Cogoleto. Vika, la bambina bielorussa di 11 anni già oggetto di un braccio di ferro tra la coppia ligure Giusto-Bornacin e le autorità di Minsk l’estate scorsa, sarebbe stata respinta in aeroporto in Bielorussia giovedì scorso mentre stava partendo con i genitori affidatari per un periodo di vacanza presso la coppia di Cogoleto. La notizia è stata diffusa dal quotidiano La Repubblica ed è stata confermata dal sindaco di Cogoleto Attilio Zanetti e da Maria Elena Dagnino, la madre di Chiara Bornacin, una delle due nonne che avevano tenuto nascosta la bambina per impedirne il rimpatrio. Diversa la ricostruzione dell’avvocato Diego Perugini, legale dell’ambasciatore bielorusso Alexey Skripko, al quale non risulta alcun blocco in aeroporto, bensì una risposta negativa alla richiesta per un soggiorno terapeutico che oltre a Vika veniva esteso anche alla famiglia affidataria Vasilevsky, presentato da un’associazione per conto dei coniugi di Cogoleto. Secondo Zanetti, che attendeva l’arrivo della bimba a Cogoleto, qualcosa sarebbe andato storto in aeroporto. All’avvocato Perugini invece non risulta che Vika sia stata respinta in aeroporto. “Quello che ho accertato – ha spiegato il legale – è che un’associazione aveva presentato una richiesta che non era andata a buon fine visto anche quanto era accaduto lo scorso anno”.