[thumb:268:r]Savona. Ha tentato di togliersi la vita tagliandosi la gola, ma è stato salvato grazie all’opera degli agenti della squadra volante. P.P., 39 anni, pregiudicato di origini sarde da tempo noto alle forze dell’ordine, ieri notte ha manifestato propositi suicidi puntandosi al petto e alla giugulare un coltello a serramanico del tipo “pattada”. E’ accaduto in via Concezione, nel quartiere di Valloria, dove poco dopo la mezzanotte sono intervenuti gli uomini delle volanti, coordinati dal commissario Francesco Bertoneri. L’uomo continuava a ripetere: “Mi ammazzo, la faccio finita. Non vi avvicinate, altrimenti mi taglio la gola”. Vista l’impossibilità di avvicinarlo, i poliziotti hanno instaurato un dialogo per riportarlo alla calma e farlo desistere dall’insano gesto. Il trentanovenne ha spiegato di essere disperato per essersi separato dalla moglie da ormai circa tre anni e di soffrire per la lontananza dei suoi due figli, affidati alla consorte; ha inoltre accusato la suocera di essere la responsabile delle incomprensioni matrimoniali e dei dissapori familiari. L’uomo ha poi più volte dichiarato di essere ancora innamorato della moglie e che si sarebbe sgozzato se la stessa non si fosse presentata da lui immediatamente. La donna però, raggiunta telefonicamente dagli agenti, non ha voluto sentire ragioni e si è rifiutata di riconciliarsi con il marito. Provvidenziale l’intervento del vice ispettore di polizia Inti Piras, corregionale dell’aspirante suicida, che in dialetto sardo ha cercato di convincere quest’ultimo a riporre la lama. Il pregiudicato si è lasciato persuadere dopo un’ora di confronto con gli agenti ed ha lasciato cadere a terra il coltello a serramanico, rinunciando all’atto suicida. A questo punto gli operatori di volante gli sono balzati addosso e lo hanno immobilizzato. Il coltello è stato posto sotto sequestro e l’uomo è stato ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Paolo.
