra le tante prove è, per esempio, la condizione in cui si trova il sottopassaggio della stazione, uno tra gli ingressi principali della città, sporco, imbrattato di ogni scritta, ed indegno di un paese civile”.
Non voglio con questo dire che non mi sento responsabilizzato su questo tema, oppure sottrarmi al vostro legittimo appello rivolto a “tutti i politici varazzini, ma soprattutto di quelli che abitano o svolgono la loro attività lavorativa nel quartiere”. Il dilemma “sottopassaggio” è senza fine e si accentua sempre più ad ogni stagione. Interessarsi e risolvere la faccenda non è questione di volare alti o bassi è solo questione di volerlo fare e basta. Secondo voi però un’Amministrazione che parla di messa in sicurezza del Teiro, di barriere di protezione dell’arenile, di ex cotonificio ligure, di porto e di zona T1 ha difficoltà ad intervenire nel sottopassaggio oppure non ha interessi ad intervenire nel sottopassaggio? Secondo me non ci pensa affatto. E non credo che gli amministratori non conoscano il problema perché lo vivono quotidianamente. Proviamo a fare due conti: quanti Consiglieri Comunali abitano o lavorano in questo quartiere? A me sembra 5 (Baglietto, Calcagno, Putignano, Valle, Vallerga). Credo che sia la prima volta nella storia che ben 5 residenti di San Nazario sono seduti in Consiglio!
Sono tutti ininfluenti? A me non pare! Il primo è assessore, il secondo è il segretario del più grande partito di maggioranza, il terzo è capogruppo della maggioranza, il quinto è il rappresentante dei commercianti in seno al Consiglio Comunale. Nientemeno 4 sono seduti in maggioranza ed hanno tutti ruoli rilevanti (o a parole sembrerebbe). La questione è che anche loro si ricordano che esiste un sottopassaggio ferroviario e anche loro, ogni volta che lo attraversano si vergognano. Lo percorrono a testa bassa sperando di non incontrare nessuno che li riconosca e che faccia loro notare in quale indecoroso stato si trova. Alla fine però si rendono conto che se litigano in Consiglio persino su chi deve parlare prima e su chi deve avere l’ultima parola, figuriamoci se riuscirebbero a trovare la quadra per intervenire in una operazione del genere.
Ma non mi piace parlare di altri. Parliamo un po’ di me, cosa si potrebbe fare? La prima soluzione che mi viene in mente è quella che la ristrutturazione del sottopassaggio potrebbe benissimo rientrare anch’essa tra gli oneri per la ristrutturazione della zona T1 insieme alla pedonalizzazione di piazza XXIV Maggio. Tra l’altro credo che il costo possa essere suddiviso anche con le ferrovie. Ed anche qui il referendum per il retro porto si ripresenta nuovamente come ultima possibilità e mezzo concreto per tentare di ottenere ciò che anche il comitato chiede per il nostro quartiere compreso un sottopasso ferroviario degno, pulito, a norma e dotato di ogni ausilio per i diversamente abili. La posta in gioco è molto alta e ne va del futuro del paese. Le firme da prendere sono molte e lo sforzo che stiamo facendo è tanto. Il regolamento di partecipazione che regola queste occasioni non è stato approntato certo da persone democratiche, se si pensa che a livello nazionale bastano 500 mila firme su 50 milioni di eletori per indire un referendum e qui ce ne vogliono 2.000 su meno di 10.000 elettori! (Il rapporto è presto fatto: a livello nazionale basta il 1 % di elettori a Varazze ce ne viogliono il 20%). Non so, quindi, se riusciremo nell’impresa. Quello di cui sono certo è che a Settembre,
quando faremo i conti, anche se le firme raccolte non saranno sufficienti, nessuno potrà dire che la minoranza non ha fatto abbastanza per il retro porto, per San Nazario, per piazza XXIV Maggio e per il sottopassaggio. Ho vissuto altre esperienze che mi inducono a pensare che se non si hanno in mano le “armi” adeguate, alla fine fanno comunque ciò che vogliono. E l’arma questa volta sono le firme e credo che solo attraverso quelle si riuscirà a far “ragionare” qualcuno di vostra conoscenza. D’altra parte se le firme e il referendum non fossero per loro un’arma micidiale perchè se ne preoccuperebbero così tanto? Perchè avere paura di una consultazione popolare se si è certi di fare bene? Voi sapete che la motivazione per non fare il referendum non è quella che la consultazione potrebbe dilatare i tempi per la realizzazione dell’opera. Cosa sono 5 o 6 mesi in più di fronte ad un progetto che caratterizzerà la zona per i prossimi 100 anni? – Sapete anche che è una stupidaggine l’ipotesi che, visto il perdurare i questa instabilità, il proprietario dell’area si stuferebbe e mollerebbe tutto! Nessuno nega al privato di presentare un progetto per le legittime cubature che gli spettano di diritto (quelle cioè previste dal piano comunale 30.000). E’ palese però che il privato preferisce rischiare un po’ di tempo ma avere ben 7.000 mc in più dalla torre e altri 15.000 mc dall’albergo! Quale imprenditore non aspetterebbe anche qualche anno per 22.000 mc in più? Quindi il problema che l’imprenditore si “stufi” non c’è. Il problema vero, caro Comitato, è solo politico. Altro che Varazze! Recedere anche di una virgola significherebbe porre fine alla leadership di qualcuno e mettere in discussione tutto quello fatto prima. Spero che presto si presenterà l’occasione per approfondire queste cose. Il SI al referendum, comunque, è un tassello importante anche per piazza XXIV Maggio e per il sottopassaggio.
Cordiali saluti

Andrea Valle

» Redazione

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