[thumb:1249:r]Regione. La CdL all’attacco contro la legge regionale sulle trasformazioni delle strutture ricettive, intenzionata a frenare il fenomeno della trasformazione degli alberghi in seconde case. “Un pasticcio che si basa su un blocco ideologico, volto a punire gli albergatori nel loro patrimonio aziendale, ma anche una legge anticostituzionale che darà origine ad un’enorme contenzioso davanti al Tar, macchinosa ed inutile”, questo il commento degli esponenti di Fi, An e Udc stamani in una conferenza stampa nella quale hanno bocciato la “legge per la salvaguardia degli alberghi” che approderà in consiglio regionale nei prossimi giorni e contro la quale si preparano a fare ostruzionismo. “Come già accaduto per i Sistemi turistici locali, questa maggioranza fa leggi importanti per il turismo a luglio e agosto, quando gli operatori di categoria sono impegnati”, ha osservato il capogruppo di Fi Luigi Morgillo, che ravvisa non solo una volontà di punire gli imprenditori con un “vincolo perpetuo, non solo per gli alberghi esistenti e per quelli che saranno costruiti, ma anche per i Comuni poiché vengono espropriati del loro potere decisionale. “Qualora si decidesse di svincolare per trasformare ad uso abitativo – sottolinea Franco Orsi (Fi) – oltre a dover affrontare una procedura molto complessa, se l’albergo supera le 25 camere, una quota della trasformazione deve essere destinata all’edilizia convenzionata, con costo di accesso calmierato”. E sulla base di una simulazione di Fi, con la trasformazione di un centinaio di alberghi in Liguria ne risulterebbe un totale di 80 alloggi di edilizia convenzionata. “Senza contare che ci sono dei Comuni che non vogliono sul loro territorio alloggi di edilizia convenzionata”, ha proseguito Orsi, che ha voluto anche evidenziare l’aspetto dell’ aumento degli oneri di urbanizzazione che saranno incassati dalla Regione, togliendo così risorse ai Comuni. Secondo Matteo Marcenaro (Udc):”la norma viene creata per motivi ideologici e sulla base del parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale è destinata a creare un enorme contenzioso davanti al Tribunale amministrativo regionale”. A rincarare la dose è Alessio Saso (An) che oltre a definire la legge “ideologica ed incapace di funzionare” infliggerà “un ennesimo colpo alla credibilità della Regione. E oltre all’ostruzionismo per fare in modo che la discussione in consiglio regionale slitti a settembre, i partiti della minoranza propongono anche “un emendamento per un monitoraggio sulla ricaduta della legge.