[thumb:413:r]Borgio Verezzi. Bartolomeo Gagliano e Claudio Saporito, entrambi quarantanovenni, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di tentata estorsione. Stralciata invece la posizione di Andrea Gagliano, trentenne, nipote di Bartolomeo: il suo legale ha annunciato la presentazione di un’istanza di patteggiamento. La vicenda della quale si dovrà occupare il tribunale risale all’agosto del 2006 e riguarda l’estorsione tentata ai danni di un giovane savonese, A.C., che la scorsa estate lavorava in uno stabilimento balneare di Borgio Verezzi. Secondo l’accusa, Andrea Gagliano, titolare di una nota palestra savonese, avrebbe chiesto allo zio (pluriomicida da tempo noto alle cronache) di andare a riscuotere un presunto credito vantato nei confronti di A.C. per l’acquisto di anabolizzanti. Bartolomeo Gagliano si era recato a Borgio insieme a Cludio Saporito per pretendere la consegna del denaro, circa duemila euro, ma si era trovato davanti ai carabinieri, che lo avevano arrestato. Ieri mattina i due sono comparsi davanti al gup Donatella Aschero e sono stati rinviati a giudizio. Saranno processati il prossimo 16 gennaio.