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Articolo n° 13121 del 19 Luglio 2007 delle ore 07:20

Turismo: le difficoltà economiche frenano la spesa

[thumb:3494:r]Non tutti gli operatori del settore turistico mostrano di essere soddisfatti degli affari, dopo l’avvio della stagione estiva. Le maggiori cause di difficoltà sono rappresentate dal clima instabile, per ora limitato ad inizio giugno, e dalle minori disponibilità economiche. La spesa per le vacanze sembra ridursi, così come il numero dei giorni in cui gli italiani andrebbero in ferie. Riccardo Borgo, ex sindaco di Bergeggi e ora presidente del Sib, il Sindacato Italiano Balnerari che associa circa 10 mila stabilimenti balneari, ha lamentato un difficile inizio di stagione. “La stagione balneare è partita male e in buona parte d’Italia inizia solo adesso – ha detto Borgo – e questo a causa del tempo, giugno è stato un mese anomalo. Ora finalmente il tempo è buono e contiamo di avere un buon recupero e, a fine stagione, di arrivare ad un consuntivo positivo o, almeno, non troppo negativo. O riusciamo a dare qualcosa di diverso rispetto agli altri o continuiamo a giocare in difesa”. Il presidente di Assotravel, Andrea Giannetti, spiega che per le partenze all’estero i volumi di traffico sono quelli dello scorso anno mentre le difficoltà si registrano per le destinazioni italiane di mare: meno italiani hanno prenotato località marine rispetto al luglio dello scorso anno; bene vanno invece le città d’arte. “Gli italiani hanno difficoltà oggettive – spiega Giannetti – e questo comprime il tempo delle vacanze. Servono forse più investimenti, una migliore comunicazione, puntare di più sulla destagionalizzazione. L’idea del ‘bonus vacanze’, lanciato nei giorni scorsi dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, può essere una proposta, ma credo che sia necessario trovare soluzioni strutturate nel tempo”. Anche l’Osservatorio di Frigerio Viaggi Network, che monitora costantemente le 60 agenzie del gruppo, conferma il calo delle vendite dei villaggi in Italia, “soprattutto a causa – spiega – dei costi molto elevati e spesso più alti di un pacchetto con volo charter e soggiorno sul medio raggio”. Gli industriali del settore turistico non sono soddisfatti degli stanziamenti per l’Enit, l’Agenzia per il turismo italiano. “Invece degli attuali 50 milioni ne servirebbero almeno 300”, ha sottolineato oggi Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federturismo-Confindustria. “Avevamo proposto al governo un incremento delle dotazioni per l’Enit pari a 60 milioni annui – ha spiegato Pecci – in modo da portare l’ente almeno alla pari con le analoghe istituzioni di Francia e Spagna. Siamo fiduciosi anche per un quadro economico più stabile e positivo. Va aggiunto che noi siamo il secondo parco ricettivo del mondo dopo gli Stati Uniti. Ma non possiamo più attendere perché il settore turistico – ha concluso – deve essere trattato come qualsiasi altro settore industriale”.


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