In merito all’informativa apparsa sul sito Internet del Comitato spontaneo di quartiere “Ponente Varazzino e Dintorni” dal titolo “In arrivo l’onda anomala che travolgerà il referendum sul retroporto varazzino†vorremmo esprimere quanto segue. Siamo certamente d’accordo, come più volte detto, che la ristrutturazione del retro porto di Varazze si debba svolgere con l’apporto di tutte le forze politiche, comprese le minoranze consiliari. Il Comitato Promotore del Referendum ha espresso chiare indicazioni all’Amministrazione Comunale di Varazze in merito a che cosa si dovrebbe fare per non congestionare tutta la zona rispettando la costa ed il territorio. Esse consistono principalmente nell’attuare il Piano Urbanistico Comunale che già prevede 30.000 MC di edifici ma non aumentarli. La Giunta Ghigliazza, invece, vuole aggiungere 15.000 MC in più sulla costa (fianco Cantieri Baglietto) e 7.000 MC in più di grattacielo nella zona retrostante il porto per un totale di ben 52.000 metri cubi di nuove edificazioni. E’ su questo qualificante punto che è centrato l’oggetto sostanziale della domanda referendaria che non cambia anche con le eventuali nuove modifiche e, per tali ragioni, l’iter referendario iniziato a metà giugno, che prevede la raccolta di 2000 firme di cittadini per indire il referendum, andrà avanti sino al termine di scadenza.
Il referendum, tra l’altro, sta incontrando il consenso e l’approvazione dei cittadini e il consistente numero di firme già raccolte ne è la prova. E’ evidente che le nostre idee, che puntano a frenare la corsa al cemento e ad avere un maggior ritorno per Varazze, compresi un nuovo campo da calcio (regolamentare, finito ed agibile), una piscina olimpionica ad uso pubblico, un moderno e funzionale polo di soccorso e soluzioni alla viabilità per tutta la zona, sono condivise ed incoraggiate dalla maggior parte dei cittadini.
Le situazioni che tendono a complicare ogni cosa non sono certamente addebitabili a noi ma all’attuale maggioranza che dice di essere coesa ma non lo è. Ne è prova l’aperta contestazione avvenuta tra l’ex sindaco Busso e l’Assessore Baglietto durante lo scorso Consiglio Comunale, quando Baglietto ha addirittura abbandonato la seduta (passaggio, per altro, non trasmesso da parte di TeleVarazze!) annullando l’idilliaca compattezza annunciata solo due giorni prima.
La decisione di modificare lo Strumento Urbanistico di Inquadramento dimostra che all’attuale Amministrazione non importa minimamente il parere dei cittadini che saranno chiamati ad esprimersi sulle scelte relative al retro porto ma interessa solo ed esclusivamente costruire ad ogni costo.
A coloro che inviano messaggi di unità , consigliamo di attivarsi per la raccolta delle firme. Solo attraverso il referendum si potrà dare voce ai cittadini ed evitare la rapallizzazione di Varazze che sta speditamente andando avanti a prescindere dalle ragioni sociali e urbanistiche del territorio.
I consiglieri comunali
componenti il comitato promotore del referendum
per lo sviluppo del retro porto di Varazze