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Articolo n° 13787 del 02 Agosto 2007 delle ore 10:20

Regione: approvata la legge su sicurezza e qualità del lavoro

[thumb:3876:r]Regione. “La Regione Liguria ha portato a compimento uno degli impegni qualificanti che si era prefissa nel suo programma elettorale con l’approvazione di questa legge che punta ad una grande attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in un momento in cui questo importante tema è all’ordine del giorno della politica nazionale”. Così ha commentato l’assessore regionale alle politiche del lavoro, Giovanni Enrico Vesco, l’approvazione in consiglio regionale della legge per la sicurezza e la qualità del lavoro. “E’ una legge importante – ha aggiunto l’assessore – che si pone nella condizione di rendere più effettiva la tutela dei lavoratori. Il punto forte di questa legge è l’esclusione delle aziende che non rispettano le norme da ogni appalto regionale e l’impossibilità di accedere ai contributi per cinque anni”.
La legge regionale per la sicurezza e la qualità del lavoro si affida a disposizioni di carattere generale affinché sicurezza e regolarità marcino di pari passo. Estende, ad esempio, i DURC, attualmente obbligatori nell’edilizia, a tutti i settori e a tutte le tipologie degli appalti; cerca di coordinare gli interventi e i soggetti sul territorio fornendo banche date dati per facilitare gli enti di vigilanza; punta ad introdurre la cultura della responsabilità sociale dei datori di lavoro, pubblici e privati, sul territorio regionale e fissa dei percorsi in materia puntando anche su incentivi e contributi per le piccole imprese perché si impegnino sul tema della sicurezza; si prefigge la regolarità, la stabilizzazione e la qualità del lavoro. La Regione ha stanziato da qui alla fine dell’anno 200.000 euro in conto capitale per interventi sulla sicurezza anche strutturali e contributi per 500.000 euro per la campagna di informazione. Parole di approvazione sono subito giunte dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che hanno dichiarato: “Esprimiamo ancor più soddisfazione in quanto la nuova legge ha recepito i contributi delle organizzazioni sindacali proposti a suo tempo in forma di emendamenti”.
La legge è stata approvata con 15 voti favorevoli e 6 contrari (centrodestra), ed alcuni emendamenti. La richiesta di sospensiva avanzata da Alleanza Nazionale, “per un’ulteriore riflessione” come ha detto il capogruppo Plinio, è stata respinta. Per Marco Nesci (Rifondazione Comunista) “nel complesso il giudizio sulla norma è positivo, ma ci sono delle osservazioni da fare. Il fatto di penalizzare le imprese che non rispettano i requisiti di sicurezza non è una novità introdotta da questo disegno di legge: nel 2004, con un emendamento alla Finanziaria durante la Giunta Biasotti, ho chiesto ed ottenuto che le imprese che non rispettavano i contratti ed i requisiti di sicurezza fossero cancellate dalle graduatorie per i finanziamenti”. Nesci ha anticipato l’astensione del suo gruppo sulla parte del provvedimento che parla di responsabilità sociale: “Siamo critici sul fatto he si faccia appello alla responsabilità sociale dell’impresa: una legge non fa appello, deve imporre. La legge deve essere chiara, trasparente ed impositiva”. Alessio Saso (An) ha rimarcato: “Bisogna rendere diseconomico il mancato rispetto delle norme di sicurezza, come già avviene ad esempio in Francia”. Per Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia, si tratta “di una pessima legge, che non dice nulla di nuovo e colpisce le imprese oneste, non quelle che lavorano in nero. E’ necessario responsabilizzare anche i lavoratori”.


» Felix Lammardo

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